Ecco la mano di Conte: vittoria al Maradona dopo 174 giorni ed ora arrivano i rinforzi
La fine di un incubo. E' la sensazione che hanno vissuto i tifosi azzurri al Maradona, dove il Napoli è tornato a vincere dopo addirittura 174 giorni. L'ultima vittoria risaliva al 2-1 alla Juventus del 3 marzo, da quel momento due pareggi e ben quattro sconfitte tra cui quella proprio con il Bologna, che a Fuorigrotta festeggiò la Champions passeggiando su un Napoli ormai svuotato e piatto. Dieci undicesimi di quel Napoli invece ieri hanno scacciato la maledizione, dimostrando che c'è una base storica da cui ripartire - come detto da Conte sia nel pre che nel post-partita - aggiungendo nei prossimi giorni a Buongiorno e Neres (super impatto per entrambi) almeno quattro rinforzi pesanti per guardare alla stagione con ulteriore fiducia.
La mano di Conte
Si inizia a vedere, eccome. Un approccio famelico quello degli azzurri che sfiorano il vantaggio in almeno tre occasioni, colpiscono anche un incrocio dei pali per poi sbloccarla a fine primo tempo. Ed il gol è del giocatore più atteso, il capitano Giovanni Di Lorenzo, dopo un'estate travagliata ed un dietrofront propiziato proprio da Antonio Conte e col movimento tipico dei braccetti contiani. L'assist è una perla di Kvaratskhelia, l'altro elemento blindato dal tecnico del Napoli, che poi trova anche il raddoppio nella ripresa. Il Napoli concede per ampi tratti il possesso al Bologna, ma tenendo un'applicazione ed un'intensità che non sembrava poter essere di questi giocatori, abituati anche nel loro picco più alto nell'anno dello Scudetto ad un'altra tipologia di gioco. Il finale mette in mostra per 8 minuti anche il talento di Neres che manda al bar Beukema e fa sorridere anche il Cholito Simeone.
Quanti margini: ed ora i rinforzi
"E' l'inizio del nostro percorso, ora dobbiamo prendere fiducia in quello che stiamo facendo e continuare con questo senso d'unione che s'è visto". Conte mette un primo mattoncino importante nella missione di risollevare la squadra dopo il decimo posto ed anche nel pre parla di un gruppo storico di 12 giocatori su cui fondare la ricostruzione, a cui si sono aggiunti già Buongiorno e Neres (oltre al giovane Rafa Marin). Sono in arrivo però tasselli pesanti per alzare il livello. A partire ovviamente da Romelu Lukaku al centro del tridente, considerando anche la fatica fatta in queste prime tre gare sia da Raspadori che da Simeone, ma anche due centrocampisti (ad un passo sia McTominay che Gilmour) e probabilmente un esterno destro visto che Di Lorenzo continuerà da braccetto e lì c'è il solo Mazzocchi (ieri s'è adattato Spinazzola per dargli il cambio). Sulla carta un salto di qualità entusiasmante.
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