Jacobelli: “Ranieri-Roma? Primo obiettivo è rimettere ordine nello spogliatoio”
A Tmw Radio è intervenuto il direttore Xavier Jacobelli con L'Editoriale.
Pare che Ranieri sia in procinto di tornare alla Roma. Potrebbe essere la scelta di maggior buon senso?
“L’ideale addirittura sarebbe Ranieri direttore tecnico e De Rossi allenatore. Questo comunque è un primo segnale di buon senso, perché Ranieri è l’aggiustatore provvidenziale in questo momento in cui la Roma ha innanzitutto bisogno di serenità. In secondo luogo la società ha bisogno di ricucire il rapporto con una tifoseria amareggiata per quanto accaduto in questo annus horribilis. Il vero problema della Roma risiede nell’assenza della società in un momento così delicato”.
Come si colloca questo cambio di allenatore in una fase così complicata di calendario?
“Ranieri sarà il quarto tecnico del 2024, con altri due già a libro paga, con De Rossi che era stato confermato con tanto di rinnovo, prima di essere esonerato dopo quattro giornate. Conoscendo Ranieri, il suo primo obbiettivo sarà di rimettere ordine nello spogliatoio e chiarire le gerarchie, ma soprattutto sarà risanare il rapporto con i tifosi. Contro il Bologna del resto la Curva Sud, il cuore pulsante del tifo, ha iniziato svuotarsi. Non ho dubbi che Ranieri andrà in questa direzione. Stiamo parlando di un allenatore che si è consacrato alla storia del calcio mondiale con l’impresa del Leicester e che ha ribadito i suoi valori nella sua ultima esperienza cagliaritana”.
A Lecce invece torna Giampaolo, mentre a Salerno toccherà ancora a Colantuono.
“Credo che dal punto di vista della professionalità, della passione e dell’eccellenza tecnica, oltre che umana, il ritorno di questi due tecnici debba essere salutato con grande apprezzamento. Giampaolo era fermo da due anni, mentre per Colantuono è un ritorno, senza pero dimenticare le traversie dell’ultima stagione. Penso che pur ritrovandosi in situazioni complicate cercheranno entrambi di sfruttare al massimo l’opportunità che gli è stata data. Giampaolo più nello specifico è stato indicato da Pantaleo Corvino come nuovo allenatore per il fatto che come tecnico proponga un calcio votato all’iniziativa e alla valorizzazione della manovra offensiva”.
Intanto in Serie A si continuano a registrare polemiche arbitrali, tra scelte di campo e sviste del VAR. Che ne pensa?
“Già il fatto che si parli di chiaro ed evidente errore è fuorviante: l’errore c’è o non c’è, punto. Questo dà la conferma del bizantinismo del protocollo che regola la video assistenza arbitrale. Il nocciolo del problema risiede in questa confusione, che rafforza la difformità di giudizio. Poi c’è una parte della classe arbitrale che vive in modo recalcitrante l’intervento della tecnologia. Rocchi richiama giustamente il rispetto, ma di fronte a certi sfondoni non bastano più le parole due giorni dopo, bisogna passare dalle parole ai fatti. In più, è mai possibile che ormai serva un Bignami per tradurre tutti gli acronimi che vengono utilizzati? È indispensabile dare una ripulita a tutto questo vocabolario”.
Per Cabal si teme la rottura del crociato, ennesimo infortunio di questo tipo negli ultimi mesi. Si sta arrivando ad un punto di non ritorno?
“D’altra parte questa mattina Infantino ha affermato che il Mondiale per Club segnerà una svolta storica nelle vicende del calcio italiano, con tanto di intimazione della Fifa a schierare la miglior formazione possibile. Ormai abbiamo la prova conclamata di come questo sia il calcio del business, che mette a repentaglio la salute del calciatore. Rodri prima di farsi male aveva avvertito che i rischi sarebbero stati enormi. Spero che arrivi presto una presa di posizione dei giocatori al riguardo”.
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