Italia-Croazia 1-2

Italia-Croazia 1-2
sabato 8 giugno 2002, 14:49Mondiali di Calcio
di D. Locoratolo
Passata in vantaggio con Vieri, l'Italia fa harakiri e subisce la rimonta croata nel giro di tre minuti. Palo di Totti. Due gol annullati agli azzurri: Trap furibondo con l'arbitro.
ITALIA (4-4-2): Buffon 5.5, Panucci 6.5, Cannavaro 6.5, Nesta sv (24&8217; pt Materazzi 4.5), Maldini 5, Zambrotta 6, Tommasi 6, Zanetti 6, Doni 6 (34&8217; st Inzaghi sv), Vieri 6.5, Totti 5.5 (22 Toldo, 12 Abbiati, 4 Coco, 15 Iuliano, 8 Gattuso, 14 Di Biagio, 16 Di Livio, 7 Del Piero, 20 Montella, 18 Delvecchio). All.: Giovanni Trapattoni 5.5. CROAZIA (3-4-1-2): Pletikosa 6, Tomas 6, Kovac R. 6, Simunic 5.5, Saric 5.5, Soldo 5.5 (17&8217; st Vrajnes sv), Kovac N. 6.5, Jarni 6.5, Vugrinec 6 (13&8217; st Olic 7), Rapaic 7 (34&8217; st Simic sv), Boksic 5.5 (12 Butina, 23 Vasilj, 2 Seric, 6 Zivkovic, 13 Stanic, 8 Prosinecki, 9 Suker, 19 Vlaovic, 22 Balaban). All.: Mirko Jozic 6.5. ARBITRO: Graham Poll (Ing) 5. MARCATORI: nel st 11&8217; Vieri, 28&8217; Olic, 31&8217; Rapaic. NOTE: ammoniti R. Kovac per gioco falloso, Vieri per proteste. Angoli 5 a 4 per l&8217;Italia. Recupero: 2&8217; e 4&8217;. Spettatori 40.000 Si sapeva che quella con la Croazia non sarebbe stata una passeggiata, ma dopo il disastro nella partita d'apertura contro il Messico lo spauracchio croato sembrava esorcizzato. E invece no. L'Italia ha sofferto a lungo il gioco dei croati ancghe se alla fine la sconfitta penalizza oltre i demeriti la squadra di Trapattoni. Sul 2-1 finale pesano i due gol apparsi regolari annullati agli azzurri e ora la gara col Messico diventa decisiva sia per il passaggio del turno che per il primo posto nel girone. La partita si è mostrata subito per quello che era: ostica. Passati i primi 5' in cui l'Italia impone il proprio gioco ed è pericolosa in avanti, è la Croazia a crescere più degli azzurri. La squadra di Mirko Jozic trova il suo assetto in campo, fissa la marcatura di Tomas arcigna e ruvida su Totti e comincia a giocare bene la palla in avanti. Come previsto Boksic sta in mezzo a fare la boa, Vugrinec e Rapaic salgono e si inseriscono dalle fasce; si scambiano e dialogano bene. Il loro movimento e gli scambi precisi fanno perdere i punti di riferimento alla nostra difesa in più d'una occasione ed è fortuna oltre che bravura di Buffon se in una di queste occasioni la Croazia non passa in vantaggio. In tutto questo quadro va a inserirsi anche l'infortunio di Nesta che, oltre a sottrarre qualità ed esperienza al reparto difensivo, "brucia" a Trapattoni un cambio. Una situazione complicata che non si vede come Trapattoni possa sbrogliare nell'intervallo. Probabilmente ci vuole un cambio, fuori Doni e dentro qualcuno che provi a inserirsi meglio nel gioco azzurro. Invece il Trap tenta solo una mossa a sorpresa, quella di rimandare in campo Vieri con la maglia di Inzaghi: la prima sostituzione virtuale nella storia di un Mondiale. Se ne accorgono, non va, Vieri è costretto a rimettersi la sua maglia. Nonostante l'assenza di cambiamenti la partita assume subito un aspetto diverso. L'Italia aggredisce la Croazia ed è subito pericolosa. Trova anche il gol con Vieri, ma una svista madornale del guardalinee ne decreta l'annullamento. Non importa. L'Italia ci riprova a testa bassa e l'insistenza è premiata, ancora con Bobo Vieri su cross di Doni. Aveva visto lungo il Trap, ancora una volta. Si tira il fiato, l'incubo sembra scacciato, e invece deve ancora cominciare. La Croazia non molla, insiste in avanti quando i nostri cominciano a vedere il traguardo. Materazzi non è Nesta e Olic al 28' ne approfitta. L'1-1 pare già brutto, ma nel giro di 4' Trapattoni e i suoi cominceranno a sognarlo come una meta irraggiungibile. Ancora un'azione veloce sulla fascia destra, ancora lo zampino di Materazzi che questa volta non riesce ad opporsi a Rapaic. Il palo respinge a una magia di Totti al 42' su punizione e il guardalinee dice ancora no, questa volta a Inzaghi al 47'. Di nuovo sospetto. Alla fine è una partita stregata, finisce così. E' 2-1 e adesso bisogna pregare e vincere con il Messico.