Capuano: "Conte è il numero uno! Noioso? Contano i risultati, tutti scontenti quando si perde"
Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’allenatore Eziolino Capuano. Di seguito le sue parole: "Taranto? Non potevo rimanere. La squadra che avevo costruito in quel momento avrebbe fatto un campionato faraonico oggi. Non avrei mandato via giocatori che dopo il disimpegno del presidente sono scappati via. Senza essere avvisato dell’arrivo di un nuovo direttore generale o di quello che stava accadendo, se fossi rimasto dove sarebbe stata la coerenza?
Avevo grande voglia di allenare il Foggia. Le piazze più calde del sud le ho fatte quasi tutte. Non mi ricordo neanche quante squadre ho allenato. Non mi sono pentito della scelta di andare via da Foggia. Sono andato via tra il primo e il secondo tempo della partita tra Sorrento e Foggia a Potenza. Sarei andato via comunque. Ci sono stati dei fatti in campo che a livello etico mi hanno toccato profondamente. Alla fine della partita ho presentato le dimissioni ma il Presidente non le ha accettate. Lo stimo come persona, ha fatto tanti sacrifici, ma le parole dette da un padre di una delle vittime mi hanno troppo toccato.
Sarei andato via comunque. Nell’immediatezza della gara ho visto che qualcuno ha portato i fiori ai bambini che sono morti a cui personalmente il lunedì precedente avevo accompagnato i genitori al riconoscimento. Non hanno fatto neanche un minuto di silenzio, la partita tra Foggia e Catania non è stata rinviata poiché era sul canale 201 di sky. È stata una vergogna. Addirittura, anche tutto il mondo degli ultras si è stretto nel dolore durante quella partita. Una cosa meravigliosa, forse la più bella che ho visto nel calcio.
Italia-Francia? Partita particolare. I francesi ci hanno studiati bene. La maggior parte dei meriti sono stati dei francesi, nonostante non sia stata una bella Italia. Luciano Spalletti ha fatto vedere grandi cose, lui interpreta così il calcio e va avanti con le sue idee. La nazionale non è il club, non alleni quotidianamente. Lui lo vedo più come allenatore di club che per la nazionale.
Antonio Conte è il numero uno. Purtroppo nel calcio tutti parlano, anche chi non dovrebbe. La gente dice che è noioso, ma nel calcio contano i risultati. Non c’è un presidente al mondo o un giocatore che è contento quando perde. Il calcio è un’azienda, i risultati ti danno i profitti. Il leccese è più pragmatico di altri. Lui è forte, ha carisma e personalità e incide sui giocatori. Favorita per il campionato? Penso sia l’Inter la favorita, ma il Napoli sarà l’alternativa
Roberto De Zerbi ha una sua idea e la porta avanti. Io non la condivido, ad essere sincero. La estremizza troppo. Guardiola? Vi racconto un aneddoto. Una sera ero con lui a cena a Brescia e ad un certo punto gli dissi: “Hai rovinato il calcio!” in napoletano. Nel calcio più conquisti palla nell’immediatezza dell’aria avversaria più puoi fare gol. Il calcio è semplice, noi vogliamo farlo diventare difficile. Lui si mise a ridere. Lui è il più grande di tutti, comunque".
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