Gravina: "Euro 2032? L'Italia con gli stadi è indietro rispetto al resto d'Europa"

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha risposto alle domande dei cronisti a margine de Il Foglio a San Siro, ha risposto alle domande dei cronisti presenti. Si parla anche di Euro 2032 e della questione stadi. Ricordiamo che il Maradona è ancora in bilico con i lavori di restyling che non sono ancora partiti, aspettando l'accordo definitivo.
Siamo a San Siro, come vede i progressi di Inter e Milan per acquistare lo stadio, anche pensando alle scadenze per Euro 2032?
“Siamo tutti in ansia, preoccupati ma fiduciosi. Ho visto di recente il ministro Abodi, credo ci sia l’idea di accelerare questo percorso, che non riguarda solo Milano ma tutte le strutture. Secondo me non possiamo più prescindere dal considerare il calcio non solo come sport ma come ambiente di accoglienza e sereno”.
Accettabile anche ridurre San Siro a un cimelio?
“Non spetta a me valutare. Ci sono tanti fattori: la storia, gli interessi dei club e quelli delle città. Io penso a Bologna, c’è stata una risposta splendida dalla città con una proprietà che, pur conscia del maggiore onere legato agli investimenti necessari per ammodernare il vecchio stadio, ha preferito procedere ala ristrutturazione. Io non entro nel merito, quello che è importante, a mio avviso, è che ci sia un luogo che dia il senso dell’ospitalità in modo più ampio possibile. Purtroppo l’Italia è molto arretrata rispetto al resto d’Europa e direi del mondo”.
Cè un problema con la giustizia sportiva e i suoi tempi?
“Non capisco la domanda, ci sono dei tempi previsti e che vengono rispettati. Anzi, spesso la giustizia sportiva arriva prima rispetto a quella amministrativa o ordinaria”.
Quanto è avvincente il campionato?
“Moltissimo, è un campionato straordinario. È un campionato che lascerà fino alla fine tutti con il fiato sospeso, è bello ed equilibrato: c’è qualità e anche a livello internazionale le squadre si stanno facendo valere”.
Pensando alla Nazionale, quanto è fiducioso per i mondiali?
“Dobbiamo essere fiduciosi, pur sapendo di lottare con un dato oggettivo. Abbiamo pochissimi calciatori selezionabili, da un ottimo selezionatore. C’è molta attesa da parte dei tifosi, c’è quell’entusiasmo che vorremmo sviluppare e che ci ha consentito di raggiungere un trofeo storico come Euro 2021”
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