Stramaccioni difende Ventura: "Il 4-3-3 non è il suo modulo. Insigne? Al Toro non l'avrebbe preso"
Andrea Stramaccioni, tecnico dello Sparta Praga, ha parlato a Radio Deejay della Nazionale italiana dopo la sconfitta per 1-0 a Solna sul campo della Svezia. “Ieri ho visto la gara dell’Italia, il primo tempo - ha detto l’ex allenatore di Inter e Udinese - è stato difficile perché nessuno si aspettava un’aggressività così forte da parte degli avversari. La Svezia senza Ibrahimovic ha perso qualità offensiva, ma ha acquisito più compattezza. Quella nordica ha poca qualità ma è molto squadra. Berg? L’ho allenato al Panathinaikos, picchiava anche in Grecia”.
L’arbitro Cakir ha fatto giocare un po’ troppo? “Ha scelto un metro di giudizio particolare, è stato anche poco aiutato. Il quarto uomo non l’ha aiutato sull’episodio di De Rossi. Ma le vicende arbitrali non hanno inciso sul risultato. Tutti si aspettavano una Svezia chiusa nella propria metà campo e, invece, hanno aggredito fin dall’inizio”.
Come schierare l’Italia lunedì sera a Milano? “Credo sia difficile riproporre due soli elementi offensivi. Ventura per me è un maestro, è stato scelto perché ha giocato sempre in un certo modo. E’ come se in Nazionale prendi Zeman o Gasperini, loro giocano così e la Nazionale non permette di fare tanto lavoro. Si parla di 4-3-3, allora perché è stato preso Ventura? Non è il suo modulo”.
Ventura fu preso per lavorare insieme a Lippi, poi fermato dalle norme FIGC.“Noi sappiamo che Ventura propone il 3-5-2 e il 4-2-4, questo è Giampiero. Prendiamo ad esempio Insigne, magari Ventura al Torino non l’avrebbe preso”.
Insigne e Candreva saprebbero come giocare nel 4-3-3, come Immobile e Belotti. “Lippi fu costretto ad adeguare le sue idee. Non giustifico Ventura, ma lo capisco”.
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