Condò: "L’irrequietezza è fondante in Conte, ADL avrà i fondi per provare a trattenerlo"

Nel suo fondo sul Corriere della Sera il giornalista Paolo Condò evidenzia i risvolti del duello per il vertice della classifica: "Il finale testa a testa fra Inter e Napoli può anche essere letto come uno spareggio tra le dominatrici degli ultimi due campionati, due squadre così forti da vincere lo scudetto in 33 partite entrambe, mentre oggi vanno in campo per il 34° turno. Numeri alla mano, quindi, queste sono le loro versioni minori, per differenti motivi.
La rosa dell’Inter è rimasta identica - il mercato ha aggiunto poco - e i 15 punti in meno sono almeno parzialmente spiegati dalla corsa in Champions: un anno fa i nerazzurri uscirono malamente agli ottavi, adesso stanno per vivere la semifinale col Barcellona. Il Napoli invece è una squadra molto cambiata, tornata da un intermezzo da incubo e priva dei giocatori, Osimhen, Kvaratskhelia e Kim, che con Spalletti agirono da fuoriclasse. I 9 punti di ritardo rispetto al 2023 fotografano questa differenza di valori.
A prescindere dall’esito del duello la bontà delle stagioni di Inter e Napoli è indubbia. Siamo tra quelli che non aspettano il risultato finale per elogiare l’ambizione di Inzaghi e il suo modo di perseguirla. L’irrequietezza è un elemento fondante del talento di Conte, che per restare pretende un mercato all’altezza.
Dovrà partire da un attaccante forte, perché 52 gol sono troppo pochi: è stato fatto qualche ragionamento su Vlahovic, scelta-scommessa non banale. La cessione di Osimhen unita a quella già chiusa di Kvara porterà a De Laurentiis i fondi necessari per provare a trattenere il tecnico, mentre gli incassi dell’Inter permetteranno dopo anni un mercato espansivo. Serve un creativo in aggiunta alle punte o dietro di loro. Arda Guler sarebbe un bel nome".
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