Alvino: “McTominay? Ricordo le polemiche quando il Napoli non prese Brescianini"

Alvino: “McTominay? Ricordo le polemiche quando il Napoli non prese Brescianini"
giovedì 17 aprile 2025, 23:30Le Interviste
di Francesco Carbone

Carlo Alvino, giornalista, ha parlato nel corso di Terzo Tempo Calcio Napoli, trasmissione in onda su Televomero: “Nella mia testa c’è solo Monza-Napoli. Inter avanti in Champions? Quando sento urlare ‘Odio Napoli’, io tifo contro le squadre italiane quando sono impegnate all’estero. Ricordo le polemiche dello scorso agosto quando il Napoli non prese Brescianini, ma puntò su McTominay.

Quello delle scommesse è un terreno scivoloso, dove si rischia di fare buonismo. Non ho nemmeno apprezzato il Ministro Abodi, bisognerebbe fare un discorso su tutto ciò che non va nel calcio. Abodi ha fatto delle uscite improprie. Se parliamo della patologia, è un discorso diverso dal calcio, è una malattia che va curata.

Il Napoli ha risposto sul campo sulla questione dei secondi tempi, contro l’Empoli ha giocato meglio proprio nella ripresa rispetto al primo tempo. I segnali importanti ci sono, li ha dati anche David Neres che ha ritrovato il ritmo partita.

Un altro di questi è Romelu Lukaku, che ha dei numeri straordinari e testimoniano la bontà di questo acquisto voluto da Conte e avallato da società. E anche il buon ingresso di giocatori entrati dalla panchina, ma che sono dentro il progetto, come per esempio Rafa Marin e Raspadori.

Quello che dice Inzaghi sul monte ingaggi del Bayern Monaco, che è più alto di quello dell’Inter, non lo sento dire quando gioca in Italia. Il monte ingaggi del club nerazzurro è quasi il doppio di quello del Napoli, ma per Inzaghi in Serie A questo discorso non vale.

Lukaku è una scommessa vinta da parte di Conte, poi segna e vince. I gol si pesano, non si contano. E’ un calciatore funzionale al gioco del Napoli. Conte si è saputo evolvere, il calcio cambia nel corso degli anni. Non è semplice giocare con l’obbligo della vittoria, al di là degli avversari. Io credo che la lezione di Venezia bruci a tutti, a Conte in primis, che sta catechizzando i giocatori. Oggi nessuna squadra regala niente, fortunatamente questo atteggiamento non esiste più come invece esisteva qualche anno fa”.