Tutto sugli allenamenti maniacali di Sarri - "La preparazione settimanale alla gara", le 42 pagine della sua tesi a Coverciano
In questi giorni s'è detto e scritto tutto sul personaggio Maurizio Sarri. Dalle battute che sono già un cult, alla passione per Bukowski e la simpatia per Landini, ma attraverso la sua tesi a Coverciano - nel corso 2006-2007 quando era ad Arezzo - proviamo a capirne di più del lavoro maniacale che effettua ogni giorno sul campo. "La preparazione settimanale della partita" è il titolo della tesi: quarantadue pagine sulla sua settimana di lavoro, anche se lui stesso nella conclusione precisa che "questo lavoro è molto diverso da qualche anno fa, perchè salendo di categoria sono aumentati gli strumenti ed i collaboratori" a sua disposizione, e spera che "sarà diverso da quello che farà tra qualche anno" avendo voglia di andare avanti e migliorarsi. Vi proponiamo la sua lunghissima tesi (qui la versione completa) per conoscere i metodi dei suoi allenamenti che hanno portato tanti in questi giorni a definirlo un vero e proprio maestro sulla scia di Arrigo Sacchi.
IL LUNEDI'
Giornata di riposo per la squadra, ma dedicata solamente in piccola parte al riposo da parte dell’allenatore, che invece deve cominciare a dedicarsi all’analisidella partita giocata nel giorno precedente. Che cosa è l’analisi della partita? È l’analisi che viene fatta dall’allenatore stesso a posteriori, con il filmato della gara disputata e tende a verificare le differenze tra la partita preparata e quella effettivamente giocata; l’analisi della partita ha solitamente scopi correttivi di medio periodo, ed è importante anche per la programmazione degli allenamenti in relazione agli errori commessi ed alle problematiche che la partita ha proposto. La mia analisi della partita prevede che nella giornata del Lunedì sia l’allenatore sia l’allenatore in seconda, che io preferisco chiamare collaboratore, rivedano separatamente la partita del giorno precedente; preferisco separatamente per non influenzare il collaboratore nel formarsi le proprie opinioni.
IL MARTEDI’
Martedì mattina: non c’è allenamento ma una riunione dello staff tecnico e si procede alla programmazione degli allenamenti settimanali, impressioni sulla gara disputata e si arriva a delle conclusioni da riportare alla squadra, conclusioni utili anche per la programmazione degli allenamenti con obbiettivi tattici. Da questa riunione escono una analisi filmata della partita, fatta su dvd, ed una relazione scritta.
1- L’analisi filmata si occupa esclusivamente di problematiche tattiche e per avere una sequenza logica prende in considerazione in ordine cronologico i seguenti aspetti:
- tattica collettiva: si inizia il filmato, considerando se la lunghezza, la compattezza della squadra, cioè le distanze tra i reparti e tra i singoli all’interno dei reparti stessi ed il baricentro siano stati in linea con quanto deciso in sede di preparazione della partita.
- fase difensiva in zone alte di campo: si prendono in considerazione le pressioni individuali sulle palle vaganti, se il pressing è stato portato nella zona di campo predeterminata con i movimenti preparati e se gli avversari sono stati effettivamente indirizzati come deciso in fase di preparazione della gara; in linea di massima viene analizzata la fase difensiva dei nostri quattro giocatori offensivi.
- fase difensiva in zone medie di campo: si prendono in considerazione le palle gestite dagli avversari oltre la linea dei nostri attaccanti per cui vengono analizzati tempi di rientro dei nostri esterni, movimenti di chiusura e copertura del nostro reparto di centrocampo; anche in questo caso viene posta molta attenzione a come viene indirizzata l’azione avversaria dal giocatore uscito a mettere pressione al possessore di palla.
- fase difensiva in zone basse di campo: si analizzano i movimenti della linea difensiva sulle uscite lunghe del portiere avversario ed in secondo tempo le azioni avversarie con palla ormai oltre la linea dei nostri centrocampisti, analizzando chiusure e coperture della nostra linea difensiva; si pone grande attenzione anche agli scivolamenti della linea sia in orizzontale che in verticale e la capacità di lettura della palla coperta e scoperta e le relative reazioni.
- palle inattive contro: si analizza se sono state rispettate le posizioni previste in sede di preparazione della partita in tutte le varie situazioni di palla inattiva a favore degli avversari nelle varie zone del campo e che le reazioni ai loro eventuali schemi siano state quelle concordate, infine si pone attenzione sull'efficacia delle varie marcature ad uomo, dove previste.
- fase di possesso in zone basse di campo: si inizia la fase offensiva analizzando se il portiere ha privilegiato le uscite lunghe o quelle corte, come deciso in sede di preparazione della gara. Per le uscite lunghe si pone attenzione sulla zona di caduta della palla, attacco alla palla ed aggressione degli spazi. Per le uscite corte si analizza se sono state seguite dalla circolazione di palla concordata e se la palla è uscita da dietro dalla zona concordata e con le giocate predisposte.
