Sole24Ore, Bellinazzo: "Strutture fondamentali per il Napoli, ecco quanto può ricavare"

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, è intervenuto il giornalista del "Il Sole 24 Ore" Marco Bellinazzo. Di seguito le sue parole: "Diritti televisivi? Non è il tema centrale del calcio italiano. Ci sono tanti temi su cui si dibatte come quelli che riguardano gli stadi e quelli della sostenibilità. Il problema principale è che bisogna creare le condizioni affinché le squadre abbiano dei giocatori forti ed evitare le problematiche e le polemiche come quelle a cui stiamo assistendo negli ultimi anni che mettano in dubbio la regolarità e l'equità delle competizioni. I giocatori importanti che giocano in stadi e in prati di elevata qualità possono accrescere il livello del nostro campionato e aumentare i ricavi. Proprio per questo è fondamentale lavorare affinché i club si dotino di grandi giocatori. L'Italia sul fronte internazionale ha perso molto la leadership. Negli anni passati il nostro paese è stato al primo posto per il livello di competitività che c'era nel nostro campionato. Poi la Premier League ci ha superato ed oggi è irraggiungibile. Le regole sui diritti tv sono l'ultimo dei problemi di cui il calcio ha bisogno.
Dopo la pandemia il campionato italiano è uscito meno peggio di quello che si pensava. Nei 300 milioni di perdita che ha subito il nostro campionato c'è stata la perdita che ha avuto la Juventus nel 2024 a causa delle problematiche legate alla mancata qualificazione in Champions ma molte squadre hanno aumentato di molto i propri ricavi e i loro fatturati come emblema di sostenibilità e di bel calcio come Napoli e Atalanta. Non siamo usciti dalla Pandemia nelle stesse condizioni in cui ci trovavamo prima. Il campionato italiano è ancora in una fase di convalescenza poiché ci sono ancora molti problemi come quelli dell'indebitamento. Questo è il momento, però, di chiedere al governo tutta una serie di interventi a costo zero per le finanze pubbliche.
Calcio scommesse? Se ci si guarda intorno per le tv, le pubblicità di realtà come queste che hanno cambiato il logo e l'immagine del nostro campionato sono diventati centrali. L'ipocrisia va combattuta e la ludopatia è un grande problema ma la quota della ludopatia legata alle scommesse sportive è minima. I club hanno diritto ad una quota sulle scommesse sportive poiché c'è un volume d'affare di 18 miliardi di raccolta che viene utilizzato con i brand dei club di calcio quindi è giusto che se queste agenzie di scommesse che fanno lauti guadagni diano ai club una piccola quota.
Come è successo in Inghilterra destinerei parte di questi investimenti e di queste risorse derivanti dal calcio scommesse alle infrastrutture e agli interventi pubblici per ricostruire gli stadi. Io non sono favorevole all'utilizzo di soldi pubblici per fare gli stadi quando c'è un investimento privato di un club e quando la politica deve mettere in condizione questi club di rifarsi gli stadi attraverso una semplificazione amministrativa. I soldi pubblici devono essere investiti per le palestre e per gli sport di prossimità di base. Al di là di tutto, si possono prevedere delle forme di partenariato tra pubblico e privato.
C'è un tema ineludibile su cui il Ministro Abodi ce ne sta parlando da tempo e sembra che sia imminente la nomina di un commissario con i suoi sub commissari per accelerare gli interventi sugli stadi e sui palazzetti dello sport. Non c'è quell'atteggiamento della politica di disturbo che c'era in passato laddove si parlava di investimenti sportivi.
Il tema dello stadio è quello che ho sempre additato come una delle principali lacune della gestione di De Laurentiis che ho sempre ammirato per la sua capacità di fare impresa sportiva. Il Napoli deve aumentare i propri ricavi poiché ha un potenziale di centinaia di milioni di ricavi inespressi che non può attingere con le limitazioni strutturali a cui è sottoposta adesso. Lo stadio così come il centro sportivo sono i grandi temi della gestione di De Laurentiis ora. La costruzione del centro sportivo può essere l'occasione per un passaggio fondamentale per la società di De Laurentiis. Le squadre di calcio devono ragionare non solo come aziende sportive ma come brand e avere delle strutture moderne è importante.
Passaggi di proprietà oscuri? Bisogna essere molto chiari sul tema. Ci sono stati dei passaggi proprietari oscuri come quello del Milan ma di fronte a fondi come Oaktree e Redbird non c'è dubbio che siano strutture serie e molto ricche. C'è un tema della trasparenza della proprietà dei club in cui anche le aziende sono un bene pubblico quindi mi chiedo se sia ancora accettabile che le catene societarie finiscano in paradisi fiscali e che le norme glielo permettano. Ci sono molte multiproprietà e ci sono 300 club nel mondo dentro queste catene di controllo. Le grandi istituzioni calcistiche si devono interrogare se alla fine di queste catene di controllo ci siano delle società in paradisi fiscali e in zone protette dal segreto bancario. Il governo vuole nominare un'agenzia che possa garantire un elevato livello di trasparenza e la proprietà effettiva dei club dal punto vista societario. Sicuramente il tema è molto importante".
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