Inter, Marotta: "In Champions 100 milioni per 10 partite, in Serie A 95 se vinci lo scudetto"

Dal palco del “Merger e Acquisition Summit 2025”, Beppe Marotta, presidente e amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del percorso che dovrebbe portare i nerazzurri e il Milan al nuovo stadio di Milano: “Lo scetticismo nasce dal panorama italiano, negli ultimi anni in Europa sono stati costruiti 153 stadi: due in Italia. Questo la dice sull’iter burocratico italiano, molto difficile. Noi, sia Milan sia Inter, abbiamo presentato una proposta di acquisto 15 giorni fa: il giorno dopo ci è stato fatto presente che la Procura della Repubblica si era giustamente attivata. Inoltre c’è la soprintendenza, che tutela il panorama italiano ma impatta in termini di velocità.
Sono situazioni che allontanano dall’investimento vero e proprio. Inter e Milan sono pronte, nonostante in Italia siamo l’unica nazione che non ha aiuti dallo stadio. Abbiamo manifestazioni positive in tal senso, però sono scettico sull’iter: ci sono tempi da rispettare, che devono essere veloci perché gli investitori non possono aspettare più di tanto. Lo scetticismo nasce da questo”.
Ambizioni e soddisfazione per la nuova Champions?
“Credo che l’importante sia essere presenti nel momento giusto, e noi ci siamo. Siamo su tre competizioni, a giugno ne inizierà un’altra nuova, dove saranno presenti due squadre italiane. Ci siamo: il primo appuntamento è domani, in semifinale di Coppa Italia con il Milan. In campionato abbiamo tre punti di vantaggio, che non è nulla, ma ci siamo. In Champions siamo ai quarti di finale. Deriva dal fatto che la proprietà non abbia stravolto una squadra vincente, sia quella in campo sia quella fuori. Siamo andati avanti sul percorso virtuoso e vincente, è motivo di orgoglio. Cercheremo di affrontare tutto nel migliore dei modi, ma un primo obiettivo l’abbiamo già raggiunto perché la partecipazione a questi livelli ci garantisce tranquillità. Allo stesso tempo, dico che finora in Champions abbiamo fatto 10 partite e guadagnato circa 100 milioni: se vincessimo lo scudetto, ne guadagneremmo circa 95, giocando 38 partite. Va trovato un riequilibrio, ma con armonia e senza contrapposizioni violente come qualche anno fa. Oggi il gap è anzitutto legato ai diritti TV, e in seconda battuta sui ricavi da stadio nel matchday. Le competitor europee ci distanziano di 60-70 milioni”.
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