- fase di possesso in zone medie di campo: sotto questo aspetto si pone attenzione ai movimenti ed alle giocate dei nostri centrocampisti centrali. - fase di possesso in zone alte di campo: l’attenzione si sposta sui movimenti e sulle giocate dei nostri due esterni e dei due attaccanti; particolare attenzione ai movimenti di attacco dell’area di rigore in occasione dei cross dal fondo.
- palle inattive a favore: analisi dell’effettuazione degli schemi su palla inattiva concordati in sede di preparazione della gara. Le posizioni di partenza erano quelle concordate? I movimenti sono stati fatti nella maniera giusta? La zona di caduta della palla era quella prevista? Sono stati rispettati i tempi di esecuzione? Per ognuno di questi aspetti vengono scelte un paio di situazioni particolarmente significative su quello che è successo in campo e viene preparato un filmato, materialmente dal collaboratore, da presentare alla squadra. Nella scelta delle situazioni da montare nel filmato da presentare ai giocatori occorre tenere presenti varie implicazioni:
- Il montaggio della stessa partita può essere diverso se la squadra attraversa un momento negativo o positivo a livello di risultati: in caso di momento negativo, per evitare ulteriore sfiducia, nel montaggio vengono privilegiate le situazioni in cui la squadra ha espresso qualcosa di positivo rispetto a quelle negative in modo da rafforzare la convinzione che, nonostante i risultati, stiamo facendo anche qualcosa di buono; in caso di momento estremamente positivo vengono privilegiate le situazioni che mettono in mostra errori in modo da far passare il messaggio che c’è ancora molto da lavorare e migliorare.
- Implicazioni di carattere psicologico individuale in quanto all’interno del gruppo ci sono sicuramente dei singoli particolarmente sensibili agli errori e quindi vulnerabili, per cui nel chiamare in causa con le immagini questi giocatori occorre cautela, pertanto si cerca di alternare situazioni di errore a situazioni in cui lo stesso singolo si è mosso nella maniera giusta.
La relazione scritta viene materialmente fatta dallo stesso allenatore ed oltre agli aspetti tattici già evidenziati nel filmato prende in considerazione altri aspetti ritenuti fondamentali nell’economia della gara; nel mio caso gli aspetti analizzati sono:
- aspetto mentale: si cerca di analizzare se la squadra è arrivata alla partita con il giusto livello di motivazione e se in campo è riuscita ad esprimere un buon livello di determinazione; si pone attenzione alle reazioni che la squadra ha avuto di fronte agli eventi significativi, esempio come abbiamo reagito ad uno svantaggio o come abbiamo gestito un eventuale vantaggio.
- aspetto comportamentale: chiamo così l’analisi del comportamento della squadra nei confronti dell’arbitro e degli avversari, in quanto le sanzioni disciplinari devono essere attinenti alle necessità e mai andare oltre e poi anche perché non voglio che la squadra sprechi energie mentali e nervose in aspetti della partita sui quali non può influire.
- aspetto fisico: si valuta insieme al preparatore atletico la prestazione della squadra dal punto di vista fisico, in seguito sono io che decido su quello che deve essere detto alla squadra e quello che invece voglio che rimanga una valutazione
utile solo allo staff; questo per evitare che in certi momenti la condizione fisica diventi un facile alibi per i giocatori.
Martedì pomeriggio:
Ore 14,30 riunione con la squadra per l’analisi della gara disputata alla domenica precedente.
Ore 15,00 allenamento con obiettivo esclusivamente fisico. Nella settimana presa in considerazione questo allenamento aveva come unico obiettivo la potenza aerobica ed il mezzo utilizzato era l’intermittente “Gaçon” 15’’-30’’ con 3 serie di 6’ al 95% dalla V.A.M. per chi ha giocato ed al 105% della V.A.M. per chi non ha giocato, con pause attive di 4’ tra le serie. Dopo questo lavoro: chi ha giocato passa al programma individualizzato, mentre chi non ha giocato la partita precedente ha un lavoro suppletivo
Programma individualizzato: ad ogni giocatore vengono consegnate due schede. La prima scheda è relativa a lavori di carattere fisico che sono stati preparati dal preparatore atletico in relazione alle eventuali carenze del giocatore ed anche in relazione ad eventuali gravi infortuni che puo’ aver avuto nel corso della carriera. La seconda scheda è preparata dal collaboratore ed è relativa a lavori tecnici scelti in base alle carenze mostrate o in base ad eventuali specializzazioni (esempio punizioni e rigori). Per quanto riguarda l’aspetto tecnico le impressioni dello staff sono supportate da riprese televisive sia delle partite che degli allenamenti.
