Olimpiadi, tweet razzista: espulsa campionessa greca

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giovedì 26 luglio 2012, 05:15Sport e Varie
di Redazione Tutto Napoli.net - @tuttonapoli
fonte Gazzetta.it
Si tratta della triplista Voula Papachristou

Di sicuro non era quello che desiderava, comunque sia, un piccolo record se lo può mettere al petto: quello di prima espulsa per un Tweet dall'Olimpiade. Stiamo parlando della triplista greca Voula Paraskevi Papachristou, campionessa europea U23 del salto triplo undicesima ai recenti Europei (13.89 m), espulsa dalla squadra olimpica di Londra, dove avrebbe dovuto gareggiare nel lungo oltre che nella sua specialità d'elezione, per un Tweet razzista. La frase incriminata, duramente criticata in patria, era questa: "Con così tanti africani in Grecia, le nostre zanzare del Nilo potranno mangiare cibo fatto in casa", aveva scritto la 23enne atleta greca. Il riferimento, incomprensibile fuori dai confini greci, è relativo a un'epidemia dovuta agli insetti che hanno già provocato un morto e almeno altri 5 casi sospetti nella popolazione. Il presidente del comitato olimpico greco ha detto: "Non ha mostrato rispetto per i valori olimpici. Ha fatto un errore, spiace, ma nella vita gli errori si pagano: è fuori". Inutili le successive scuse della 23enne nel suo messaggio di scuse ha detto che si è trattato di uno "scherzo di cattivo gusto, di non aver voluto offendere nessuno". Poi abbandonati i 140 caratteri di Twitter e passata sulla bacheca di Facebook per spiegare il suo sogno olimpico, ma la decisione ormai era stata presa. Un dirigente della Sinistra greca, che ha immediatamente chiesta il suo allontanamento dalla squadra, ha detto: "Può scherzare quanto vuole sui social network mentre guarda i Giochi in Tv".


PORTE CHIUSE — E a proposito di porte chiuse e di gaffe imbarazzanti, più di qualche frizione si è già avvertita con diversi Paesi dell'ex blocco sovietico. L'ambasciata britannica a Minsk ha spiegato che il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko resta nella lista delle persone alle quali è vietato entrare nel Paesi della Ue e che per questo motivo non gli sarà consentito partecipare alle Olimpiadi di Londra. "Il bando resta in vigore durante i Giochi olimpici, è una decisione che non sarà cambiata", ha dichiarato la portavoce dell'ambasciata, Inna Romashvskaya. Invece uno svarione geografico, un'annessione di fatto, ha prodotto non pochi imbarazzi agli organizzatori, che nel sito ufficiale dei Giochi hanno incluso nella Russia i luoghi di nascita di due lottatori della squadra olimpica russa originari dell'Ossezia del sud e dell'Abkazia, le due regioni georgiane separatiste riconosciute peraltro solo da Mosca. Il comitato olimpico di Tbilisi ha già scritto una lettera ufficiale di protesta, chiedendo che al posto di Russia si scriva Georgia. I due atleti sono Besik Khudokov, nato in Ossezia del sud, e Denis Tsargush, nato a Gudauta, che si trova in Abkazia. Una «annessione» territoriale che non ha osato neppure il Cremlino dopo la guerra lampo con la Georgia nell'agosto del 2008, limitandosi a riconoscere come indipendenti le due repubbliche secessioniste