Sliding doors Thiago Motta: rifiutò Napoli temendo l'euforia Scudetto, ora è in Champions

Sliding doors Thiago Motta: rifiutò Napoli temendo l'euforia Scudetto, ora è in ChampionsTuttoNapoli.net
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 11 maggio 2024, 08:37In primo piano
di Redazione Tutto Napoli.net
Napoli-Bologna fa tornare in mente la situazione di un anno fa. Quando De Laurentiis aveva individuato in Thiago Motta uno dei possibili successori

Napoli-Bologna fa tornare in mente la situazione di un anno fa. Quando Aurelio De Laurentiis aveva individuato in Thiago Motta uno dei possibili successori di Spalletti. Col senno di poi, sarebbe stato un colpo da maestro, scrive il Corriere dello Sport ricordando che purtroppo De Laurentiis incontrò Thiago in un periodo di confusione: "In piena euforia scudetto. Aveva smarrito la razionalità che da sempre lo ha contraddistinto. L'italo-brasiliano era un pallino di Giuntoli che infatti vorrebbe portarlo alla Juventus. Tra rumors e leggenda, l'incontro tra Thiago e Aurelio andò maluccio. Pare che alla domanda dell'allenatore su chi sarebbe stato il direttore sportivo del club, il presidentissimo gli avrebbe risposto: «Io non ti basto?». Fu una folgorazione per il tecnico che in quel momento decise che Napoli sarebbe stato un rischio troppo elevato. I fatti gli hanno dato ampiamente ragione"

Adesso, quasi un anno dopo, torna a Napoli a ruoli invertiti: "Oggi al Maradona il Bologna potrebbe conquistare aritmeticamente la Champions. È il Girona di casa nostra. Il Napoli invece deve provare a conquistare lo strapuntino europeo della Conference. Bottino magrissimo, depressivo. Eppure nemmeno all'andata qualcuno avrebbe previsto questo esito della stagione. Eravamo alla quinta giornata. Fu una partita quasi a senso unico. Il Napoli dominò. Sbagliò pure un rigore con Osimhen che Garcia richiamò in panchina al minuto 86: al suo posto entrò Simeone. Uscendo, il nigeriano mostrò due dita a Garcia. Non c'era alcun intento diffamatorio. Voleva solo dire “potevamo rimanere con due punte in campo”. Bei tempi quando la piazza era convinta che fosse tutta responsabilità dell'uomo della chiesa e del villaggio".