Ore 17,30 si inizia il lavoro per la partita successiva: breve incontro allenatore collaboratore in cui si raccolgono tutti i dati statistici a disposizione dei prossimi avversari e si dividono i filmati delle ultime quattro partite dei prossimi avversari: due devono essere viste nelle prossime ventiquattro ore dall’allenatore e due dal collaboratore, sempre separatamente. Chiaramente il resto della serata è dedicato alla visione di questi filmati.
IL MERCOLEDI'
Mercoledì mattina: ore 9,30 solita breve riunione dello staff tecnico per l’organizzazione delle due sedute di allenamento previste durante la giornata.
Ore 10,00 allenamento. Obiettivo: anche questo allenamento ha un obiettivo esclusivamente fisico, nella settimana presa in considerazione questo era rappresentato dalla forza da campo. Svolgimento allenamento: dopo un riscaldamento specifico pre-forza si passa ad un circuit-training di forza da campo e si conclude l’allenamento con una esercitazione in
linea con l’obiettivo dell’allenamento – 5+5:5+5, partita tre tocchi con goal di prima 5:5 con 5 giocatori di sponda per squadra, ogni minuto al segnale dell’allenatore la palla in gioco ma si scambiano le posizioni chi gioca e chi è in sponda, 2 serie di 10’, recupero tra le serie 3’. Anche in questo caso nella determinazione degli spazi si tiene conto dell’obiettivo fisico dell’allenamento, per cui si privilegiano spazi stretti – 30x20 mt. – in modo che il lavoro muscolare sia prevalente su quello organico.
Mercoledì pomeriggio:
ore 15,00 allenamento. Obiettivo: questo allenamento è dedicato alla ricerca delle correzioni delle problematiche sorte nell'ultima partita effettuata; con il preparatore è stato concordato che l’allenamento sia effettuato su alta intensità e per la verifica di questo secondo obiettivo ogni giocatore indossa un frequenzimetro che dopo l’allenamento sarà scaricato su computer per la verifica.
Problematiche riscontrate nell’ultima partita: la squadra in fase di impostazione ha manovrato troppo per vie orizzontali, andando raramente alla verticalizzazione; anche in fase di ripartenza non è stata molto efficace, pur mostrando propensione al pressing in zone alte di campo ed avendo recuperato diversi palloni nella metà campo avversaria.
Nella seconda parte della partita ha mostrato qualche difficoltà nel seguire la palla da dietro, finendo per allungarsi e sfilacciarsi tra i reparti.
Partita a tema numero 1: in relazione al fatto che la squadra ha mostrato scarsa propensione alla verticalizzazione si gioca 8:8 in un campo di 40X30 mt. ed ogni squadra ha due sponde ai lati della porta che attacca; si gioca a tre tocchi con goal di prima, il goal vale doppio se arriva dopo la sponda e triplo se la sponda viene fatta su una palla riconquistata e subito verticalizzata sul giocatore di sponda. Si procede a 5 serie di 3’ con 30’’ di recupero tra le serie, per cui ad ogni giocatore spettano 4 serie dentro ed una in sponda
Partita a tema numero 2: in relazione al fatto che la squadra, pur andando bene al pressing alto, non ha poi mostrato efficacia nella ripartenza corta, si gioca 10:10 in un campo di 55X40mt; si gioca normalmente a tre tocchi con il goal di prima ed il goal che viene fatto in seguito ad una riconquista palla nella metà campo avversaria trasformata in tiro nell’arco di 5’’ vale triplo; si effettuano 3 serie di 4’ con 1’ recupero tra le serie
Partita a tema numero 3: in relazione al fatto che la squadra nel finale di partita, quando era stanca fisicamente e mentalmente, ha palesato difficoltà a rimanere corta da dietro quindi a seguire la palla in uscita, si gioca sempre in 10:10 con un campo delle stesse dimensioni rispetto a prima, sempre con le due squadre in modulo; si gioca a tre
tocchi con goal di prima ed il goal è valido solo se tutti i componenti della squadra nel momento del tiro sono nella metà campo avversaria, diventa doppio se qualche avversario rimane nella metà campo opposta
IL GIOVEDI’
Giovedì mattina: ore 9,00 riunione allenatore – collaboratore che hanno visto due partite a testa dei prossimi avversari e si scambiano le impressioni, decidendo i temi che devono essere immessi nei filmati di presentazione degli avversari, temi sui quali lavorare anche sul campo. Segue solita riunione di staff per l’organizzazione delle due sedute previste
durante la giornata.
Ore 10,00 allenamento. Obbiettivo: questo allenamento ha come obbiettivo la correzione delle problematiche riscontrate a livello di singoli reparti nell’ultima partita effettuata; non ci sono obbiettivi da perseguire dal punto di vista fisico per cui l’allenamento può essere anche didattico e quindi di bassa intensità.
