FOCUS – Dal fiume Dnipr alla semifinale di EL: la storia del Dnipro tra leggende ed epoca d’oro

Quando dall’urna di Nyon, il Napoli è stato accoppiato al Dnipro Dnipropetrovsk per giocarsi la semifinale di Europa League, probabilmente alcuni avranno esultato per aver pescato la squadra meno conosciuta delle 4 semifinaliste – oltre a Siviglia e Fiorentina – senza pensare che questa potesse essere comunque un avversario ostico. La storia del Dnipro comincia nel 1918, guadagnando però soltanto nei primi anni ’60 il nome che porta oggi, che deriva dal fiume Dnepr, il più lungo in Ucraina. Nel 1996 viene aperto il Meteor Stadium, teatro di grandi successi della squadra ucraina, oltre a grandi leggende come Roman Shneiderman, centrocampista che ha giocato 360 partite con il club, un record ancora oggi. Il Dnipro ha giocato le partite casalinghe al Meteor per 42 anni prima di spostarsi nella nuova Dnipro Arena.
Valeriy Lobanovskiy, considerato da molti il padre del calcio ucraino, ha dato grande lustro al Dnirpo, portando la squadra dalla terza divisione fino al massimo campionato sovietico, arrivando addirittura alle semifinali di coppa Sovietica nel 1976. Dopo l’addio di Lobanovskiy arriva un’amara retrocessione, che vedrà la squadra risalire nel 1981 e cominciare il proprio periodo dell’oro: nel 1983 arriva il primo titolo sovietico, che permette alla squadra di giocare nelle competizioni europee. Lytovchenko e Protasov sono i talenti che all’epoca vantava il Dnipro, il primo inserito tra i migliori giocatori nell’URSS, mentre il secondo balzato agli onori della cronaca per i 35 gol siglati in campionato. Nel 1987 arriva il secondo titolo, nonostante gli addii dei due gioielli sopracitati, mentre la stagione seguente fu un gran successo: vittoria nella coppa sovietica, seconda in campionato e ai quarti di finale di coppa dei campioni.
Dynamo Kiev e Shakhtar Donetsk rimangono due squadre sulle quali, negli ultimi anni, il Dnipro non è mai riuscito ad imporsi, arrivando solo in due volte negli ultimi 23 anni tra le prime quattro compagini ucraine. Sotto la guida di Juande Ramos, la squadra arrivò addirittura seconda in classifica, ma con l’attuale tecnico Markevych il cammino in Europa è arrivato fino alle semifinali di Europa League, un vero e proprio successo.
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