Napoli capolista atipica: azzurri primi nonostante nonostante i numeri offensivi
La vittoria di misura contro il Torino ha permesso al Napoli di conservare la vetta della classifica dopo 14 giornate di Serie A. Il gol di McTominay è bastato a scardinare la resistenza dei granata, confermando al contempo come il primato degli azzurri debba molto alla solidità del reparto arretrato che consente di capitalizzare al massimo una produzione offensiva non sempre efficace. Da questo punto di vista, la squadra allenata da Conte rappresenta un caso a dir poco atipico se si prendono in considerazione i cinque maggiori campionati europei. In aggiunta, alcuni dati dimostrano come gli azzurri hanno spesso fatto fatica a concretizzare il volume di gioco prodotto.
Media gol, la più bassa tra le capoliste europee
Grazie alle 21 reti segnate nel corso delle prime 14 giornate di campionato, il Napoli viaggia ad una media di 1,5 gol per partita. In proiezione, mantenendo questo tipo di rendimento, a fine stagione il bottino sarebbe di 57 gol all’attivo. Troppo pochi per coltivare ambizioni di primato, almeno stando alle statistiche delle ultime cinque edizioni di Serie A: dal 2019 ad oggi la squadra campione d’Italia non ha mai segnato meno di 69 gol a campionato (Milan 2021/22).
Numeri inferiori anche a quelli personali di Antonio Conte, almeno per quanto riguarda le ultime due stagioni da allenatore in Serie A alla guida dell’Inter. I nerazzurri guidati dal tecnico salentino, tra il 2019 e il 2021, sono stati particolarmente prolifici: 76 gol al termine della stagione 2019/20 (chiusa al 2° posto) e ben 89 gol l’anno dopo, coinciso con la vittoria dello scudetto (2020/21). Curiosamente, anche l’Inter di Simone Inzaghi che ha vinto il titolo a maggio scorso ha chiuso il campionato con 89 gol all’attivo.
A livello continentale, limitandosi ai cinque maggiori campionati (Inghilterra, Francia, Spagna e Germania) nessuna capolista europea segna tanto poco quanto il Napoli. In Premier League, ad esempio, il Liverpool capolista viaggia a una media di 2 gol a partita (26 reti in 13 gare); meglio ancora il Bayern Monaco in Bundesliga (37/12) e il PSG (37/13) mentre il Barcellona (48/16) mantiene un ritmo di 3 reti per gara.
Il Napoli calcia poco verso (e dentro) lo specchio
Secondo i dati disponibili sul portale Transfermarkt.it, il Napoli è 8° in Serie A per tiri totali (260); di questi, il 73% è finito nello specchio della porta (190). Non stupisce, quindi, come gli azzurri siano ottavi per tiri nello specchio. Piuttosto basso è anche il tasso di conversione dei tiri: solo l’8,1% dei tentativi complessivi si tramuta in gol mentre, rispetto ai soli tiri in porta, la percentuale sale all’11%.
Per avere un’idea di quanto il rendimento della squadra di Conte sia distante da quello delle altre compagini di vertice, si possono prendere come riferimento i dati relativi alle performance dell’Atalanta. I nerazzurri di Gasperini sono la squadra che ha calciato più volte verso la porta (312) nelle prime 14 giornate di campionato; il 70% dei tiri totali (220) è valso 36 gol, a fronte di una percentuale di realizzazione dell’11,5% (circa il 30% in più rispetto al Napoli). L’Inter, che ha 280 tiri totali e 203 nello specchio, grazie ai 31 gol realizzati vanta un tasso di ‘conversione’ di poco sopra l’11%. Pur avendo numeri simili a quelli degli azzurri, anche la Fiorentina ha fatto meglio: 27 gol con 178 tiri in porta (11,2%); leggermente inferiori le statistiche della Lazio, alla quale sono serviti 204 tiri nello specchio per mettere a segno 29 reti (10,1%). Curiosamente, in percentuale il Napoli ha numeri peggiori anche di squadre come Hellas Verona (9,1%) e Torino (8,8%).
Sfortuna o imprecisione?
I numeri esaminati fin qui inquadrano solo parte delle difficoltà che gli azzurri incontrano sulla via del gol. Al contempo, a parità di rendimento, avendo la stessa percentuale di realizzazione dell’Inter, ad esempio, il Napoli avrebbe almeno sei gol in più all’attivo. Vero è, di contro, che l’Atalanta è quarta per pali e traverse (7), secondo i dati della Lega di Serie A.
Di contro, il Napoli può appellarsi solo in parte alla sfortuna (4 legni colpiti), sebbene questa rappresenti una componente essenziale tanto nel calcio come in qualsiasi altro tipo di gioco, incluse le slot da bar gratis e senza scaricare. E per ‘fortuna’ non si devono intendere solo quei pochi centimetri che possono separare un gol da un palo ma anche altri fattori, quali la forma fisica di alcuni giocatori chiave o la giornata di grazia del portiere avversario, come il granata Milinkovic-Savic. Nel complesso, i numeri lasciano intravedere notevoli margini di miglioramento, emersi tangibilmente già nella vittoriosa trasferta di Torino: il Napoli sembra avere le carte in regola per essere più cinico sotto porta, e mettere i propri attaccanti in condizione di trovare il gol con maggiore facilità.
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