Problematiche riscontrate all’interno dei reparti nell’ultima partita: abbiamo sofferto qualche cambio di campo, soprattutto in profondità ed abbiamo avuto una brutta reazione, non conforme alle nostre regole di gioco, su una palla scoperta con cui gli avversari puntavano la nostra linea difensiva. Per questi motivi la decisione è di far lavorare la linea difensiva con l’allenatore, mentre gli altri rimangono a svolgere i lavori individuali a carattere fisico con il preparatore ed a carattere tecnico con il collaboratore.
Esercitazione numero 1: scivolamenti in orizzontale della linea difensiva sulla circolazione di palla dei centrocampisti avversari. Esercitazione svolta nella prima parte a livello di riscaldamento, per cui la circolazione viene effettuata a due tocchi e velocizzata nella seconda parte quando la circolazione degli avversari viene effettuataalternando un tocco e due tocchi
Esercitazione numero 2: si lavora adesso sui cambi di campo degli avversari dopo uno scarico della palla all’indietro; in questa esercitazione si lavora sui cambi di campo addosso all’esterno opposto e si pone molta attenzione alle posizioni del corpo ed ai tempi di scivolamento. La posizione del corpo non deve essere ne troppo chiusa verso la palla ne troppo aperta verso il campo, mentre il tempo di scivolamento deve avere come punto di riferimento il piede di appoggio di chi calcia cambiando campo, altrimenti si rischia che tutto il movimento venga fatto in ritardo
Esercitazione numero 3: stessa situazione precedente ma adesso il cambio di campo avviene in profondità, per cui cambia il movimento di scivolamento dei tre giocatori in copertura che devono tutelarsi andando a coprire lo specchio della porta per eventuali cross di prima intenzione, mentre il difensore esterno di parte opposta scivola in chiusura su chi riceve la palla
Esercitazione numero 4: viene ricreata la situazione di palla scoperta su scarico dell’attaccante centrale avversario che ci ha messo in difficoltà nell’ultima partita, in quanto la linea non è scappata, ma ha cercato il fuorigioco prendendo incrocio
pericoloso dell’esterno. L’allenatore si posiziona vicino a chi riceve lo scarico e poi decide se coprire la palla sulla ricezione o se allontanarsi lasciando la palla scoperta. Sullo scarico la linea segue la palla e sale, se la palla viene coperta dall’allenatore la linea rimane alta; se invece la palla viene lasciata scoperta dall’allenatore la linea scende e si
compatta, togliendo la profondità fino ai venti metri per poi uscire in chiusura quando ormai è stata tolta la possibilità della palla in profondità
Giovedì pomeriggio: ore 14,45 riunione con la squadra per l’analisi della fase offensiva dei prossimi avversari. Si procede con intervento dell’allenatore che alla lavagna spiega modulo e movimenti offensivi degli avversari e si conclude con il collaboratore che analizza le immagini montate degli avversari. Il filmato della fase offensiva degli avversari viene montato nel seguente ordine:
1 - qualche immagine a campo aperto in cui si vede il modulo della squadra e le posizioni di partenza della fase offensiva.
2 - la scelta che viene effettuata dal portiere nella loro prima trasmissione di palla; in caso di uscita lunga viene analizzata la zona di caduta, il giocatore che va ad aggredire la palla e come e da chi vengono attaccati gli spazi alle sue spalle; in caso di uscita corta si analizza se privilegiano la prima trasmissione in una certa zona o su un certo giocatore.
3 - fase di possesso in zone basse di campo che corrisponde all’analisi della circolazione di palla della loro linea difensiva, inoltre si cerca di vedere che tipo di uscita usano da dietro e verso quali giocatori; si cerca anche di capire se hanno giocatori particolarmente vulnerabili in pressione o meno dotati tecnicamente in impostazione
sulla linea difensiva.
4 - fase di possesso in zone medie: si cerca di analizzare come e chi dei loro centrocampisti si propone ai difensori in possesso di palla e come poi viene sviluppata l’azione.
5 - fase di possesso in zone alte: si prendono in considerazione i movimenti dei giocatori offensivi ed anche come viene attaccata l’area di rigore sui cross.
Ore 15,00 allenamento. Obiettivo: con questo allenamento ha inizio la preparazione della partita sul campo e l’obiettivo unico di questa sessione è la fase difensiva.
Fase didattica contro il modulo avversario: dobbiamo affrontare un 3-4-3 con il portiere che non esce mai lungo, ma sempre corto su uno dei tre difensori che si allargano; in questa fase si lavora su dei birilli numerati con due squadre che alternano, una in stretching ed una che chiude sul birillo chiamato. Chiaramente si lavora prima sui loro tre difensori, poi si scende sui quattro centrocampisti ed infine sui loro tre attaccanti. La pressione sui loro tre difensori è fondamentale contro questa squadra che mostra buone doti di palleggio e che riesce a conquistare la metà campo con grande facilità.
