Roncato a TuttoNapoli: "Bergonzoni osservatore perfetto. Margheritoni? Nel Napoli sfonderebbe"

Roncato a TuttoNapoli: "Bergonzoni osservatore perfetto. Margheritoni? Nel Napoli sfonderebbe"
martedì 2 marzo 2010, 10:01Esclusive
di Salvio Passante
fonte Salvio Passante-Luca Cirillo
"Sarebbe bello vedere gli azzurri nell'Europa calcistica che conta".

In prossimità di  Bologna-Napoli, la redazione di TuttoNapoli.net ha raggiunto telefonicamente il comico emiliano Andrea Roncato, inimitabile attaccante del film cult "Mezzo destro, mezzo sinistro". Di fede felsinea il noto attore è noto ai cineasti anche per aver interpretato il ruolo di Andrea Bergonzoni, talent scout della Longobarda del mitico allenatore Oronzo Canà.

De Laurentiis, a breve, dovrebbe svelare i nomi degli osservatori. Tra questi si nasconde anche Bergonzoni?

"(Ride, ndr) Magari. Sarebbe perfetto per una città simpatica come Napoli. Il "mediatore" de "L'allenatore nel pallone" è uno dei miei personaggi preferiti. Mi ricorda molto la mia infanzia. In famiglia sentivo spesso nominare un tizio di nome Bergonzoni e credevo fosse un amico di mio padre. E' un cognome che mi riempiva la bocca e che racchiude i tipici tratti di una personalità che straripa di umori e sapori bolognesi”.

Per molti la rosa partenopea risente della mancanza di un bomber vero. C’è un Aristoteles che consiglierebbe al diesse Bigon?

“Di bomber in giro ce ne sono tanti. Dipende dagli investimenti che la società intende fare. Sono un nostalgico del Divin Codino (Roberto Baggio, ndr), il mio idolo. Non esistono più giocatori come lui. Il mio sogno sarebbe quello di vedere un giovane con le sue stesse qualità. Per me Baggio è secondo soltanto a Maradona. Lo definirei il Marlon Brando del calcio”.

Come nacque l’idea del simpatico e “truffaldino” Bergonzoni? Ricorda i primi approcci con la produzione del film?

“In quei tempi era ancora in voga la figura del talent scout che andava in giro alla ricerca del brasiliano doc rigorosamente sconosciuto. L’identikit era sempre lo stesso: un giocoliere funambolico da pagare poco. Nel calcio moderno questa figura è scomparsa perché esistono agenti e mezzi tecnologici che consentono di monitorare anche a distanza. L’idea venne al regista Sergio Martino, autore di pellicole cult oggi rivalutate da illustri registi come Quentin Tarantino. Recentemente hanno tentato di riproporre lo stile di questi film con scarsi risultati e all’insegna della parolaccia gratuita”.

Sia sincero, Le è piaciuto il remake de “L’allenatore nel pallone”?

“No. Un film che poteva incassare dieci milioni in più senza dare troppo spazio a contenuti … pubblicitari. Il primo, quello vero, è il cult per eccellenza sul mondo del calcio ed ha avuto un riscontro ineguagliabile. Il progetto del secondo è stato sviluppato male e scritto peggio. Sono stati cambiati molti attori, ma io sono dell’avviso << squadra vincente non si cambia>>. Lo stesso Gigi Sammarchi non è stato coinvolto ed il mio nome è stato citato solo nei titoli di coda. E’ vero, nel sequel il mio personaggio è molto marginale, ma meritavo maggiore rispetto per il contributo importante dato all’originale. “L’allenatore nel pallone”, in tutta onestà, non è solo Lino Banfi”.

Il suo rapporto lavorativo e non solo con il patron del Napoli …

Aurelio è un autentico signore. Ha fatto e continua a fare tanto per il cinema italiano. E’ rimasto l’unico vero produttore e da lui ho ricevuto molte proposte interessanti. Ricordo che pubblicizzava i suoi prodotti girando in tutte le città d’Italia alla ricerca delle migliori sale. Curava ogni minimo dettaglio e cercava di instaurare con gli attori un rapporto empatico. Per “Vacanze di Natale” avevamo un contratto esclusivamente  cinematografico; in seguito ci propose di dargli una mano anche per la divulgazione televisiva. Accettammo tutti e qualche settimana dopo mi regalò un preziosissimo orologio che ancora conservo gelosamente”.

Dai successi cinematografici al “work in progress calcistico”… Riuscirà nell’impresa?

“Spero di si. I suoi metodi sono vincenti. I primi risultati gli stanno dando ragione”.

