Tre domande a...Raffaele Longo: "Guai a sottovalutare il Parma. Insigne? A Napoli nessuno è profeta in patria. Basta vedere Cannavaro..."

Tre domande a...Raffaele Longo: "Guai a sottovalutare il Parma. Insigne? A Napoli nessuno è profeta in patria. Basta vedere Cannavaro..."
mercoledì 20 novembre 2013, 16:30Esclusive
di Vincenzo Balzano

Ha fatto tutta la trafila nelle giovanili del Napoli e ha esordito in serie A con la maglia azzurra, prima di trasferirsi a Parma in uno di quei vorticosi giri d'affari tra Ferlaino e Tanzi: chi meglio di Raffaele Longo per parlare della partita di sabato sera e delle storie diverse che vedono in questo momento protagonisti Lorenzo Insigne e Paolo Cannavaro. 

Un vecchio adagio recita: "Nemo propehta in patria". A Napoli è ancor più vero che in altre piazze?

"Purtroppo si. Quello che sta accadendo a Paolo è davvero assurdo. Tralasciando il fatto che accettò di tornare a giocare qui quando la squadra era in serie B, stiamo parlando di un calciatore che ha disputato grandissime stagioni con la maglia del Napoli, sia in campionato che in Champions. Fino a qualche mese fa molti auspicavano una chiamata in Nazionale, e anzi Prandelli veniva criticato perchè non lo convocava; oggi sento critiche incredibili nei suoi confronti. E il mio augurio è che possa avere ancora l'occasione di rispondere sul campo, come ha già fatto in passato"

L'altro lato della medaglia è Lorenzo Insigne. Ha le caratteristiche per diventare un giocatore simbolo del Napoli?

"Per quanto ha dimostrato finora, assolutamente si. Ma parliamo pur sempre di un giovane, con tutti i problemi del caso: ha bisogno di poter sbagliare senza che la gente lo fischi o che la critica lo contesti aspramente. La verità è che Napoli è una piazza particolare, per certi versi troppo esigente, soprattutto con i suoi figli: per il sol fatto di essere nati qui, i tifosi vogliono che si dia qualcosa di particolare che non sempre è possibile dare. Si può essere buoni giocatori e non campioni: le pretese, le troppe aspettative, possono solamente nuocere a un ragazzo che vuole affermarsi in maglia azzurra"

Sabato sera c'è Napoli-Parma, un pò la "tua" partita. 

"Sono andato via da Napoli quando ero ancora molto giovane, a Parma c'è un ambiente tranquillo, dove si lavora in maniera serena. La partita sulla carta non ha storia, anche se gli azzurri devono fare attenzione: non bisogna lasciare spazi alla squadra di Donadoni, che con giocatori come Biabiany e Cassano può andare a nozze negli spazi larghi. Se il Napoli aggredisce i ducali dal primo all'ultimo minuto, la vittoria non sarà assolutamente in discussione: troppo ampio il divario tecnico tra le due squadre"