De Paola: "Adoro Spalletti, ma togliesse i panni dell’asceta e pensasse di più al suo lavoro"
Il Direttore Paolo De Paola è intervenuto durante L’Editorilale, in onda su Tmw Radio.
Cosa ci lascia la sconfitta dell’Italia con la Francia?
“Innanzitutto sono sorpreso dalle dichiarazioni di Spalletti e di alcuni giocatori. Vorrei ricordare al CT e ai nazionali che questa squadra esce da un mortificante Europeo e da una terrificante mancata qualificazione ai Mondiali. Qui invece si esalta la prestazione in una sconfitta con una Francia non eccezionale. La comunicazione di alcuni giocatori è stata semplicemente sbagliata. Non possiamo passare per quelli che si accontentano del secondo posto, perché sarebbe tradire i principi della storia della Nazionale. Io adoro Spalletti, ma togliesse i panni dell’asceta e pensasse di più al suo lavoro. A me interessa poco delle regole che stabilisce nello spogliatoio; a me interessa che faccia vincere l’Italia e che inculchi una mentalità vincente”.
Nella Roma Ranieri è la prima pietra per ripartire?
“Sicuramente, Ranieri è un tecnico affidabile, solamente non lo avrei portato da solo. Insieme a lui avrei portato un allenatore più giovane per potergli fare da chioccia. Negli ultimi anni i Friedkin hanno avuto poca presenza sul territorio, le radici romane della Roma non possono essere tagliate.
“Qualcosa che non ha funzionato nello spogliatoio già con De Rossi c’è stato, per quanto un’intervista di Pellegrini abbia attenuato. Lo stesso Pellegrini però, insieme ai vari Mancini Cristante e Celik potrebbero aver avuto delle discussioni. Il caso più interessante ad ora rimane quello di Dybala, perché a Roma lo ha tenuto, ma non lo vuole più. Questo è stato un problema per De Rossi e potrebbe esserlo anche per Ranieri”.
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