Mazzarri: "Il ricordo più bello che ho a Napoli? Una partita contro Conte..."

Mazzarri: "Il ricordo più bello che ho a Napoli? Una partita contro Conte..."TuttoNapoli.net
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Oggi alle 07:15Le Interviste
di Davide Baratto

Walter Mazzarri, ex allenatore tra le altre di Napoli e Inter, si è raccontato in una lunga intervista sul portale Coaches Voice. Di seguito un estratto: "A Napoli incontrai una giovane stella argentina, Ezequiel Lavezzi. Due anni più giovane di lui era il suo talentuoso compagno di squadra, Marek Hamsik. E ad unirsi a loro, la stagione successiva, arrivò Edinson Cavani. Con questi "Tre Tenori", portammo il Napoli al miglior periodo vissuto dalla città dopo l'era di Diego Maradona, vent’anni prima.

Quando arrivai, il club stava acquistando giocatori provenienti da squadre di metà classifica della Serie A. Le nostre imprese portarono invece a ingaggiare giocatori come Gonzalo Higuaín, Pepe Reina e José Callejón, provenienti da giganti europei come Barcellona, Liverpool e Real Madrid. Il successo in campo ebbe un effetto a cascata che beneficiò anche le finanze del club.

La stagione prima del mio arrivo, il Napoli era arrivato dodicesimo. Nel nostro primo anno migliorammo il risultato fino al sesto posto, poi al terzo – qualificandoci per la Champions League – e infine al secondo, sostituendo Lavezzi con Goran Pandev dell’Inter nella mia ultima stagione. Il ricordo più bello che ho è la finale di Coppa Italia del 2012, allo Stadio Olimpico di Roma. Lì affrontammo la Juventus di Antonio Conte, che aveva appena vinto lo Scudetto con una striscia d’imbattibilità di 38 partite.

In quella finale vincemmo meritatamente 2-0 – il primo trofeo del club dopo il titolo conquistato con Maradona, 22 anni prima. Tornare a Napoli per festeggiare fu un’emozione folle, vissuta forse solo ai tempi di Maradona e poi, molti anni dopo, con la vittoria dello Scudetto nel 2023. Giocando nella mia formazione, Lavezzi – che prima era più un giocatore creativo senza grandi numeri realizzativi – iniziò a segnare stabilmente in doppia cifra. Cavani, invece, esplose definitivamente come goleador, registrando 33, 33 e 38 gol nelle sue tre stagioni al club. Il Paris Saint-Germain acquistò Lavezzi per 33 milioni di euro e Cavani per 70 milioni, dando un enorme impulso alle finanze del Napoli.

Miscelavamo questo approccio con una maggiore intelligenza tattica. Aggredivamo finché non segnavamo, poi segnalavo ai miei giocatori un gesto che conoscevano bene e ci abbassavamo, per liberare Lavezzi, Cavani e Hamsik, micidiali negli spazi aperti. Così riuscimmo spesso a battere grandi squadre come Juventus, Milan, Inter, Lazio e Roma, con risultati come 3-0 o 3-1. Ma se tutti giocano un calcio di possesso, fatto di soli passaggi corti e senza mai variare il tema, i tifosi si divertono davvero o finiscono per annoiarsi? Ora mi piace guardare l’Inter di Inzaghi sfruttare le qualità offensive di Alessandro Bastoni e Benjamin Pavard come difensori centrali, aggiungendo soluzioni sulla linea d’attacco. Al Napoli lavoravo su idee simili con Hugo Campagnaro, che era un difensore molto versatile".