È finito un altro eterno dualismo. Visto che differenza a San Siro?

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Oggi alle 19:00Notizie
di Fabio Tarantino

Due anni fa era la domanda ricorrente a ogni vigilia: Leao o Kvaratskhelia? Chi è più forte? Chi vorreste nella vostra squadra? Chi è il più decisivo? Padre tempo ha dato la risposta, almeno ad oggi, sapendo che nel calcio tutto può accadere. Il portoghese, che seminava il panico tra le difese, imprendibile nel doppio confronto Champions, si è spento. Non è più titolare con Fonseca che non gioca negli spazi. La pigrizia tattica e la discontinuità lo hanno reso alternativa a Okafor. Anzi, la sua riserva.

Nessuno ha mai messo in dubbio le sue qualità, anzi sono notevoli - tutti ricordano lo sprint al Maradona per il gol di Giroud o la doppietta in campionato - e sono state evidenti anche in 20' contro il Napoli, ma in un campionato che dura 38 partite, ognuna da 90' più recupero, serve anche altro, non solo il talento che è innato. Ecco la grande differenza svelata dal tempo: Kvaratskhelia, come due anni fa, ha attraversato difficoltà e allenatori, eppure è sempre al suo posto e continua a brillare. Forse la risposta è tutta qui.