Focus

Cosa sono i 5 canali offensivi di cui parla Conte (e perché sono importanti)

Cosa sono i 5 canali offensivi di cui parla Conte (e perché sono importanti)
Oggi alle 21:05In primo piano
di Davide Baratto

L'altra volta risposi su Kvara-Neres, sempre tenendo conto che quando si affrontano squadre che ci occupano i 5 canali offensivi e lì c'è l'obbligo di abbassare o un esterno come Politano oppure altre squadre abbassano un centrocampista tra i centrali per far diventare la linea a 5”, ha spiegato così Antonio Conte in conferenza stampa la scelta di arretrare Politano a quinto in fase difensiva. Ma cosa sono i 5 canali offensivi e perché sono importanti?

Conosciuti anche come corridoi verticali, costituiscono una divisione virtuale del campo in funzione dell’occupazione dello spazio da parte dei giocatori, criterio fondamentale nel calcio moderno. Ci sono le due zone d’ampiezza dove si sviluppa il gioco laterale, in gergo chiamate “wing”, poi abbiamo i due “half space” cioè i mezzi spazi dove spesso agiscono i trequartisti, e infine il centro (“centre”).

Adesso, premesso che ormai nessuna squadra organizza la fase offensiva senza occupare tutti i corridoi verticali, proviamo a capire praticamente cosa intendesse Conte con le sue dichiarazioni. L’Empoli dislocato con un 3-4-2-1 portava sempre un giocatore per ogni canale (come da manuale del gioco di posizione): i due quinti sulle corsie laterali, i due trequarti costantemente in zona di rifinitura (elemento che peraltro ha creato diversi problemi al Napoli nel 1T), e il centravanti Colombo a stazionare tra due difensori centrali (vedi immagine 1, 4, 5). Questa è una Costante tattica (K) della squadra di Roberto D’Aversa, difficilmente in un momento della gara ci sarà uno di quegli spazi vuoti.

In generale, come anticipato prima nessun allenatore adotta un sistema che occupi solo alcuni corridoi invece di altri, ma sicuramente rientra nelle richieste di un tecnico portare maggiore densità in determinati canali offensivi. In qualità di esempio recente l’Hellas Verona, dislocato 4-4-2, lunedì contro il Monza tendeva più a sfruttare la doppia ampiezza per cercare i due attaccanti in area, portando invece meno i due mediani negli half space a cui era invece affidata maggiore importanza nelle preventive (vedi immagine 2, 3). Ancora, il Barcellona di Flick che è tra le rivelazioni di questo inizio stagione, accompagna spesso lo sviluppo offensivo con persino 7 uomini intasando così i 5 canali. In questo modo, si facilitano le combinazioni e le riaggressioni a palla persa. 

Tornando all’origine, alle parole di Conte, è chiaro che anche a seconda della fase offensiva dell’avversario si organizzi la propria di fase difensiva, e da questo si facciano le scelte sugli uomini. Se mi attacchi 3-2-5, avrò bisogno di un centrocampista tra i difensori o del “Politano” che si abbassa, se mi attacchi 4-3-1-2 (sistema ormai desueto, vedi immagine 6, 7) so che avrò bisogno di maggiore densità in mezzo al campo, per intenderci. Questo non significa che non vedremo mai Neres e Kvara insieme, come ammesso da Conte stesso, e neanche che non li vedremo mai in coppia contro squadre come l'Empoli. In quel caso si può fare la scelta di sacrificare in non possesso un centrocampista anziché un'ala. Si tratta sempre di scelte. La tattica è una coperta corta: se la tiri da una parte, ti scopri da un'altra, sta a te capire dove i benefici superano i rischi.