BUONANOTTE TUTTONAPOLI - Concorrenza sleale, l'ira funesta delle cagnette, the sound of silence e la proporzionalità della pena

La giornata di oggi è stata caratterizzata dalle polemiche del post-partita di Napoli-Inter. E di questo parliamo anche sul nostro Buonanotte tuttonapoli.
IL CORAGGIO DELLE PROPRIE IDEE - "O si ha il coraggio delle proprie idee fino in fondo o è meglio non averne". Le parole sono di Gérard Depardieu nei panni del Professor Melchiorri, personaggio di "Concorrenza sleale" una delle ultime perle che ci ha regalato Ettore Scola, maestro del cinema italiano scomparso proprio ieri notte.
Il coraggio delle proprie idee che non ha mostrato Sarri: "Un ragazzo che gioca a calcio potrà dichiarare la propria omosessualità solo quando ci sarà un salto di mentalità culturale. In questo momento è ancora abbastanza difficile, fino a che qualche coraggioso non aprirà la strada". Sarà sempre più difficile che emerga quel personaggio coraggioso se si continua ad utilizzare un certo linguaggio. E Sarri, con la sua uscita infelice, rende sempre più difficile un cambiamento dello stato di cose.
Mister, bisogna avere il coraggio delle proprie idee fino in fondo, e comportarsi di conseguenza con queste.
Il coraggio delle proprie idee che non ha mostrato Mancini. "Nel corso di una partita qualche insulto ci possa stare. L'importante e' che tutto finisca li". Così qualche anno fa il tecnico jesino giustificava Mihajlovic che rivolse pesanti insulti razzisti a Vieira. "Sono solo sfottò" diceva sugli striscioni contro i napoletani. Cosa è cambiato da allora!? E' cambiata, forse, la convenienza. Allora conveniva dire certe cose, oggi conveniva non tollerare certe espressioni.
Mister, bisogna avere il coraggio delle proprie idee fino in fondo, non a seconda della convenienza.
SIAMO TUTTI MANCINI - E' il titolo di Tuttosport il giorno dopo la partita.
...Ma sarebbe andato bene pure "Siamo tutti moralisti". Con la polemica innescata il tecnico nerazzurro non ha mostrato alto che un moralismo da quattro soldi. Oggi, per fortuna, tra i tanti speculatori, qualche voce fuori dal coro si è sentita. Tanti allenatori, giocatori, uomini di campo, hanno espresso la loro vicinanza a Sarri che "ha sbagliato, è vero", ma "ciò che accade in campo, resta in campo". Chi ha giocato a pallone lo sa.
...Ma sarebbe andato bene pure "Siamo tutti approfittatori".
L'IRA FUNESTA DELLE CAGNETTE. Già perchè il sospetto che l'azione di Mancini sia stata strumentale per destabilizzare l'ambiente napoletano proprio non riesce a togliersi dalla testa. E la penosa campagna mediatica che si sta facendo attorno al tecnico bagnolese fa aumentare sempre di più i sospetti. Ad accanirsi su Sarri più di tutti sono i diretti concorrenti per lo scudetto, quelli che da sempre dominano il campionato italiano che provano ad approfittare della situazione per fare della 'concorrenza sleale' di cui sopra. Evidentemente il Napoli in testa dà fastidio e per questo viene aggredito con ferocia. “E fu così che da un giorno all'altro Bocca di Rosa si tirò addosso l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso”..
LA PROPORZIONE DELLA PENA - Arriverà con ogni probabilità una squalifica per Maurizio Sarri. Squalifica giusta perchè l'allenatore azzurro dovrà subire una giusta sanzione per un comportamento inaccettabile. Squalifica giusta se proporzionata. Ciò che ha detto Sarri, però, ha almeno due attenuanti che non si possono non considerare.
Non si può non considerare il contesto, il campo di gioco dove si sentono ogni giorno frasi irripetibili;
così come non si può non considerare il fatto che il tecnico azzurro si sia immediatamente scusato con Mancini e con chiunque si è, giustamente, sentito offeso dalle sue parole.
Si potrebbe ripartire dalle scuse (sarebbe bello se Sarri le confermasse accettando l'invito dell'Arcigay a partecipare al loro raduno) e da una pena simbolica. Montare un caso con una punizione 'esemplare', come ha invocato qualcuno, non servirebbe a nessuno, se non a chi sin dall'inizio ha voluto strumentalizzare la vicenda per andar contro il Napoli. "Perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino dev'essere [...] proporzionata a' delitti" (Cesare Beccaria, dei delitti e delle pene)
THE SOUND OF SILENCE – De Laurentiis non è certo un tipo taciturno. Anzi, è uno che quando inizia a parlare non si fa troppi problemi a dire tutto ciò che pensa. Peccato, però, che spesso quanto c'è bisogno di sentirlo parlare il patron azzurro sceglie il silenzio. Un silenzio che però pesa. In circostanze del genere si sente il bisogno di un intervento della società. Già ieri si sentiva l'assenza di un dirigente che potesse assistere Sarri in quel processo mediatico svolto sulle frequenze della Rai. Purtroppo a Castel Volturno manca ancora una figura dirigenziale che possa svolgere questo tipo di ruolo e De Laurentiis preferisce il silenzio. Insomma la polemica Sarri-Mancini fa il giro del mondo ma dal Napoli non arriva nessuna voce. Alcune parole si solo levate in difesa di Sarri, ma servirebbe la voce forte del club perchè altrimenti diventano un sussurro nel suono del silenzio (whisper'd in the sound of silence).
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