L'ex Lacrimini su Bove: "Anch'io ho rischiato la vita in campo. Lo spavento è tanto..."

L'ex Lacrimini su Bove: "Anch'io ho rischiato la vita in campo. Lo spavento è tanto..."TuttoNapoli.net
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Oggi alle 11:10Le Interviste
di Davide Baratto

Luca Lacrimini, ex calciatore del Napoli, ha raccontato un episodio simile a quello accaduto ad Edoardo Bove ai tempi in cui era un giocatore delle giovanili dell’Inter: “Nel 1996 giocavo nella primavera dell’Inter. Durante l’allenamento ci fu uno scontro di gioco fortuito molto duro: anticipai un mio compagno di testa e lui involontariamente, sullo slancio, mi prese alla tempia in maniera molto violenta. Dopo lo scontro mi rialzai e ricominciai ad allenarmi ma solo dopo 10 passi il buio totale.

Non ricordo più nulla da quel momento. I miei compagni mi hanno poi raccontato che grazie al tempestivo intervento del massaggiatore ho evitato che la lingua mi finisse in gola e che soffocassi, salvandomi di fatto la vita. Per i successivi 5 giorni rimasi in terapia intensiva e solo quando i medici si sincerarono che ero fuori pericolo restai a riposo sempre in Ospedale per altri 3 giorni. Dopo venni dimesso. Tornai a casa e ricordo che potei tornare ad allenarmi solo una ventina di giorni dopo l’accaduto. Per quanto riguarda il rientro in campo per giocare una partita dovetti aspettare più di un mese.

Lo spavento è stato tanto sia quando mi hanno raccontato cosa mi era successo sia quando ho ripreso a giocare. Soprattutto quando ero chiamato ad andare a colpire la palla di testa. Fortunatamente i colpi di testa non erano il mio forte e quindi ci andavo meno possibile (ride). Personalmente la paura iniziale col tempo è passata, perchè era più forte la mia voglia di ricominciare a giocare a calcio. So per certo che sono stato anche fortunato nell’aver avuto quel problema in una società di gran livello come l’Inter che, anche durante gli allenamenti delle giovanili, aveva persone preparate a queste evenienze a bordocampo. Se mi fosse capitato in una società più piccola o dilettantistica forse non sarei qui a raccontare la mia esperienza”.