Intervista a Bruno Pesaola il papà del Napoli

Intervista a Bruno Pesaola il papà del Napoli
sabato 19 giugno 2004, 15:50Notizie
di Francesco Romaniello
fonte Il Mattino
Il grandissimo Petisso è molto amareggiato per la situazione del Napoli Calcio. Bruno Pesaola ha vissuto 50 anni di Napoli.
Abbiamo scelto di pubblicare questa intervista, per far conoscere a tutti quanto amore si può nutrire per il Napoli. La tristezza di Pesaola, il Napoli è come un figlio per me sarebbe un lutto Cinquant'anni di Napoli. Da giocatore prima, poi da allenatore, infine anche da dirigente. «Il Napoli mi appartiene, fa parte di me», racconta Bruno Pesaola, intristito pure lui dal rischio di liquidazione o peggio ancora di fallimento della società. «Leggo, ascolto e sono preoccupato. Come ogni tifoso, come tutti coloro che hanno l'anima azzurra vivo con ansia queste ore e non vorrei che mi venisse un colpo. Perché la notizia della scomparsa del Napoli per sarebbe un terribile mazzata. Non mi vergogno di dire - racconta il Petisso - che il dolore sarebbe pari a quello della morte di qualcuno di famiglia». Questione di sentimenti. D'attaccamento a una maglia e ad un colore. Cose, queste, che Bruno Pesaola sente davvero forte e non fa nulla per non darlo a vedere. «Sì. E m'è difficile dare pienamente il senso dell'angoscia che mi ha preso». Lei sempre arguto, pronto di battuta, maestro d'ironia, stavolta trasmette solo amarezza, timore, ansia. Ma non rassegnazione. «Certo, in questo momento si fa fatica a trovare spunti d'ottimismo, ma prego Dio affinché illumini chi seppure in extremis può ancora fare qualcosa per salvare il Napoli». Ma chi? «Non lo so. Non riesco neppure a immaginarlo, eppure ci dev'essere qualcuno in grado di evitare il peggio. La verità che sino all'ultimo momento non smetterò di pensare che possa accadere quello che oggi sembra impossibile che accada». E così anche Bruno Pesaola sarà uno di quei napoletani, di quei tifosi napoletani che oggi attenderanno con il fiato sospeso l'ancora incerto finale della storia.