E’ John Terry il Margheritoni d’ oltremanica?

“(Ride, ndr). Direi proprio di si. Il personaggio Margheritoni però è cambiato. Un tempo i calciatori erano più avvezzi a scappare dal ritiro, mentre ora sono più inquadrati. Sono sporadici i casi in cui un giocatore viene pescato in situazioni stravaganti extracalcistiche”.

Mourinho come Fulgencio nel film “Mezzo destro.. Mezzo sinitro”? Entrambi sergenti di ferro o …?
“Il portoghese ha dei metodi di lavoro abbastanza rigidi. Ha però anche un lato comico oltre a modi di fare da colonnello. E’ riuscito a costruirsi un personaggio catalizzatore che riesce a dirottare l’attenzione su di sè appena apre bocca”.

Ci sono i Kekkonen nel calcio italiano?

Spero di no (risate, ndr), ma bisognerebbe indagare. Probabilmente qualcuno si nasconde dietro la figura del classico calciatore macho e appetito dalle donne”.

Una leggenda parla di un intreccio mancato, cosiddetto crossover, tra i film “Mezzo destro … Mezzo sinistro” e “L’ allenatore nel pallone” …

Si, è vero. Canà – Banfi e Aristoteles – Althaus dovevano venire a dar man forte alla Marchigiana, ma per alcune divergenze contrattuali il progetto svanì”.

Andrea Roncato, play boy impenitente dello spettacolo italiano. Nei suoi film il copione non cambia: famoso il suo Loris Batacchi, capo ufficio “pacchi”. Fantasia degli autori o riferimenti reali?

Disgraziati, è vero (ride, ndr), ho avuto tante donne. Nell’immaginario collettivo ero il latin lover per antonomasia e spesso la stampa ricamava su flirt inesistenti anche quando mi vedevano in compagnia di semplici amiche o colleghe. Gli emiliani sono sanguigni e amanti della bella vita e delle belle donne; con tutto il rispetto che si deve al gentil sesso. Al bar, la mattina, dopo il calcio, si parla solo di belle “gnocche”: il vero senso della vita. Il personaggio Loris Batacchi è il tipico bullo romagnolo ed è nato per caso e direttamente sul set con quel genio di Paolo Villaggio”.

Bologna – Napoli, andrà allo stadio?

Se posso, volentieri. Sono molto contento del campionato che stanno disputando i rossoblù e mi auguro che venga fuori una bella partita. Temo molto Quagliarella e spero che possa tornare al gol … Con una settimana di ritardo”.

Inter, Roma, Milan e … Chi arriverà in Champions?

“Naturalmente il Bologna … Scherzo. Mi auguro il Napoli, sarebbe bello vedere gli azzurri nell’ Europa calcistica che conta”.

In una recente intervista ha dichiarato che la droga Le ha tirato fuori il peggio di sè. Sente di mandare un messaggio ai più giovani?

“Negli anni del successo sono caduto nel tranello. Non è affatto vero che la droga ti da la forza per poter rendere di più. L’uomo drogato è un uomo sfigato. Spero che le nuove generazioni possano comprendere la bellezza della vita. Serve una campagna di sensibilizzazione come quella promossa per il casco. Ricordo che lo slogan fu proprio “chi non porta il casco è uno sfigato”… Stesso dico io per la droga”.

Le facciamo dei nomi. Aggiunga qualcosa …

Paolo Villaggio … “un vero genio”.
Gigi Sammarchi … “la più grande spalla, il partner ideale”.
Luciano Caldore … “si è affacciato alla ribalta e poi è stato seguito male”.
Lino Banfi … “un attore completo”.
Massimo Boldi … “comicità innata, come Pozzetto. Anche se non parlano trasmettono ilarità”.
Moana Pozzi … “una grande signora. Prima di morire spese parole di elogio nei miei confronti”.

Il 7 Marzo è il suo genetliaco. Cosa vuole fare da grande?

“Festezzare compleanni ogni zinque anni” (festeggiare compleanni ogni cinque anni, in romagnolo, ndr) (ride, ndr). Vivo alla giornata e mi godo i momenti”.

La ringraziamo per esser stato con noi e per aver regalato risate ai tanti ragazzi, come noi, cresciuti con i suoi film …

“Sono io a dover ringraziare voi per queste belle parole che mi danno emozione. In generale dico che siamo noi attori a dover dire grazie a coloro che, come voi, danno significato al nostro lavoro. Un saluto e un abbraccio ai numerosi lettori di Tutto Napoli”.

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