Lo strano caso di Mario Suarez: da pupillo di Rafa a panchinaro (di lusso) a Firenze

Da pupillo di Rafa Benitez a riserva (di lusso) della Fiorentina: tutto in pochi mesi. E' la parabola di Mario Suarez, anni 28, ed un presente meno luminoso delle aspettative. Sue e della dirigenza viola. La storia: centrocampista centrale, una vita all'Atletico Madrid, Suarez è approdato in Italia in estate, coinvolto nell'affare che ha portato Savic proprio alla corte di Simeone. Il suo arrivo in Serie A è avvenuto con qualche mese di ritardo. Proprio Suarez, infatti, era il centrocampista ideale per Rafa Benitez, l'uomo d'esperienza e qualità da sistemare in mediana a protezione della difesa. Ma Mario, nonostante il serrato corteggiamento del Napoli, ha sempre declinato, voglioso di restare in patria e di conquistare definitivamente la fiducia del suo allenatore.
Il paradosso è dietro l'angolo: oggi Suarez è comprimario a Firenze, vittima di una condizione fisica non ottimale e, soprattutto, di un cambio modulo che non esalta le sue peculiarità. Nel 3-5-2 disegnato da Sousa, Suarez fatica ad imporsi, scavalcato da Badelj ma anche dall'altro ex obiettivo azzurro, Vecino. Lo spagnolo non ha il passo e la velocità di pensiero necessaria per agire nel nuovo scacchiere viola, tanto che in passato – e probabilmente anche in futuro – Sousa lo ha impiegato da centrale difensivo. Alla Mascherano, per intenderci, oppure alla De Rossi. La Serie A era nel suo destino, ma il presente è ben diverso da quello immaginato. E domenica al San Paolo, probabilmente, ripenserà più di una volta a quel corteggiamento del Napoli evitato troppo in fretta.
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