Lettera del tifoso - Cristiano e Alfredo a Udineseblog: "Agli accrediti non si allega la fedina penale"

Lettera del tifoso - Cristiano e Alfredo a Udineseblog: "Agli accrediti non si allega la fedina penale"
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venerdì 10 giugno 2011, 15:23La Posta
di Redazione Tutto Napoli.net
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Salve, sono un collega giornalista professionista, collaboro qualche volta con "Il Fatto Quotidiano" e scrivo editoriali per vari siti. Sono rimasto un po' basito di fronte alla lettera del tifoso dell'Udinese. In particolare volevo sottolineare alcuni punti:

.che c'entrano i risultati con il bacino d'utenza? Sono 10 anni che il Chievo fa meglio del Torino...questo fa si che i 5000 tifosi del Chievo siano di più del milione di torinisti? E' un tema molto in stile "moltiplicazione dei pani e dei pesci".
Secondo...a parere del tifoso l'Udinese non avrebbe bisogno di far cassa e il Napoli si...siamo all'assurdo. L'Udinese negli ultimi 10 anni ha venduto, e bene, Giannichedda, D'Agostino, Quagliarella, Appiah, Kroldrup, Dossena, Iaquinta e via dicendo...il Napoli solo Quagliarella e per questioni di spogliatoio. Far cassa è vitale a Udine, a Napoli i bilanci sono in attivo da 5 anni senza una sola cessione di quelle da capogiro.
Terzo, il boss a bordocampo...si fa una precisa accusa di collusione con la camorra, mentre a Udine "i controlli sono ferrei". A Udine la gestione della sicurezza è ovviamente di tutt'altro grado di difficoltà rispetto a Napoli...ma detto questo, è un dato di fatto che la fedina penale non si controlla in nessuno stadio del mondo..di conseguenza, chi ha scontato una pena per omicidio volontario può entrare allo stadio, chi ha un Daspo per un petardo in tasca no...è abbastanza paradossale, ma è la legge, e se la società facesse diversamente, oltre a violare le norme, si renderebbe responsabile di discriminazione. Inoltre, tal Lo Russo, figlio di un boss, all'epoca dei fatti era incensurato, per cui per non farlo entrare si sarebbe dovuta tener in conto solo l'ingombrante parentela perché la fedina penale, seppur controllata, sarebbe risultata immacolata.
In più, domanda lecita: quanti imprenditori collusi con la mafia o con la ndrangheta entrano allo stadio a Udine? In quel territorio operava Unabomber, la cui identità mai è stata svelata, possibile che un pluriomicida sia entrato allo stadio? Quanta gente che sfrutta gli immigrati senza regolarizzarli entra al Friuli? Quanti collusi con le mafie slave, che operano a pochi passi, vanno allo stadio di Udine? Questo ovviamente non per dire che l'Udinese, società serissima, sia connivente con la criminalità, ma solo per sottolineare che anche con tutta la buona fede e la serietà del mondo non si possono evitare certe cose.
Quindi, se si vuol fare qualunquismo lo si faccia pure, ma senza spacciarlo per riflessioni serie.

Cristiano Vella

 

