Chiariello: "Mancata l'accelerazione contiana prevista, vincendole tutte meno punti dell'andata"

Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale parlando della lotta Scudetto: "È chiaro che l'Inter deve perdere qualche punto. Ora il Bologna che ha perso a Bergamo lo scontro diretto, se vuole andare in Champions deve assolutamente fare il risultato con l'Inter e possibilmente risultato pieno. E a Bologna il Bologna è un'altra squadra rispetto a quando gioca in trasferta. Esistono ancora squadre che hanno una certa differenza di rendimento tra casa e fuori casa. Lo stesso Napoli che prima fuori casa andava perfino meglio che in casa, nel girone di ritorno ha accusato parecchie battute d'arresto in trasferta che ancora oggi gridano vendetta. Non dico i pareggi con Roma e Lazio, subiti in tempo di recupero, ma soprattutto i tre punti persi a Como e i due punti persi a Venezia, sono quelli che orientano il campionato, che mette il Napoli alla rincorsa dell'Inter.
Ogni avversario che non battiamo, è finito il sogno scudetto. Perché le condizioni sono due per poter arrivare a questo, che sarebbe veramente un miracolo, perché questa squadra non è attrezzata per lo scudetto ma può vincere lo scudetto perché sta lì. Le condizioni sono due: che il Napoli le vinca davvero tutte e sette e che l'Inter si distragga almeno un paio di volte, deve pareggiare su sei partite almeno due o perderne una e pareggiarne un'altra e allora il Napoli sì che potrebbe sopravanzarla. I numeri non ci aiutano, perché il Napoli se vince tutte e sette le partite arriva a 86 punti, facendo 42 punti nel girone di ritorno, rispetto ai 44 che sono valsi il titolo di campione d'inverno. Non c'è stata l'accelerazione contiana prevista, causa mercato, causa infortuni, causa gestione dei cambi, che è stata molto criticata. Fatto sta che il Napoli ha decelerato rispetto all'andata oggettivamente, non può arrivare a 44 punti. Ma se facciamo anche una classifica comparata, scopriamo che con gli stessi avversari con cui ha giocato nel girone di ritorno rispetto al girone d'andata il Napoli ha fatto 21 punti anziché 23, sempre due in meno. Ma le sette che mancano le ha vinte all'andata tutte e sette.
Non è facile in un campionato fare sei punti su sei con tante squadre. Quindi i numeri dicono che è difficile, l'ostacolo è alto. Vincerle tutte e sette non è agevole. Partite facili non esistono, ma certo sono tutte abbordabili. Parliamo di squadre, tranne il Torino che entra al decimo posto della parte sinistra della classifica, le altre nove sono tutte della parte destra della classifica. Il Napoli è sulla carta più forte. Basta dire questo per vincere? Assolutamente no! L'Empoli per esempio verrà a fare la partita della disperazione per cercare di strappare almeno un punto, perché l'Empoli lotta per salvarsi. È una squadra che non segna mai, ma è una squadra tignosa che all'andata ci ha messo in grande difficoltà. Era un altro Empoli ed era forse anche un altro Napoli, però quella partita forse è stata la peggiore del Napoli. Solo il rigore di Kvaratskhelia e nulla più. Ora ci aspettiamo di meglio. È chiaro che sono molte assenze, che ci sarà un bel po' di turnover. Giocheranno Mazzocchi, Juan Jesus, continuerà a giocare Neres, rientra Spinazzola in panchina, che può essere un cambio. Squalificati Di Lorenzo e Anguissa. Buongiorno ancora una volta infortunato, apriamo una parentesi questo ragazzo. In questa stagione ha saltato ben un terzo del campionato, perché arriva a 12 partite minimo saltate su 38 e non ci si aspettava certo questo da lui. Non avendo dietro poi dei ricambi che si sono rivelati all'altezza, vedi Rafa Marin, anzi bravo quando Jesus a farsi trovare ancora una volta pronto, e Conte a credere in lui.
Le chiacchiere stanno a zero, il Napoli ha una conditio sine qua non, lo sa già. Ogni partita che sbaglia ha chiuso col sogno scudetto, non ha alternative. Quindi l'unico interrogativo che abbiamo è: questo Napoli, che ci dà poche certezze. Perché cala quasi sempre nei secondi tempi, cosa che Conte ha contestato dicendo ‘Non è vero, perché noi abbiamo battuto l'Atalanta e la Juventus e pareggiato con l'Inter nei secondi tempi’. Non sempre ci succede, ci succede quando mentalmente pensiamo a difendere il risultato. Stavolta ha sdoganato la parola scudetto e ha detto e ha parlato di bella pressione. Insomma Conte ha alzato il tiro, perché ha capito che adesso i giochi sono fatti”.
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