Il mitomane Salt Bae e la coppa del mondo alzata. La FIFA è accusata di clientelismo

L'invasione di campo di Salt Bae, al secolo Nusret Gökçe, noto risoratore e star di Instagram (50 milioni circa di follower) sta scatenando polemiche da giorni. L'imprenditore mitomane ha partecipato attivamente ai festeggiamenti a Doha, facendosi immortalare anche da solo con la coppa, oppure importunando i giocatori della seleccion, costretti a far buon viso a cattivo gioco mentre il nostro faceva di tutto per dare spettacolo davanti alle telecamere, in barba ai regolamenti FIFA che vietano espressamente a chiunque non sia un giocatore, un membro dello staff o un'autorità di toccare il trofeo. Perché Salt Bae è stato eccezione alla regola? Stanno piovendo proprio per questo motivo le accuse alla FIFA. Tuttavia, fa sapere talkSport, se pur interpellati sulla questione, gli esponenti del massimo organo calcistico mondiale non hanno voluto commentare. L'ex presidente del Crystal Palace, Simon Jordan, ha commentato: "Certo che è clientelismo. Lo guardi e dici: perché dovrebbe succedere? Poi vedi dove mangia Infantino quando è laggiù.

Non è professionale, non doveva esserci posto per lui. Non doveva scendere in campo. Non abbiamo bisogno di un cuoco di alto livello che corre per il campo, abbracciando un giocatore che ha appena vinto il Mondiale. Non è ciò che vogliamo". Ci consola almeno una scena che è stata catturata dalle tv, dove Messi, importunato da Salt Bae, lo snobba. Alla fine tuttavia, dovrà cedere anche lui per una foto.