Venerdì occhio a Cutrone: a Como è rinato e ha già battuto il suo record di gol
A Patrick Cutrone sono bastate sei partite per fare già meglio, in termini di gol, rispetto all'ultimo campionato di Serie A. Allora all'Empoli, Cutrone concluse la stagione 2021/22 con tre reti, mentre oggi che è nella sua Como è già a quota quattro. E' lui l'uomo copertina di una squadra che ha sì sfruttato l'assist della proprietà più ricca d'Italia per costruire una squadra giù importante e internazionale, ma al contempo non ha rinunciato a chi - come Cutrone, come Gabrielloni - a questa maglia tiene tantissimo.
Cutrone è nato a Como. Ha mosso i primi passi nel Parediense, ma già a nove anni era nel settore giovanile del Milan. In rossonero ha scalato velocemente posizioni, forse troppo rapidamente. A 18 anni è stato aggregato alla prima squadra, a 19 fa il suo esordio e poi nella stagione successiva - quella 2017/18 - viene stabilmente inserito nel gruppo dei grandi realizzando anche dieci gol.
E' uno score importantissimo per chi è ai primi passi, per chi è appena ventenne, e per questo motivo per qualche mese il nome di Cutrone e l'aggettivo di predestinato camminano di pari passo. Nel marzo 2018 arriva anche la prima convocazione in Nazionale: sembra dover essere la prima di una lunga serie. Ad oggi, invece, i 16 minuti contro l'Argentina restano gli unici in azzurro.
Conclusa la stagione 2018/19, Cutrone inizia rapidamente la sua discesa. Al Milan nella stagione successiva le cose non vanno allo stesso modo e quando arriva Marco Giampaolo - rapidamente sostituito in nell'autunno successivo da Stefano Pioli - si decide di sacrificarlo dinanzi a un'offerta da 18 milioni di euro più bonus al Wolverhampton. E' un investimento importante, ma in una città non indimenticabile - nelle West Midlands inglesi - Cutrone si intristisce presto. Il primo anno contando tutte le competizioni realizza nove reti, il secondo solo tre e a gennaio à già di nuovo in Italia, in prestito alla Fiorentina.
Cutrone a Firenze parte forte, quattro gol in cinque mesi. In virtù degli accordi di gennaio viene confermato anche per la stagione successiva, ma la Fiorentina nel settembre successivo parte malissimo e nel passaggio da Iachini a Prandelli arriva l'exploit di Vlahovic che mette Cutrone definitivamente ai margini del progetto viola.
A gennaio 2021 Cutrone è di nuovo in Inghilterra: ci resterà quattro partite e poi verrà girato in prestito in Spagna, al Valencia. Niente da fare: sette presenze, zero gol e nell'estate successiva un nuovo prestito, questa volta all'Empoli. Gioca di più, ma non va meglio. Segna pochissimo e a quel punto ecco che Cutrone prende una decisione drastica: torna a casa. Anche se nell'estate 2022 andare al Como vuol dire rimettersi in gioco in una squadra che in quel momento veleggia a metà classifica in serie cadetta.
E' la scelta che gli svolta la carriera. Nella seconda stagione al Como srealizza 14 gol che spingono i ragazzi di Fabregas verso la promozione. Si ritrova in Serie A dopo due stagioni per meriti acquisiti sul campo e adesso, dopo due anni, è tra i grandi protagonisti del nostro campionato. Nel Como che ha cambiato tanto, quasi tutto, Cutrone è ancora al centro del progetto: nelle prime sei giornate ha realizzato quattro gol ma - parafrasando il direttore sportivo Ludi - potevano essere anche sei.
Con altri quattro calciatori Cutrone in questo momento è il capocannoniere della Serie A. E chissà che a lui adesso non possa pensare anche Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale che venerdì diramerà la lista dei convocati per le prossime sfide contro Belgio e Israele. Cutrone ha finalmente trovato maturità, gol e la giusta serenità, ma ha ancora 26 anni. Ha tutto, insomma, per far parte del nuovo ciclo azzurro.
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