La storia siete voi: Luigi Pogliana, the Legend Killer

Siamo negli anni ’60, i ragazzi cominciano a sentir quel desiderio di emancipazione e si combatte l’ignoranza con l’informazione. Nascono i primi movimenti seri che esploderanno in quella splendida annata che resterà famosa per sempre con due soli numeri: 68. Si giocava un calcio diverso, si giocava un calcio fatto di cuore, grinta e passione, senza veline e sponsor milionari. Un degno esempio di quel passato ha onorato la maglia del Napoli come pochi: Luigi Pogliana.

Luigi nasce a Legnano, nel profondo nord, in una città che da sempre si è identificata nella sua squadra e che da sempre ha provato una certa avversione verso i meridionali che invadevano quelle strade con una valigia piena di sogni. Pogliana comincia a giocare proprio nei Lilla, (che hanno come simbolo tal Alberto de Guissano, personaggio mitologico che è, suo malgrado, diventato famoso perché simbolo della Lega Nord), prima di passare al Novara in decadenza. Inizialmente nessuno si accorge di lui se non gli addetti ai lavori che vedono in questo terzino fluidificante un possibile perno della nazionale.

Così non sarà.

Pogliana si trasferisce a Napoli e quindi la nazionale la guarderà solo in televisione. Se pensate che oggi le squadre del nord comandino le convocazioni e siano le proprietarie di alcuni giornali si vede che non avete l’età per ricordare gli “sfavillanti anni ‘70”, dove ogni cosa era Milan-Inter-Juve-Torino e quant’altro, dalla nazionale ai giornali.

In Campania giocherà per tutto il resto della sua carriera, per altri 10 anni, formando una delle coppie di terzini più forti e complete che il calcio italiano abbia mai avuto la fortuna di osservare. Marco Scoppino userà un vocabolo meraviglioso qual è “Proverbiale” per apostrofarli.

Pogliana era un terzino fluidificante che correva per tutti e 90’ e che spesso si faceva vedere in zona goal quando serviva e serviva sempre contro le grandi squadre. Era il Legend Killer del calcio. 6 goal con la maglia del Napoli, 4 dei quali a Juventus ed Inter.

Una sola coppa nella sua carriera, la Coppa Italia vinta in finale con l’Hellas Verona. Una sola coppa, tanti rammarichi, tanti urli strozzati. Questo era il Napoli degli anni ’70, quello antecedente all’età dell’oro che arriverà con un Pibe nell’estate del 1984.

Si ritirerà ad appena 33 anni, dopo aver istruito ben bene il suo erede, Antonio La Palma, e dopo aver totalizzato più di 200 presenze in maglia azzurra.

Luigi Pogliana, il Legend Killer venuto dal nord per castigare i potenti. Chi ama non dimentica, grazie di tutto Giggì.