Ds Shakhtar svela: "Nessuna richiesta dall'Italia per De Zerbi, l'avevo proposto alla Juve"
A “1 Football Club” è intervenuto Carlo Nicolini, direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk: "Sei ancora il ds dello Shakhtar? "Sono ancora il ds del club ucraino, mi sembrava la scelta più umanamente corretta. Era una situazione trooppo complicata per ababbandonare tutto". Come si riesce a trovare la concentrazione necessaria per giocare? "È difficile, ma cerchiamo di convincere i ragazzi a continuare a giocare per il proprio popolo. Non avrebbe senso imbracciare un fucile. A loro, come tutte le persone del paese, serve gioia e speranza. Nonostante le immense difficoltà, i ricavi del club sono destinati agli ospedali locali per supportare un'intera nazione. Il calcio è un modo per mantenere l'identità ucraina". Commento sulla decisione di De Zerbi di sbarcare in Premier? "Roberto si è comportato da uomo e da professionista, perché abbiamo lasciato l'Ucraina dopo aver mandato via tutti i brasiliani. Abbiamo trovato un accordo comune per consentire all'allenatore di prendere altre decisioni. È stato un dolore per noi, anche perché credevamo nelle sue idee calcistiche, in un paio di anni lo Shakhtar avrebbe potuto fare tanto in Europa. Alla fine samo contenti che De Zerbi si sia accasato al Brighton, l'Italia si è lasciato sfuggire un tecnico dal grande potenziale per la seconda volta consecutiva".
Non c'è stato un sondaggio da parte di nessun club italiana per Roberto? "Non c'è stata nessuna richiesta ufficiale. Ho proposto De Zerbi anche alla Juve, ma poi si è fatto avanti il Brighton con un progetto importante. I bianconeri hanno perso una grande opportunità, sarebbe stato il momento giusto per ingaggiarlo". Tutta l'Europa sta parlando di Kvaratskhelia... "Mi aspettavo un impatto simile da parte del georgiano, ci sono anche altri giocatori talentuosi più pronti. Sono contento per la crescita del ragazzo e del calcio dell'Est". Alcuni dei club italiani possono distinguersi in Europa? "Dipende dalla volontà dei tecnici e delle squadre. I club italiani dovrebbero prendere esempio dalla Roma, dopo il successo in Conference dello scorso anno. Potenzialmente possono far bene, soprattutto in Europa League. In altre nazioni le coppe sono degli obiettivi reali, in Italia, tuttavia, la situazione è differente. Questo è il motivo per il quale l'andamento delle squadre italiane è altalenante al di fuori dei confini nazionali".
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