Dal fallimento alla Serie A, Antonelli come Giuntoli: la scalata con il Monza dai dilettanti

Dalla Serie D alla Serie A in soli sette anni. L'elemento di continuità dal fallimento del 2015 fino alla Serie A, nei quadri dirigenziali del Monza, è Filippo Antonelli Agomeri, direttore sportivo che ha contribuito a creare una squadra sempre nuova. Un primo anno di ambientamento, con un decimo posto che poteva metterlo in discussione - anche se le prime due rispondevano al nome di Piacenza e Lecco - salvo poi stravincere il campionato successivo con ottanta punti. Il passaggio dalla D alla C è comunque discreto, visto che gli investimenti portano i brianzoli al quarto posto finale, perdendo al Brianteo contro il Piacenza.
L'arrivo di Berlusconi e Galliani.
All'inizio della stagione 2018-19 cambia tutto, perché la società passa a Silvio Berlusconi, con il nuovo presidente Paolo e l'amministratore delegato Adriano Galliani che, al Milan, è stato l'uomo mercato per anni. Così inizia un lavoro in sinergia che porta Antonelli ad avere comunque potere decisionale, soprattutto nello scovare talenti: Dany Mota è solo il primo colpo, anche se forse il più valido in questo momento considerate le tante richieste che piovono da ogni dove. Ma anche Carlos Augusto, strappato alle squadre di Serie A oppure Gytkjaer - autore di una doppietta nel match decisivo di ieri sera, pur entrando a gara in corso - infine José Machin.
Come Giuntoli.
Un altro direttore sportivo aveva fatto lo stesso percorso, con il Carpi, salvo poi diventare un punto fermo del Napoli degli ultimi anni. Giuntoli aveva preso gli emiliani in Serie D per portarli in A. Sono però casi più unici che rari nel calcio moderno.
Editore: TC&C SRL - Testata giornalistica
aut. Tribunale Napoli n. 4 del 12/02/2020
Iscritto al Registro Operatori
di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Antonio Gaito
Direttore responsabile: Francesco Molaro
