Alla scoperta di Dendoncker: qualità e quantità, un guerriero coltivato tra i campi di grano

Alla scoperta di Dendoncker: qualità e quantità, un guerriero coltivato tra i campi di grano
sabato 27 gennaio 2024, 10:30In primo piano
di Davide Baratto
La storia di Leander Dendoncker: dalla fattoria del papà a Passchendaele alla Serie A con il Napoli

Coltivare sogni e seminare vittorie: è la storia di Leander Dendoncker. Cresciuto nella fattoria del suo papà, nel villaggio di Passchendaele, dove si consumò l'atroce battaglia della WWI. Non a caso, il ragazzino belga in campo è un combattente puro, di stazza, e lo spirito è quello di un guerriero. Un giocatore che "non tira mai il piede indietro", e perciò, anche grazie ai suoi 188cm nasce come difensore centrale (ruolo che sa ricoprire tuttora). Ma attenzione, che l'apparenza non vi inganni: Leandrinho ha tanta qualità tecnica da consentirgli il "trasferimento" in mediana a un certo punto della sua carriera, e un’intelligenza tattica tale da non ricevere un cartellino giallo dal 2022. 

"Leander è un grande giocatore. L'apporto che sa dare alla squadra è incredibile. È un gran lavoratore ma ha anche molto talento". Ne parlava così Nuno Espirito Santo, quando fu il suo allenatore durante l'esperienza al Wolverhampton. Classe 1995, a 28 anni (29 ad aprile) ha un bagaglio che pesa oltre 150 presenze in Premier League, più di 50 nelle coppe europee e tre partecipazioni con la nazionale a Mondiali ed Europei. Conserva in bacheca due campionati belgi e due supercoppe, vinti con il suo Anderlecht. Dendoncker risponde perfettamente alle esigenze del Napoli in questo momento. Nonostante il basso minutaggio in campionato, è un atleta sano come un pesce: in carrierasolo 21 partite saltate per infortunio (per intenderci, tante quante Osimhen nelle ultime due stagioni). L'ultima gara in cui è stato assente per problemi fisici risale addirittura al 20/21. Certezza.

Leander ha muscoli e sostanza per giocare in una mediana a due, qualora Mazzarri dovesse proseguire con la difesa a 3. Gode anche di una discreta precisione nei passaggi e abilità nella verticalità: è in grado di sostituire sia Lobotka che Anguissa in un 4-3-3. Il belga aggiunge quindi agli azzurri caratteristiche diverse da quelle già presenti in rosa: su tutte, l'abilità nel gioco aereo (media di 2.05 duelli aerei vinti per partita, con un tasso di successo del 61,5%). È invece da scartare una soluzione che lo veda al posto di Zielinski: di raro Dendoncker bazzica nei pressi dell’area avversaria. Registra solo 5.95 tocchi per partita nell’ultimo terzo di campo. Una media di 0.5 tiri e 0.56 SCA (azioni da tiro create) ogni 90'. Pochi.

Dunque, i presupposti per vedere pagato il riscatto all'Aston Villa (che ammonta a circa 9 milioni di euro) ci sono tutti. Il pronostico è che grazie alla sua duttilità, esperienza, e soprattutto fisicità, potrà essere un crack per la Serie A. Infatti, l'Italia è da anni terra fertile di suoi colleghi ex-Premier. Basti pensare a profili come Loftus-Cheek, Matic, e lo stesso Zambo Anguissa, che arrivò con una formula simile da un Fulham retrocesso. In ogni caso, il Napoli potrebbe essersi assicurato un gran colpo a pochi spicci. Altrimenti, sarà addio a giugno. Rischio zero.