Euro 2008, le stelle degli europei

Euro 2008, le stelle degli europei
giovedì 5 giugno 2008, 22:58Euro 2008
di Giuseppe Giannotti
Vogliamo fare una classifica? Non siamo mica matti, non vorremmo essere smentiti già dopo il primo turno. Ma di certo dei riferimenti ci sono eccome
Vogliamo fare una classifica? Non siamo mica matti, non vorremmo essere smentiti già dopo il primo turno. Ma di certo dei riferimenti ci sono eccome. Poi il tifo annebbierà le nostre menti, ma di certo nella kermesse europea
tra attaccanti puri, prime e seconde punte, centrocampisti offensivi e difensori dinamici, non mancheranno in questa 13ma edizione i protagonisti dell’Europeo che sta per cominciare.
 
CRISTIANO RONALDO (Portogallo): Bello, ricco, famoso, genio e sregolatezza, punta di diamante del Manchester United. Lui promette divertimento e spettacolo, c’è solo da vedere quanto la Nazionale portoghese riuscirà a supportarlo. Quanto il talento di Ronaldo riuscirà a fare grande la sua Nazionale è tutto da vedere. Certo, non vorremmo essere nei panni del giovane fuoriclasse se dovesse arrivare un rigore all’ultimo minuto di una partita che se mai può decidere l’ingresso in una semifinale. Dopo il clamoroso errore dal dischetto nella finale di Champions, crediamo che Cristiano vorrà risolvere prima il destino del suo Europeo e dei suoi compagni.
Velocissimo, e quasi impossibile da arginare una volta in fuga verso la porta avversaria.
Se resta umile può essere il suo Europeo.
THIERRY HENRY ( Francia): Dotato di estro imprevedibile e classe cristallina, 30 anni, stella del Barcellona, è già andato in rete sei volte su otto partite nelle qualificazioni. In fase di progressione ricorda molto Ronaldo, da molti addetti ai lavori è considerato la migliore seconda punta su piazza.
ZLATAN IBRAHIMOVIC (Svezia): Nelle qualificazioni è rimasto a secco di reti. Ma di sicuro la Nazionale svedese non può prescindere dal talento e dalla classe di Ibra. Con due reti storiche a Parma, ha consegnato lo scudetto neroazzurro
nelle mani di Moratti, tornando dopo una periodo di appannamento. Da solo può risolvere i problemi della sua squadra che, come quella portoghese non sembra avere i favori del pronostico. Carattere altezzoso e caparbietà da vendere, da solo vale mezza squadra.
RUUD VAN NISTERLROY (Olanda): Un'altra furia da cui i difensori dell’Europeo dovranno stare attenti (Donadoni è avvertito). Con l’assenza di Cannavaro vedremo chi prenderà in consegna lo spilungone degli “orange”. Attaccante del Real Madrid, potente e veloce, elegante e concreto sotto porta, ottimo contropiedista, anche se si parla di Olanda, Nazionale che tutti conosciamo come squadra in cui prevale lo spirito d’attacco. Paragonato spesso a Van Basten, che destino incredibile se lo ritrova come…allenatore. Se saprà solo imitare al 50% l’ex attaccante del Milan, l’Olanda può andare lontano.
MIROSLAV KLOSE (Germania): 29 anni, è dallo scorso anno il partner del nostro Luca Toni nel Bayern neo vincitore dello scudetto tedesco. Attaccante poco estroso o spettacolare, buone doti acrobatiche, ma molto pratico sotto porta. Buon colpitore di testa, è tra quelli che aspettano una rivincita del Mondiale perso in casa.
CESC FABREGAS (Spagna): Talentuoso centrocampista spagnolo, di origine catalane. Gioca nell’Arsenal, vincitore della “scarpa d’oro”. Una grande personalità nonostante la giovane età. Destro naturale, ottima visione di gioco, utile anche in fase di contenimento. Veste la maglia di una nazione, la Spagna che non vince nulla dai tempi della costruzione delle…Piramidi, non sappiamo se sarà in grado di cambiare il destino pallonaro degli Iberici.
TOMAS ROSICKY (Rep. Ceca): Dopo il ritiro dalla nazionale di Pavel Nedved, è lui il nuovo capitano della Rep. Ceca, anche lui come Fabregas gioca nell’Arsenal. Carisma, capacità di interdizione, ottimi piedi, serpentine e due gol segnati nelle qualificazioni. Punto di riferimento dei Ceki, il suo Europeo dipende molto dalle paturnie e dalle paure dei suoi compagni di squadra.
 
DEL PIERO – CASSANO (ITALIA): Beh, non li abbiamo  certo messi insieme per “minimizzare” la loro forza, tutt’altro. Facciamo finta che non siamo italiani, e abbiamo voluto scegliere per la Nazionale campione del mondo dei punti di riferimento. Con l’assenza del Capitano “pallone d’oro”, Fabio Cannavaro, la nostra scelta diventa ancora più facile. Li abbiamo voluti “unificare”, perchè insieme dovrebbero essere il presente ed il futuro degli azzurri. Alex, arriva all’Europeo caricatissimo dall’aver conquistato il suo primo titolo da capocannoniere. Rinato più volte, snobbato da grandi allenatori, alla fine Alex è diventato campione del mondo, segnando anche un gol memorabile contro la Germania in una semifinale memorabile. Classe e talento naturale, se lo stato di forma continua ad assisterlo anche nella prossima stagione, può essere il protagonista della prossima Champions, per la gioia dei tifosi bianconeri. Ma intanto a questi Europei dovrà ricambiare la fiducia che il tecnico Donadoni gli ha riposto. Ma soprattutto dovrà far dimenticare quella maledetta partita della finale europea che lo vide sbagliare sotto porta gol incredibili contro la Francia, e sappiamo tutti poi come è finita. Può coronare una carriera irripetibile, gli mancherà in campo molto il suo compagno, ma soprattutto amico Cannavaro, che però gli ha promesso grande sostegno dalla panchina, con le stampelle pronte a ricordargli che non dovrà sbagliare nulla, ma proprio nulla.
E che dire invece del talento barese, Antonio Cassano, contrapposto a Del Piero come il diavolo e l’acqua santa. Carattere indecifrabile, fragile, predisposto a farsi del male quanto meno te lo aspetti. Afferra questa convocazione coi denti, talento puro, numeri di alta scuola, potente i suoi tiri in porta, fa male anche su punizione.
Bizzarro allo stato puro, ma molto legato ai compagni. Ci è rimasto malissimo per l’infortunio del Capitano, era a due passi quando ha sentito l’urlo strozzato di Fabio. Una guardataccia a Chiellini simile a quella di Zidane nei secondi precedenti alla testata a Materazzi,  se fosse stato negli spogliatoi col difensore juventino, potremmo solo immaginare come poteva finire. Si gioca gran parte della sua carriera azzurra. Se Del Piero deve farsi perdonare qualche europeo andato a male, Antonio deve invece prendersi la rivincita per quel suo stupendo ma breve europeo di 4 anni fa, quando l’Italia fu eliminata pochi secondi dopo uno stupendo gol proprio del talento pugliese, finì come previsto 2 a 2 dall’altra parte del girone e finimmo….tutti a casa! Antonio in ginocchio sul prato verde a piangere come un bambino, fu l’emblema della disfatta.
Guascone fino alla…noia, pacche sulle spalle per tutti, è già il riferimento di “casa azzurri”!
In bocca al lupo a tutti e due, al resto penseranno Buffon, De Rossi, Pirlo, Toni, Gattuso…scusate se è poco!