Bigon: "Conte? Un predestinato. Per colpa sua litigai col mio grande amico Trapattoni"

Sfida insidiosa per il Napoli. Questa sera la squadra di Antonio Conte scenderà in campo al "Dall'Ara" contro il Bologna per cercare di dare l'assalto all'Inter capolista. Il pareggio di Parma dei nerazzurri porterebbe le distanze potenzialmente, qualora gli azzurri vincessero, ad una sola lunghezza. Intervistato dall'edizione odierna de Il Mattino, Alberto Bigon ha commentato:
"La frenata dell’Inter è inattesa, resta per me quella di Inzaghi la rosa più completa. Ma quando due squadre sono così vicine, la differenza la possono fare poche cose: e le trappole arrivano sui campi delle ‘piccole’. E lo dice uno che nel 1973 ha perso uno scudetto nella ‘fatal Verona’ con il Milan. Conte? Un predestinato. E per colpa sua litigai anche con il mio grande amico Giovanni Trapattoni.
Io allenavo il Lecce e mi chiese che ne pensavo di Antonio, se era pronto per la Juventus. ‘Certo, nella testa e nei piedi’, risposi ingenuamente. Mi promise che lo avrebbe preso solo in estate ma era un inganno. A novembre era già a Torino. Ma al Trap l’ho perdonato subito. Ha vinto tantissimo, sa come pretendere il massimo dai suoi uomini. In questo è un leader straordinario: il mio Napoli sapeva essere essenziale e pratico. Non c’è nulla di più bello a vincere così".
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