Una volta portata la palla nella metà campo avversaria alzano molto gli esterni di centrocampo con gli attaccanti che si stringono e quindi costringono spesso gli avversari a finire bassi come baricentro, cosa pericolosa visto che hanno giocatori di grande efficacia in avanti. Per questi motivi decidiamo, con la palla in mano al portiere avversario, di tenere baricentro molto alto e di andare a pressing ultra-offensivo. Unica variante al modulo nostro abituale è che in accorciamento riportiamo i due attaccanti in linea. Fondamentale la nostra reazione alla prima trasmissione del portiere avversario, in quanto i nostri attaccanti devono isolare il difensore che entra in possesso di palla dagli altri due per cui sul loro difensore di centro-destra e di centro-sinistra usciamo a chiudere portandoli sull’esterno mentre sul loro centrale, essendo un giocatore che usa prevalentemente il piede destro, usciamo portandolo sul sinistro. Avendo deciso che il pressing ultra-offensivo è per noi fondamentale, se uno dei loro due difensori esterni esce palla al piede dalla linea dei nostri attaccanti, non andiamo ad indietreggiare ma proseguiamo in pressing uscendo con l’esterno di parteche, chiaramente porta in questo caso l’avversario verso l’interno per non soffrire una possibile inferiorità numerica in fascia
Fase difensiva sul sistema di gioco degli avversari: Due squadre si contrappongono, una simula gli avversari e l’altra la nostra fase difensiva; chiaramente si alternano nei compiti. In zone alte di campo si inizia con palla in mano al portiere avversario che deve giocare su uno dei tre difensori e questi, con l’ausilio dei centrocampisti, devono portare e non
lanciare la palla nella metà campo avversaria, per cui si ha modo di analizzare e correggere il nostro pressing ultra offensivo.
In zone media di campo: palla su uno dei loro centrocampisti centrali; la loro giocata abituale è taglio in ricezione dell’attaccante di parte ed attacco della profondità da parte del centrocampista esterno di parte. Questo potrebbe portare ad abbassare troppo i nostri esterni di centrocampo per cui decidiamo di portare i loro centrocampisti versol’interno quando usciamo in chiusura. Se la palla passa lo stesso è il centrocampista centrale in copertura che prende il taglio dell’attaccante esterno ed il difensore esterno che segue il centrocampista esterno avversario. Materialmente sul campo il lavoro viene fatto con palla al loro centrocampista centrale chiuso dal nostro centrocampista di parte; al segnale dell’allenatore la palla si scopre, loro fanno partire i movimenti previsti e noi le reazioni, andando fino alla conclusione dell’azione. In zone basse con palla all’attaccante esterno, dobbiamo tenere in considerazione che giocano controparte con il sinistro a destra ed il destro a sinistra; i loro movimenti abituali sono con i due attaccanti che attaccano in taglio la profondità e l’esterno di centrocampo di parte opposta che attacca la larghezza; il possessore di palla viene assorbito dal nostro centrocampista centrale: se lo salta arriva l’altro centrocampista centrale, ma nel momento in cui la palla rimane scoperta la linea assorbe l’attacco della profondità degli attaccanti avversari e l’esterno di parte opposta copre il lato debole, per poi risalire tutti nel momento in cui la palla torna ad essere coperta
Fase difensiva situazionale in temporanea inferiorità numerica: si tira una linea a trequarti-campo. La squadra che simula la nostra fase difensiva difende la porta ed attacca la linea, dovendoci portare e non lanciare la palla. L’altra squadra attacca la porta con il modulo ed i movimenti degli avversari. Dopo alcuni minuti di parità numerica gli attaccanti e gli esterni possono partecipare alla fase difensiva solo dopo il segnale dell’allenatore, per cui per alcuni secondi la squadra si trova in inferiorità numerica; si pone attenzione a correggere i movimenti della squadra sulle ripartenze avversarie in cui si deve momentaneamente gestire l’inferiorità numerica
VENERDI’
ore 10,00 non c’è allenamento, ma si ritrovano allenatore e collaboratore con i seguenti compiti: il collaboratore prepara altri due filmati da far vedere alla squadra, uno con tema la fase difensiva della squadra avversaria ed uno con tema le palle ferme degli avversari sia a favore che contro. L’allenatore prepara delle schede individuali dei giocatori che compongono la squadra avversaria
Venerdì pomeriggio: Ore 14,45 riunione tecnica con la squadra. Tema: la fase difensiva della squadra avversaria. La riunione procede con le stesse modalità delle precedenti, con il primo intervento dell’allenatore che illustra caratteristiche e movimenti della fase difensiva dei prossimi avversari e secondo intervento del collaboratore che analizza le immagini prescelte per rendere idea alla squadra di quanto detto.
Il filmato della fase difensiva degli avversari viene chiaramente montato con la stessa logica dei filmati precedenti e si rispetta il seguente ordine:
1 - qualche immagine in cui si vede come si muove la squadra sui rilanci lunghi del portiere avversario. Chiaramente si cerca di individuare qualche carenza a livello individuale sia nel gioco aereo sia nel dare copertura ai compagni.
