Gautieri: "Il Napoli dovrà stare molto attento, Como avversario organizzato e propositivo"
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A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Carmine Gautieri, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Roma.
Roma unica italiana ad approdare agli ottavi di finale di una competizione europea passando per i sedicesimi. Possiamo dire che la "cura Ranieri" ha dato una svolta alla squadra? "Va fatta una premessa: Ranieri incide ovunque vada. La Roma ha un organico importante, con giocatori straordinari sotto ogni aspetto, sia qualitativo che fisico. Serviva un allenatore come Ranieri, capace di entrare nella testa dei giocatori e farli rendere al meglio. La Roma è una squadra molto forte e Ranieri ha dimostrato ancora una volta, al di là dell’esperienza, di essere un allenatore top sotto tutti gli aspetti."
Possiamo paragonare la Roma di questa stagione al Napoli della scorsa? "Diciamo che il cammino è simile. Il Napoli l’anno scorso ha vissuto una stagione complicata. Quando cambi allenatore frequentemente, è normale destabilizzare l’ambiente e faticare a trovare la giusta quadratura. Ogni tecnico ha il proprio metodo e il proprio modo di vedere il calcio. Le due squadre, sia il Napoli della scorsa stagione che la Roma di quest'anno, si somigliano sotto certi aspetti. La differenza, però, la fanno sempre gli allenatori, anche se poi in campo ci vanno i giocatori. E quando i giocatori rendono meno, spesso ne paga le conseguenze l’allenatore. Io dico sempre che, quando hai giocatori forti, anche se l’allenatore attraversa un momento di difficoltà, sono loro a fare la differenza."
Nel Napoli di questa stagione, pesa più l’influenza di Conte o la qualità degli uomini a sua disposizione? "Il Napoli ha giocatori forti, alcuni già presenti nell’anno dello scudetto e nella scorsa stagione. Poi c'è un allenatore come Conte, che entra nella testa dei giocatori e riesce a stimolarli al massimo. È un tecnico che fa la differenza e i risultati si vedono. Il Napoli è una squadra forte e, con un allenatore come lui, le prestazioni migliorano."
Il Napoli, però, viene da tre pareggi consecutivi: vede una squadra stanca fisicamente? "È normale non poter avere continuità assoluta per tutta la stagione. Tutti hanno un calo fisiologico. L’importante è che, quando non vinci, non devi perdere. Il Napoli è stato bravo a non uscire sconfitto in queste partite, anche se ha lasciato qualche punto per strada. Conte chiede attenzione e determinazione fino al fischio finale, qualche dettaglio può fare la differenza, ma il Napoli è sulla strada giusta. Non è un problema fisico: è normale che una squadra attraversi momenti di difficoltà. Anche l’Inter, che per me è la più forte del campionato, ha avuto qualche problema."
Il Napoli ha ancora diverse assenze. Crede che Conte continuerà con il 3-5-2 o tornerà al 4-3-3 contro il Como? "Dipende. Conte ha cambiato sistema di gioco contro la Lazio perché affrontava una squadra che costruisce dal basso e ha molta qualità. Ha cercato di limitarla e, alla fine, ha ottenuto il primo gol su una palla recuperata. È normale che tenere fuori giocatori come Politano non sia semplice. Il Napoli è una squadra strutturata per il 4-3-3, ma un allenatore intelligente come Conte sa adattarsi alle defezioni: potrebbe partire con il 4-3-3 e poi passare al 3-5-2 se la partita lo richiede."
Qual è, secondo lei, il giocatore più importante per gli equilibri del Napoli? "Non c'è un solo giocatore determinante. Il Napoli è un gruppo, una squadra in cui tutti partecipano. Certo, Lobotka è un elemento difficile da sostituire, probabilmente imprescindibile, ma la forza del Napoli sta nel collettivo. Anche giocatori più offensivi come Lukaku e Neres si esprimono al meglio grazie al lavoro degli altri. Conte riesce a motivare tutti, non solo i titolari, ma anche chi entra dalla panchina. Questo fa la differenza."
Lukaku sta soddisfacendo le aspettative? "Sta facendo un lavoro straordinario. È il terminale offensivo perfetto per il gioco di Conte. Forse ci si aspettava qualche gol in più, ma grazie a lui i centrocampisti riescono a inserirsi e fare la differenza. Sta disputando un campionato importante ed è un attaccante fondamentale per la squadra. È un giocatore che, anche quando non segna, partecipa molto alla manovra, qualsiasi allenatore vorrebbe averlo. Non si limita a segnare, ma aiuta la squadra a creare spazi e a sviluppare il gioco. Il lavoro che fa, anche proteggendo il pallone e facendo salire la squadra, è fondamentale. Non a caso Conte ha insistito tanto per averlo."
Il Como è una squadra che imposta il gioco sul possesso palla. Per batterlo, bisogna assecondarlo o contrastarlo? "Il Como gioca forse il miglior calcio in Italia. Fabregas è un allenatore di qualità, e molti colleghi lo apprezzano. È una squadra che non ha paura, costruisce dal basso e ha tante rotazioni. Il Napoli dovrà fare la partita, ma dovrà stare molto attento, perché affronta un avversario organizzato e propositivo. Sarà una sfida interessante."
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