Lettera aperta ad Udineseblog.it

Carissima Sig.ra Monica Valendino,
le scrivo perché, sono alquanto esterrefatto dal suo ultimo post sul quotidiano on line “Udineseblog”, le spiego il perché, senza mezzi termini e senza girarci troppo intorno, rispettando comunque le opinione altrui, ci mancherebbe siamo pur sempre in democrazia, che il suo intervento è fuori luogo e del tutto inadeguato alle notizie che in questi giorni stanno facendo da cornice alla vicenda Inler, vicenda che da molti giornalisti, stimati professionisti, viene definita una fiction o una telenovela se preferisce, data la poca chiarezza degli avvenimenti e soprattutto la poca professionalità con la quale sia il tesserato dell’udinese che lo stesso procuratore stanno portando avanti in questa trattativa, non voglio scendere nei dettagli né tantomeno soffermarmi su alcuni particolari, perché non sono un addetto ai lavori, ma un semplice tifoso innamorato di Napoli e del Napoli, rischierei solo di portare avanti l’infinita carovana di “gossip” che sovrasta questa vicenda, dall’ innamoramento espresso dallo stesso Inler, verso i colori azzurri e verso il progetto di crescita della società, alla sconfinata attrazione che il procuratore Lamberti prova verso i quattrini sonanti della Juventus, non voglio soffermarmi né dilungarmi su questo ma è mia intenzione, come già successo in passato, di difendere quella che reputo una società serie guidata da un Signore Presidente, che negli anni ha saputo gestire i suoi investimenti e soprattutto ha portato dopo anni bui il Napoli nell’olimpo del calcio, posto che merita e che occupa senza nessun tipo di imbarazzo, con un unico difetto, solo un po’ di ritardo. Un presidente che in questi gloriosi anni ha saputo proiettare il napoli, dalle ceneri del fallimento, al venticinquesimo posto del "Club World Ranking", la classifica mondiale delle squadre di calcio stilata dall'IFFHS, l'Istituto di Storia e Statistica del calcio, la seconda squadra italiana, alle spalle della sola Inter che guida la classifica dinanzi a Barcelona, Real Madrid e Porto; per non parlare poi del bacino d’utenza, riporto testualmente gli ultimi dati: Inter 7,5mil-Juve 7mil-Napoli e Milan 5mil-Roma 4 mil. Partendo da questi dati, se lei ovviamente nel suo articolo parlava di questo bacino di utenza, e non quello per raccogliere le acque reflue, spero vivamente che in lega non si apra mai il discorso altrimenti la vedo davvero nera per l’Udinese stessa. Se un presidente, imprenditore o investitore, deve essere tacciato di onnipotenza, se all’atto dell’acquisto cerca di tutelari i suoi interessi e quello dei tifosi, allora siamo proprio messi male perché al tempo stesso potrei dire del suo presidente che è un mercenario, un bottegaio che acquista a pochi centesimi e dopo pochi anni rivende al massimo del prezzo, acquistando da questa operazione una plusvalenza di tutto rispetto. Se ragioniamo da sempliciotti, allora Il caro De Laurentiis è onnipotente e il caro Pozzo è un gran furbo, se ragioniamo con dati alla mano, allora De Laurentiis, attento al budget non per mancanza di danaro ma come criterio imposto dal Fair Play finanziario,investe i proprio introiti nell’acquisto di giocatori top player o prospettici per esigenza di competizione da svolgere e di obiettivi da raggiungere, l’egregio Pozzo è un uomo, che reputo un gran conoscitore di calcio, che ha la fortuna di gestire una società in una piazza poco esigente, con obiettivi stagionali diversi con meno pressioni, dove poter far esprimere giocatori sconosciuti ai più, rendendoli poi giocatori di tutto rispetto e affermati professionisti, cosa che da parte mia avrà sempre parole di lodi e non altro. Le verità vengono dai dati di fatto, non da semplici ipotesi, ed è un dato di fatto che chi vuole indossare la maglia del Napoli, deve essere convinto in primis e fiero di far parte di un club che ha scritto la storia del calcio Italiano, un club che ha un blasone da fare invidia, vorrei citare le coppe, gli scudetti vinti, i giocatori di fama mondiale che hanno vestito la gloriosa casacca, ogni riferimento non è puramente casuale, e i milioni di tifosi che nel mondo portano in alto i colori azzurri, ma non è questo né il luogo né il tempo, allora chiudo questa mia, dicendo grazie all’Onnipotente Dio, perché ha creato gli uomini liberi di esprimere le proprie idee, anche se a volte, come in questo caso,vale il detto “ il silenzio è d’oro”!!!!
P.S.: Solo per precisare, quando una società rilascia gli accrediti per la visione della partita allo stadio, questo succede in tutti gli stadi, la richiesta non viene mai corredata dai carichi pendenti o dal certificato penale!

Alfredo Mosca

 

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