Ulivieri controtendenza: "Conte? Bisogna vedere, ambiente in cui non è facile lavorare"
Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori, ha parlato ai margini del premio La Briglia d'Oro. "Quando si muove un tecnico, poi il secondo, dà il via a tanti cambiamenti. Prima il Bologna, la Fiorentina, il Milan, qualcuno è rimasto bloccato come l'Inter. La Lazio ha cambiato, il Napoli anche, tante squadre insomma".
Su Conte.
"Bisognerebbe domandarlo ai tifosi del Napoli. Il suo valore lo sappiamo, come allenatore e gestore di calciatori, è rigido, si fa intendere. Bisognerà vedere perché è in un ambiente dove non è semplice lavorare, andranno via giocatori importanti".
Conte si esalta però in queste situazioni.
"Dopo la Juventus si dice questo quindi direi di sì".
Su Palladino.
"È un ragazzo che ha fatto il corso con me, due anni fa. Allenava il Monza ed è entrato, è intelligente, sa di calcio. Ha garbo e creanza, è valido da tutti i punti di vista. Ha idee chiare però è flessibile, ha quella parte che per la squadra è importante, non è rigido sul piano tattico. Parte da un'idea, il 3-4-2-1, però è un allenatore aperto".
Kean si può rilanciare?
"Ha l'allenatore adatto, perché sugli attaccanti lavora bene, ha avuto qualche buon giocatore nel Monza. È auspicabile che la Fiorentina ne trovi altri in attacco".
Su Fonseca.
"Non lo conosco bene, andai a trovarlo alla Roma. I portoghesi hanno una loro visione del calcio, pur nelle affinità che ci possono essere. Sono curioso di vederlo perché nella Roma ha avuto un periodo molto interessante, soprattutto inizialmente".
Sulle critiche a Spalletti.
"Può avere fatto qualche errore, le critiche del giorno dopo non le condivido, né la sostanza, né i modi. Lui può avere sbagliato i modi in qualche intervista, questo capita. Era in una situazione difficile. Nessuno ha parlato dell'assenza di Calafiori nell'ultima partita. Non è stata una gestione fortunata, le cause possono essere tantissime. Le studierà, saprà valutarle, tirerà le conclusioni. Da parte nostra ha parlato il presidente Gravinaa, confermandolo. Non ci saranno problemi".
Si aspettava le dimissioni di Gravina?
"Non le avrei condivise per nulla. Qualcuno ha detto che Tavecchio si era dimesso. Non è vero, io ero in stanza con lui nella Federazione. Lui voleva rimanere, lo chiamaro in Lega Dilettanti e gli fecero mancare la fiducia. Fu la sua componente a fargli mancare la fiducia. Fu costretto a dare le dimissioni, non le dette".
Sul rilancio del calcio.
"Noi faremo una proposta, con la riduzione delle rose. Quando Guardiola venne a parlare a Coverciano ci raccontò che non voleva una rosa più grande di 18, più 6 della Primavera anche a rotazione".
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