L’editoriale di Chiariello: “L’Atalanta ha la mia simpatia, ma una cosa sta diventando indecente”
Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: “A mente fredda, 24 ore dalla partita di Genova, e a mente calda dopo pochi minuti dalla partita di Bergamo ci sono alcune riflessioni che mi fa piacere condividere con voi. Riprendo le parole di Conte: ‘Voglio stare tranquillo’. Una volta si presentò in tribuna Stampa il presidente del Napoli del momento il povero Toto Naldi con una maglietta ‘faciteme sta quieto’, visto che era molto criticato perché il Napoli stava in condizioni disastrose, in serie B e non venivano fatti investimenti sulla squadra. Sappiamo tutti che poi portà i libri in tribunale. Conte ha ripetuto più o meno questa cosa dopo la partita con l'Inter, e badate bene Conte si arrabbia quando vince o quando non perde, mai quando il Napoli segna il passo. Infatti dopo la Lazio Conte fu assolutamente calmo e tranquillo. Questa è la qualità dei forti, attenzione. E disse Io non voglio retropensieri, Io voglio un campionato dove devo stare sereno, devo avere la tranquillità di non dover avere retropensieri. I retropensieri non significa campionato taroccato, ovviamente non significa come ha fatto Fonseca che è andato diretto su un unico arbitro nel giorno poi sulla violenza sugli arbitri facendo una figuraccia barbina, attaccando il povero La Penna in maniera proprio diretta, cosa indecente. Ma Conte fece un ragionamento, che non è stato neanche deferito per questo ragionamento, perché disse ‘Io devo stare tranquillo, devo sapere che le regole vengono applicate dappertutto in maniera uniforme’. Questo è un pensiero che io trovo assolutamente condivisibile, questo discrimine terribile. Perché non si capisce quando il Var non può intervenire perché è una decisione di campo e quando invece è chiaro ed evidente errore, è un discrimine se lo sono inventati loro, non esiste da regolamento. Bisogna cominciare a ragionare che il Var deve intervenire, punto e basta!
Però c'è una cosa che sta diventando indecente. L'Atalanta ha la mia personalissima simpatia, io non mi associo affatto a quelli che odiano Bergamo, Bergamo odia Napoli, io a chi odia non mi assocerò mai! Anzi se non dovesse vincere il Napoli, ovviamente la mia speranza è quella, non si può discutere, sarei ben felice che lo scudetto andasse a Bergamo. Perché è un ciclo bello, perché è una storia bella del calcio italiano, perché è una novità che serve, è aria fresca. E’ una favola di quelle belle, le favole belle vanno sempre guardate con simpatia. Quindi questa Atalanta fa sicuramente simpatia a chi ama il calcio, non a chi odia. C'è già tanto odio nel mondo. ma perché continuare a odiare anche quando ci dobbiamo divertire. Ebbene però questa Atalanta, si vede che l'annata buona e lo stellone giusto, sta ricevendo una serie di decisioni arbitrali favorevoli incredibili. Questa sera sul 2-2, Zaniolo doveva prendere il secondo giallo ed essere espulso e l'arbitro non l'ha fatto. Dopodiché l'Atalanta trova il gol della vittoria, merita tutto quello che sta facendo. 11 vittorie consecutive, percorso straordinario. Complimenti a Gasperini e Percassi, è un momento d'oro per Bergamo. Bergamo, che è eletta la prima città per vivibilità d'Italia superando Trento, che viene premiata dappertutto, ha vinto l'Europa League, è in testa alla classifica. Chi ha da dire niente, città bellissima. Tra l'altro come non si può non amare le bellezze di Verona, di Bergamo, di Venezia, solo gli stolti vivono chiusi nel loro mondo pensando che sono tutti nemici, siamo oltre. Però dobbiamo considerare che quando si lotta punto a punto in tanti, come ha scritto il professor Trombetti, gli arbitri possono fare la differenza. Ma non perché sono di parte, sono venduti, i complottismi, e poi usciamo da questa visione assolutamente fasulla, che qualche opinionista che per fare qualche like per avere qualche seguito un po' più ampio fa populismo becero. Che a Napoli siamo i buoni e il resto sono i cattivi e che ce l'hanno con noi, questo è un atteggiamento infantile. A Napoli arrivano i favori, come ad altre parti, per esempio Di Lorenzo ha giocato contro il Milan che non doveva giocare perché andava espulso nella partita precedente, invece fu graziato perché l'arbitro sbagliò. Al Napoli mancano tre/quattro rigori, probabilmente sì. Ne ha avuto uno leggero a Empoli, è inutile che stiamo a fare il conto della serva. Fondamentalmente però all'atalanta pesano cinque decisioni arbitrali pesanti che la stanno molto aiutando nella corsa al vertice. Gradirei molto che la nuova gestione di Zappi, nel quale io credo moltissimo, possa portare a un miglioramento della gestione arbitrale, soprattutto ad evitare quella difformità che stiamo vedendo quando si lotta punto a punto. E ne sappiamo qualcosa con Orsato, che ammise il suo errore gravissimo, lo ammise al 90’ minuto 2 anni dopo. Punto a punto gli arbitri diventano fondamentali.