2 - fase difensiva degli avversari in zone alte di campo. In questo senso si cerca di individuare se gli avversari sono portati al pressing ed in che zona solitamente lo portano. Viene posta molta attenzione sui movimenti di taglio dei passaggi, in maniera da individuare e far vedere ai giocatori le possibilità di uscita.
3 - fase difensiva degli avversari in zone medie di campo. Si analizzano i movimenti difensivi dei centrocampisti avversari e si guarda con attenzione se portano anche i raddoppi sulla linea difensiva o meno.
4 - fase difensiva degli avversari in zone basse di campo. Fase in cui viene analizzato il comportamento della linea difensiva nelle varie situazioni, soprattutto si cerca di riportare le loro reazioni su azioni che hanno caratteristiche simili alle nostre.
Ore 15,00 allenamento. Questo allenamento ha come obiettivo tattico quello di preparare la nostra fase offensiva contro il 3-4-3 di questi avversari. Dal punto di vista fisico si effettua lavoro sulla rapidità. Svolgimento: l’allenamento si svolge in 4 blocchi di lavoro
1 - riscaldamento e rapidità a secco con il Preparatore.
2 - fase offensiva generica.
3 - fase offensiva specifica.
4 - fase offensiva situazionale contro il modulo avversario.
SABATO - Ore 9,45 riunione con la squadra. Tema: le palle ferme degli avversari a favore e contro. La riunione si svolge con le stesse modalità delle riunioni precedenti ed inizia con l’Allenatore che parla delle particolarità degli avversari in certe situazioni, della pericolosità che hanno in alcune soluzioni e di eventuali vulnerabilità che mostrano in altre; prosegue con il Collaboratore che mostra le immagini a conferma di quanto detto e le commenta. Per quanto riguarda il filmato delle palle ferme degli avversari viene montato con il seguente ordine: inizia con le palle ferme a loro favore e prende in considerazione calcio di inizio; falli laterali in zone profonde di campo; punizioni laterali; angoli; punizioni dirette; rigori
prosegue con le palle ferme a loro sfavore e prende in considerazione: reazione al calcio di inizio degli avversari; disposizione sui falli laterali contro profondi; disposizione sulle punizioni laterali contro; disposizione sugli angoli contro
Ore 10,00 allenamento. Obiettivo: organizzazione delle palle ferme, sia in fase difensiva che in fase offensiva. Dal
punto di vista fisico lavoro sulla reattività. Svolgimento: la seduta si svolge su tre blocchi di lavoro
1° blocco: con il Preparatore la squadra svolge riscaldamento con mobilizzazione arti inferiori e superiori e conclude questo blocco con una serie di reattività in psicocinetica.
2° blocco: palle ferme a sfavore – si prendono in considerazione le stesse situazioni che abbiamo immesso nel filmato.
Calcio d’inizio: gli avversari vanno con due attaccanti sulla palla e con l’attaccante di destra che rimane alto, il resto della squadra in modulo. Scaricano la palla indietro sul centrocampista centrale di centro-destra, che a sua volta apre al difensore di destra mentre l’esterno di centrocampo di parte si alza e si allarga e l’attaccante di parte attacca lo spazio in profondità; solitamente proseguono l’azione sviluppando su uno di questi due giocatori. Noi decidiamo per una soluzione subito molto aggressiva ed andiamo a provarla sul campo. La seconda punta parte nel nostro settore di centrodestra
ed attacca il primo scarico a mezzaluna, forzando la loro giocata nel settore di sinistra nostro, questo per evitare che cambino quello che fanno abitualmente. La prima punta attacca il secondo scarico verso il difensore di destra, forzandolo verso l’esterno mentre il nostro centrocampista esterno di parte ed il nostro difensore esterno di parte partono ad attaccare i rispettivi avversari che sono solitamente gli obbiettivi di passaggio per il loro difensore
Falli laterali in zone alte di campo: avversari che vanno sulla palla con il centrocampista esterno di parte e si propongono con attaccante di parte e centrocampista centrale di parte, spesso incrociandosi. Si lavora su questo movimento andando allo scambio della marcatura per evitare eventuali blocchi. Sulla loro destra vanno in qualche occasione al fallo laterale lungo, facendo salire un difensore che è l’obiettivo e che deve andare alla spizzicata per i compagni; si lavora sul campo per non farsi trovare impreparati di fronte a questa soluzione
Punizioni laterali: avversari che fanno partire la palla da entrambe le parti con un sinistro. In area hanno solitamente cinque ingressi e raramente sei, non si riescono a notare schemi particolari. Sul campo si lavora su queste loro particolarità, predisponendo sulla nostra destra una barriera con un solo giocatore ed in area cinque marcature ad uomo più tre uomini a zona in traiettoria più un uomo in copertura del limite dell’area; eventuale sesto ingresso avversario viene preso in marcatura ad uomo dalla traiettoria centrale. Sulla nostra sinistra, zona da cui fanno partire traiettorie più insidiose, andiamo con due uomini in barriera, le solite cinque marcature ad uomo, due uomini a zona, uno in traiettoria corta ed uno in traiettoria lunga più uno in copertura limite dell’area - Fig 25 -; in questo caso il sesto ingresso
avversario viene preso dalla traiettoria lunga. Molta attenzione viene posta sul fatto che gli uomini a zona non diano profondità agli avversari, per cui partono in linea con la barriera o in alternativa con il limite dell’area; si scappa sul piede di appoggio di chi calcia. Si cura il movimento degli uomini a zona in quanto da una parte arriva una
traiettoria a rientrare e dall’altra ad uscire.
