CR7 non è termine di paragone: come trascurare 60 mln spesi in un giorno?
(di Arturo Minervini) - C’era una volta il fanta-mercato. Quello che investe la sfera dell’immaginazione, senza tenere conto delle reali possibilità e, soprattuto, del bilancio. In questo fanta-mercato tutto è possibile, perché alla fine sognare non costa nulla ma poi bisogna fare i conti con il portafoglio e con quella che è la propria dimensione. Sono i giorni di Cristiano Ronaldo in trattativa febbrile con la Juventus, della pazzesca cifra di 30 milioni annui di ingaggio, che con la tassazione diventerebbero circa 60 milioni, 240 milioni in quattro anni. Cifre folli, che possono essere sostenute solo da una super-potenza sul piano economico (e non solo) come la Juventus. Cifre che non devono in nessun modo inquinare il giudizio sul mercato del Napoli, che deve procedere secondo la tabella di marcia e gli obiettivi indicati da Carlo Ancelotti.
Nessun termine di paragone. Pensare di poter utilizzare come parametro per le mosse di Aurelio De Laurentiis sul mercato le operazioni di casa bianconera è surreale, inesatto, scorretto. Perché è chiaro che muovendosi da un fatturato nettamente superiore il club torinese può avere differenti margini di manovra. Il Napoli, dunque, va giudicato per quanto fatto e per quello che farà rapportato al proprio potenziale economico ed alle esigenze tecniche della squadra, che a dispetto del tanto vociare di fine campionato resterà intatta in gran parte rispetto all’undici dei titolarissimi del corso Sarrista.
Prima Verdi, poi Fabian Ruiz e Meret (oltre Karnezis). La campagna acquisti del Napoli procede seguendo le indicazioni dello scorso campionato, andando a rinforzare quei reparti che avevano manifestato qualche carenza sul piano numerico e della qualità. La base da cui ripartire restano i 91 punti ottenuti lo scorso anno ed un gruppo che dovrebbe perdere solo Jorginho e Reina. Per il ruolo del portiere la scelta è stata coraggiosa ed onerosa, ma Alex Meret è considerato da tutti agli addetti ai lavori uno dei prospetti con maggiore margine di crescita d’Europa e Karnezis rappresenta, all’occorenza, un importante cuscinetto in caso di impatti complicati con una piazza importante come quella partenopea. I 30 milioni investiti per il duo di portieri prelevati dall’Udinese, e quelli versati per la clausola del talento del Betis che era seguito da mezza Europa, confermano la volontà di fare un mercato importante dopo l’acquisto di Verdi dal Bologna per 20 milioni più bonus. Le scelte del club azzurro andranno analizzate e giudicate tenendo conto delle reali possibilità, senza incappare nell’errore di lasciarsi influenzare dal possibile arrivo di CR7 alla Juventus. Il portoghese appartiene ad una realtà che per le potenzialità del Napoli non esiste, è fuori portata. Chi racconta il contrario non fa altro che alimentare false speranze…
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