Ma detto questo, di ieri mi piace dire che è stata la partita perfetta, perché è stato perfetto il primo tempo e perfetto il secondo. Non sono impazzito, vi spiego perché. Perfetto il primo tempo, perché abbiamo visto le potenzialità del Napoli di Conte, che non è affatto un difensivista. Ha detto: ‘Hanno capito male i ragazzi, io a loro sto insegnando a difendere attaccando’. Che non è Mourinho, non è Allegri, è un'altra storia! Invadere i cinque canali, di andare in area con cinque uomini, di andare in avanti con cinque/sei uomini. ‘Io non intendo difendermi e basta, sono arrabbiato per il secondo tempo’. Ecco la perfezione nel primo tempo, abbiamo visto finalmente un Napoli di grande livello che se gioca così può fare grandissime cose in questa stagione e veramente essere il terzo incomodo, perché quello è il suo ruolo. E il secondo tempo talmente imperfetto che serve da campanello d'allarme per Conte per tenere tutti sulla corda, perché è attraverso gli errori che si cresce e si matura. E questo Napoli, che è un work in progress, come Conte ha ricordato, non è ancora pronto. L'Inter va a Roma con la Lazio, per 35 minuti soffre, fa due gol negli ultimi 5 minuti del primo tempo e nella ripresa tracima, perché l'Inter è una squadra pronta, fatta e completa. C'ha la mentalità giusta. Il Napoli fa 2-0, nel primo tempo domina. Entra in campo e cambia la scena. Questo è quello che è il margine di crescita enorme che Conte ha davanti a sé, che ha ben individuato. Quindi è perfetta come situazione perché così non ci si crogiola sulla vittoria, si sta tutti sulla corda e si continua a stare sul pezzo. Perché questa è una squadra di operai specializzati, che stanno al pezzo col capo tornio che è Antonio Conte. Poi è perfetta, perché ha fatto capire a tutti che abbiamo un vero in porta, che si chiama Alex Meret. E mi dispiace per tutti quelli che lo hanno vituperato, che stanno facendo una figura barbina e che adesso non sanno come uscirne. Qualcuno ha perso anche la testa usando termini inappropriati, ma questo fa parte della miseria umana e noi alla miseria umana rispondiamo col sorriso. Perché soltanto il sorriso ci può venire dalle grandi parate di Meret, che è un portiere che a 27 anni è sulla via della maturazione e del salto di qualità, può essere la sua grande stagione. Ricordiamoci che l'inizio di stagione è stato importantissimo, è stato decisivo. Ha avuto un momento di calo subito dopo l'infortunio, nella doppia sfida Atalanta-Inter, ma si è ripreso e sta di nuovo parando alla grandissima. I portieri che stanno incidendo molto, vedi Stankovic oggi col Venezia ha fatto il fenomeno.
Attenzione! Il Venezia gioca a calcio bene, Di Francesco è un ottimo allenatore e domenica non va sottovalutato per niente. Ma il Napoli può chiudere l'anno al secondo posto, perché l'Inter non recupera la partita con la Fiorentina che sarà comunque una gara difficile. Quindi tutto bene quello che finisce bene, ma non è finita proprio perché c'è il Venezia. Nel frattempo possiamo dire che il Napoli ha fatto 12 su 12 con l'altra parte del tabellone del campionato, questo lo fanno solo le squadre che hanno in panchina uno come Antonio Conte, che non lascia nessuna briciola per strada. Perché la differenza tra un allenatore normale e tra un grande allenatore la fanno i dettagli, quelli che Conte sa curare come nessuno”.
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