Angoli: avversari che calciano con un sinistro da entrambe le parti; in area hanno solitamente cinque ingressi che noi andiamo a marcare ad uomo. Dalla loro sinistra vanno spesso alla palla sul primo palo con blocco per il giocatore che entra sul corto. Dalla loro destra vanno spesso all’uno-due con palla di ritorno per chi ha calciato l’angolo che viene rimessa dentro veloce sempre sul corto. In campo andiamo a lavorare su quella che deve essere la nostra disposizione e le nostre reazioni; dalla nostra destra facciamo vedere ai marcatori ad uomo come cercare di uscire dai blocchi avversari, inoltre decidiamo di andare con quattro uomini a zona sul corto più uno in copertura limite dell’area. Dalla nostra sinistra lavoriamo sulle nostre reazioni all’uno-due degli avversari
Punizioni dirette: avversari che hanno due ottimi specialisti in queste situazioni, un destro ed un sinistro, e dalle immagini che sono state raccolte durante la stagione vanno entrambi quasi esclusivamente alla palla girata sopra la barriera. Decidiamo di andare con la barriera al salto in queste situazioni ed in campo lavoriamo per avere univocità nel tempo di salto, in modo che non si aprano spazi all’interno della barriera stessa, spazi nei quali la palla potrebbe pericolosamente filtrare.
Rigori: lo specialista degli avversari è un destro che in stagione ha netta prevalenza di tiri ad aprire alla sua destra – sinistra del portiere –. Sul campo si lavora per attaccare eventuale ribattuta del portiere, cercando di creare superiorità numerica nella zona in cui il giocatore avversario calcia nella maggior parte dei casi
3° blocco: palle ferme a favore - anche in questo caso si lavora sul campo con la stessa sequenza del filmato.
Reazione avversaria al calcio di inizio: avversari che sul calcio di inizio contro mostrano la tendenza con gli attaccanti ad andare ad aggredire il primo scarico della palla indietro, mentre il resto della squadra aspetta rispettando il modulo. Noi, tra le soluzioni che abbiamo a disposizione, optiamo per quella più aggressiva ed in campo si lavora anche per evitare che gli attaccanti avversari ci possano creare problemi sul primo scarico, cercando di andare al ‘blocco’ con i nostri centrocampisti centrali.
Reazione avversaria ai falli laterali in zone profonde di campo: si nota prima di tutto la loro tendenza ad andare a marcare rigidamente ad uomo gli avversari che si propongono in zona palla e seguirli da prima che la palla parta; questo ci porta a
scegliere, e provare sul campo, uno schema che prevede dei ‘blocchi’. Inoltre sembrano dimenticare spesso l’avversario che fa partire la palla; questo ci porta a scegliere come alternativa uno schema che cerca di portare colui che batte il fallo
direttamente al cross dal fondo
Reazione avversaria alle punizioni laterali contro: noi solitamente in queste situazioni portiamo nell’area avversaria sei giocatori, per cui nel filmato siamo andati a prendere in considerazione situazioni di questo tipo ed abbiamo notato che questi avversari marcano ad uomo questi sei ingressi e dentro l’area hanno solamente un uomo a zona in traiettoria corta ed un altro giocatore che copre il limite dell’area e barriera a due giocatori; quando hanno un solo uomo in barriera l’altro rimane alto alla ripartenza. Da queste considerazioni decidiamo e proviamo sul campo uno schema che prevede di
liberare un saltatore con un ‘blocco’ sul secondo palo ed in alternativa un ‘blocco’ a liberare un altro saltatore centralmente
Reazione avversaria agli angoli contro: anche in queste situazioni noi siamo soliti portare sei giocatori dentro l’area avversaria, per cui nel filmato siamo andati a prendere in considerazione situazioni simili a quelle create da noi. La loro risposta abituale è con sei marcature ad uomo, due giocatori a zona sul corto, uno sul primo palo ed uno sul primo vertice dell’area piccola, un giocatore in copertura limite dell’area ed uno alto alla ripartenza. Tenendo in considerazione anche il fatto che noi andiamo a calciare sempre con un sinistro da entrambe le parti, scegliamo e proviamo due soluzioni diverse.
