Donadoni: "Arbitro? Giornata no", Abete: "Come ha certificato il gol dell'Olanda ora la Uefa certifichi gli errori di oggi"

Donadoni: "Arbitro? Giornata no", Abete: "Come ha certificato il gol dell'Olanda ora la Uefa certifichi gli errori di oggi"
venerdì 13 giugno 2008, 20:39Euro 2008
di Antonio Gaito
le dichiarazioni del ct Roberto Donadoni che sottolinea la buona prova degli azzurri e la giornata negativa dell'arbitro. Duro intervento del presidente federale Abete che chiede una presa di posizione.

"Non è stato certamente un match fortunato, abbiamo avuto tante occasioni, abbiamo corso, abbiamo speso tanto, e abbiamo rischiato anche di perdere una partita incredibile" esordisce così Roberto Donadoni al termine della gara. Ha corretto l'undici titolare disastroso nel primo match regalato all'Olanda, ma potrebbe non bastare. "La prima non ci è andata bene, abbiamo subito un pesante 3-0; oggi meritavamo di vincere ma non ci siamo riusciti. La difficoltà ora è affrontare l’ultima partita e fare risultato pieno". Al tecnico viene poi chiesto di commentare l'ennesima direzione arbitrale 'sfortunata' per l'Italia: "Io non discuto degli arbitri, certo che credo è stata una giornata no. Buffo aver subito un gol strano come quello con l’Olanda e poi un rigore come quello di oggi" dichiara Donadoni che conclude evidenziando la prova del gruppo: "C'è sempre stato, poi si può fare risultato o meno ma il gruppo c'è sempre stato"

 

Non manca l'intervento del presidente federale, Giancarlo Abete, che chiede un intervento della Uefa: "Ci sono stati diversi episodi contrari: gol regolare, rigore dubbio - ha detto ai microfoni Rai -. Comunque è stata una prestazione positiva per la squadra, aspettiamo Francia-Olanda e vediamo come sarà ancora possibile qualificarci. Iniziativa per la Uefa? Come loro hanno voluto certificare il gol dell’Olanda, non avranno problemi a certificare gli errori fatti oggi. Ora la Uefa faccia una valutazione sugli episodi in modo omogeneo. Gli errori - conclude Abete - ci possono stare e li possiamo accettare, ma c'è bisogno che vengano accertate le responsabilità di chi li ha commessi».