Clemente di San Luca a TN: "Bisognerebbe fare una domanda a Conte sui cambi"
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Guido Clemente di San Luca, Docente di Giuridicità delle regole del calcio presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Vanvitelli, commenta così il momento del Napoli sulle pagine di Tuttonapoli.net
"Siamo tosti. Ci siamo indeboliti, sì, ma restiamo tosti. E dobbiamo assolutamente restare tosti. Il mercato è andato, e tornarvi su serve a niente. Si deve ragionare solo sull’oggi. Non possiamo sprecare la grande occasione. Un obiettivo alla volta, come si dice, passo dopo passo. Il presente è il Como. La squadra che all’andata, nel primo tempo, ci fece vedere i sorci verdi. Che ha appena espugnato Firenze, giocando un calcio frizzante e sempre più convincente. Difficilissima.
Dobbiamo essere super-concentrati ed estremamente focalizzati. L’abnegazione dei ragazzi azzurri è fuori discussione. A Roma, Meret, Mazzocchi, Rahmani e JJ comunque bene. Qualche sbavatura, sì. Ma ci sta. Il cammino ormai si è fatto tale che alla fine vincerà chi ne avrà avute di meno, sempre che, però, venga garantito l’eguale applicazione delle regole. Perché Lautaro ha bestemmiato, in maniera reiterata, in diretta tv, ma il centravanti della nostra principale antagonista (occhio, però, all’Atalanta, che non si è affatto tirata fuori dalla lotta Scudetto) l’ha sfangata, per una interpretazione a dir poco sconcertante dell’art. 37 CGS, distinguendosi la prova televisiva con e senza audio. Tutti hanno visto chiaramente cosa è accaduto. Del resto, non è una novità. La legalità, l’uniformità applicativa ed il rispetto eguale delle regole, nel campo e fuori, restano un’aspirazione degli illusi come me. Ma io non mollo. Proprio come i nostri azzurri sul campo.
Non parliamo del modo in cui social e media hanno trattato del «falso in bilancio» per cui la Procura ha solo chiesto il rinvio a giudizio di ADL e Chiavelli. La questione giudiziaria, quindi, è tuttora sub iudice, ma viene rappresentata come rinvio a giudizio, con un palese intento di destabilizzare. E se non bastasse, ecco poi la polemica sulle tifoserie, soffiando sul fuoco dell’odio, anziché mettere in luce un distensivo segnale di amicizia.
Insomma, tutto come sempre. Copione solito. Dobbiamo essere più forti di ogni avversità, naturale o creata ad arte che sia. Detto questo, è possibile avanzare qualche domanda al mister – che nessuno gli fa (sebbene per mestiere dovrebbe fargliela) –, oppure è «fuoco amico»?
Io credo si possa – e anzi si debba, se si vuol veramente bene al Napoli – domandare a Conte, senza aver timore di essere accusati di ‘lesa maestà’, di spiegarci perché quasi mai fa i 5 cambi. Perché, con la Lazio, Billing non poteva prendere il posto di Anguissa (ammonito ed esausto), almeno per l’ultimo quarto d’ora, visto che son quasi due mesi che si allena con gli altri e ormai dovrebbe essere pienamente integrato. Ma anche perché non poteva giocare Gilmour, del quale il mister ha sempre tessuto le lodi. E poi, se ci dobbiamo difendere attaccando, perché, quando è dovuto uscire Mazzocchi, non ha fatto entrare Ngonge, facendo il 3-5-2 con lui e Politano ai lati dei tre centrocampisti, e Di Lorenzo, Rahmani e JJ centrali? Se sono tutti coinvolti e ‘mentalizzati’, perché non si fida di questi, e s’è invece fidato di Rafa Marin, fin qui utilizzato solo in Coppa Italia? Mica sarebbe male che ce lo spieghi. Avrà certamente una spiegazione. Va bene affidarsi al condottiero infallibile, abbandonarsi completamente nelle sue braccia. Ma, per favore, ci può far capire quel che solo lui è in grado di sapere? Certo, se nessuno glielo domanda…
E forse dovremmo chiedere, ancora, se c’è una spiegazione al quarto infortunio muscolare in serie dei giocatori di fascia sinistra, pur non giocando le coppe. Id quod plerumque accidit e kairos sfavorevole, oppure qualche legittimo dubbio sulla preparazione? Fare chiarezza è sempre un bene.
Adesso comunque l’interrogativo pressante è come giocheremo a Como. Ci esercitiamo con passione. Col 3-5-2 (Meret, Di Lorenzo, Rahmani, Buongiorno, Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay, Spinazzola, Raspadori, Lukaku)? Oppure col 4-4-1-1 / 4-3-3 (Meret, Di Lorenzo, Rahmani, Buongiorno, JJ, Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay, Raspadori, Lukaku)?
Ad ogni modo, quel che farà farà, noi veri tifosi azzurri speriamo ardentemente che vada bene. E potremo fare soltanto la solita cosa: soffrire come i pazzi, palpitare e sognare. A cominciare da stasera, augurandoci che il Genoa riesca a innalzare un muro invalicabile. E se domani, per incanto, Raspadori si rivelasse come Ciro Mertens nel 2017/18…".
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