Dalla nostra sinistra scegliamo due schemi che prevedono di liberare tramite ‘blocco’ un saltatore centralmente o in alternativa sul secondo palo Dalla nostra destra scegliamo uno schema che dopo uno-due prevede palla sul secondo
palo per ingresso da fuori o in alternativa per ingresso da dentro l’area dopo ‘blocco’
Ore 19,45 riunione tecnica con tutta la squadra. Tema: le caratteristiche individuali degli avversari. In questa riunione tornano utili le schede relative ai singoli avversari che abbiamo preparato nel giorno precedente. Alla squadra, avversario per avversario, vengono riepilogate velocemente caratteristiche fisiche, tecniche ed anche tattiche dei
singoli giocatori che troveranno in campo il giorno successivo.
DOMENICA - Ore 9,15 subito dopo la colazione Allenatore e Collaboratore si riuniscono per andare a definire gli ultimi dettagli relativamente alla partita, in particolare si definiscono soprattutto i compiti individuali dei singoli giocatori relativamente alle palle ferme contro ed a favore. Dopo la breve riunione l’Allenatore prepara due bozze di intervento
per essere chiaro e conciso nelle due brevi riunioni pre-partita.
Ore 11,45 subito prima del pranzo viene riunita la squadra al completo per una riunione di pochi minuti, che ha come scopo primario quello di riordinare le idee su tutto quello che è stato provato durante la settimana e che deve essere riportato sul campo dopo poche ore.
Ore 14,30 appena arrivati al campo si riunisce la squadra nello spogliatoio per l’ultima breve riunione prima della partita. Questa riunione non ha più scopi collettivi ma individuali, sia dal punto di vista tattico che mentale e motivazionale. Gli argomenti presi in considerazione sono i seguenti:
- formazione: la formazione e la panchina viene comunicata ai giocatori solo in questo momento. Penso che ogni singolo convocato abbia l’obbligo, ma anche il diritto, di sentirsi parte della partita fino all’ultimo momento.
- aspetti tattici individuali: ad ogni singolo giocatore vengono ricordati compiti e movimenti difensivi, compiti e movimenti offensivi. Per ogni singolo giocatore si cercano di dare delle motivazioni particolari a carattere individuale per quella precisa partita.
- palle ferme: si assegnano i compiti individuali per quanto riguarda le palle ferme contro ed a favore.
A questo punto tolgo la mia presenza dallo spogliatoio per fare in modo che ogni giocatore si senta libero di andare a vivere i momenti che precedono la partita nella maniera a lui più congeniale ed abituale. Le fasi di riscaldamento sono seguite nella prima parte dal Preparatore e nella seconda parte dal Collaboratore con l’Allenatore che le segue, ma mai da molto vicino.
Durante la partita per avere una lettura alla quale sfuggano meno particolari possibile, in panchina i compiti sono divisi tra allenatore e collaboratore. L’allenatore si concentra prevalentemente sulla propria squadra; controlla che i movimenti difensivi siano portati nella maniera concordata in tutte le varie zone del campo, controlla che il portiere abbia le uscite concordate e che le uscite dalla circolazione di palla e lo sviluppo dell’azione siano quelle provate durante la settimana. In questa partita viene posta particolare attenzione anche alle ripartenze, che sono state ritenute per tutta la settimana decisive; per quanto riguarda le palle ferme l’allenatore controlla che siano rispettate le disposizioni difensive e che in fase offensiva siano riportati gli schemi con giusti movimenti e giusti tempi di esecuzione. Il collaboratore si concentra in
particolare sulla squadra avversaria e controlla che il modulo sia quello previsto, che lo sviluppo della loro fase offensiva sia quello studiato durante la settimana, cosi come la loro fase difensiva; chiaramente verifica anche che le disposizioni sulle palle ferme contro siano quelle viste in fase di studio degli avversari e gli schemi portati sulle palle ferme a favore quelli previsti ed informa subito l’allenatore su ogni variazione rispetto al previsto.
Ultimo argomento da prendere in considerazione è quello relativo alla gestione dell’intervallo. I primi minuti sono solitamente lasciati ai giocatori per mettersi eventualmente a disposizione dei medici; in seguito il primo intervento è quello del Collaboratore, che velocemente riepiloga quello che fanno gli avversari e soprattutto sottolinea se c’è qualcosa di diverso da quello previsto. A questo punto l’allenatore chiede l’intervento dei giocatori che devono riportare eventuali difficoltà che hanno incontrato in campo e, solo dopo, dà le soluzioni ai giocatori e tutte le eventuali nuove disposizioni. Nell’ultimo minuto negli spogliatoi l’obiettivo dell’allenatore è prevalentemente quello di far tornare la tensione al giusto livello per riprendere la partita.
Serie A Enilive 2024-2025
VS | ||
Napoli | Roma |
Editore: TC&C SRL - Testata giornalistica
aut. Tribunale Napoli n. 4 del 12/02/2020
Iscritto al Registro Operatori
di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Antonio Gaito
Direttore responsabile: Francesco Molaro