Focus

Viaggio nei numeri di McTominay: perché Scott sta distruggendo la Serie A

Viaggio nei numeri di McTominay: perché Scott sta distruggendo la Serie ATuttoNapoli.net
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 19:40In primo piano
di Davide Baratto

Non è semplice mettere nero su bianco la descrizione di un calciatore che non si può racchiudere solo in numeri e banali aggettivi. La stagione di uno scozzese arrivato dall’Inghilterra, che già parla il napoletano, che in campo sembra un gigante tra i bambini, che al primo anno in Italia ha già infranto qualsiasi record.

Si chiama Scott Francis McTominay, per gli amici "McFratm", e come iniziare se non con la parola dirompente. Ha segnato 11 reti al primo campionato, meglio di qualunque altro centrocampista dell’era De Laurentiis e con un altro gol eguaglierebbe il bottino massimo di Marek Hamsik. La quota 11 non l’ha toccata nessun altro pari-ruolo in Serie A sin qui ed è quindi il più prolifico, pure nei top-cinque campionati europei è in vetta. Nessuno fa meglio di lui. La sua presenza nell’ultimo terzo di campo è impressionante:
-1° per tiri, 2.45 p90
-1° per tiri in porta, 1.01 p90
-1° per tocchi in area avversaria, 3.32 p90
-1° per gol attesi, 6.9xG

Praticamente numeri da centravanti, quindi spaventa ancor di più sapere che allo stesso tempo sposta gli equilibri anche in mezzo al campo: è terzo in Serie A per dribbling riusciti (1.19 p90) e per duelli aerei vinti (1.89 p90), al quarto posto per falli subiti (54) e dà il suo ottimo contributo in fase difensiva con statistiche da top 10-15. Non finisce qui, perché va ricordato il motore di McTominay: inesauribile, le ha giocate tutte da titolare (tranne una per infortunio) e venendo sostituito raramente. È spesso in cima alla classifica dei chilometri percorsi a fine partita, proprio contro il Toro ben 12.6km, e non c'è da sorprendersi se Antonio Conte - complice per averlo portato nel prime della sua carriera, va detto - al primo infortunio di David Neres lo abbia utilizzato sulla corsia laterale di sinistra in un 4-2-4 (dove però perde distanze dalla porta).

McTominay abbina quantità e qualità come nessun altro in Italia e come e pochi in Europa. Tempi di inserimento e finalizzazione da attaccante, padronanza tecnica e decision-making da trequartista, attenzione difensiva e letture da mediano, mobilità e gamba da esterno a tutta fascia. Inoltre, c’è tutto il lato di leadership e carisma che, nello spogliatoio non possiamo vedere, ma in campo è ben manifesto: non a caso per sette volte ha segnato il gol che ha sbloccato la partita. E spesso si è trattato di marcature dal peso specifico importante, vedasi le ultime contro Monza e Torino. Quando si dice “caricarsi la squadra sulle spalle”.

Per trovare un calciatore che abbia spaccato il campionato in questo modo, alla stagione d’esordio, bisogna tornare indietro di almeno due anni. Era un georgiano e vestiva sempre la casacca azzurra. Perciò, va sottolineata anche la bravura della SSC Napoli che, in un calciomercato dai prezzi sempre più folli, riesce a portare a casa autentici campioni a cifre irrisorie. Insomma, se può sembrare un testo di soli elogi verso un calciatore, sappiate che è proprio così. Nella letteratura greca antica si chiama "Epinicio", una lode che i poeti dedicavano agli atleti a seguito di particolari vittorie sportive, ma per Scott McTominay - soprattutto se arrivasse il quarto s. (non lo diciamo) - servirebbe più una statua a Piazza del Plebiscito.