VIDEO - L’editoriale di Chiariello: “Senza Spalletti cambia il progetto, speriamo che si sia sbagliato”
Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: “La partita di Bologna certifica tre cose: il Napoli non eguaglierà il record di Sarri dei 91 punti, non batterà il record delle 15 vittorie in trasferta, riesce a piazzare da capolista il capocannoniere del campionato, cosa che non spesso succede. Infatti Osimhen, che arriva a 25 gol in Serie A, si laurea ad una giornata dalla fine praticamente capocannoniere.
Per un’ora si è visto il solito Napoli forte, poi cambi per il turnover, giovani in campo, e alla fine ci si accorge che la coperta non era poi così lunga. Infatti con il turnover più accelerato degli ultimi tempi il Napoli ha frenato. Il Napoli non si pregia solo del capocannoniere, Osimhen è anche il più straordinario difensore del Napoli. Mi fa molto ridere che quando fu acquistato in molti lo accostarono ad Asprilla del Parma, che non gli somiglia per niente. Non era un centravanti e non aveva il gioco aereo. Dicevano di Osimhen quando fu acquistato che il suo punto debole era il colpo di testa, complimenti alla competenza! Invece è il più forte in Serie A di testa di gran lunga, manca lui e il Napoli prende gol da calcio d’angolo. Ogni volta che esce Kim, che deve essere risparmiato da Spalletti per il problema muscolare al polpaccio, è notte fonda. Juan Jesus non può essere l’alternativa, riconsidererei la sua posizione andando via Spalletti. Ogni volta che entra in campo lui, il Napoli prende gol non ammissibili. Gollini è osannato dal popolo senza aver dimostrato nulla nella sua carriera. L’hanno mandato via dall’Atalanta, dal Tottenham e dalla Fiorentina. Il povero Meret ha vinto uno scudetto da titolare e non è nessuno, questa è Napoli naturalmente. Kim se va via è un problema, senza Osimhen e il coreano il Napoli perde tantissimo anche in fase difensiva. Quando poi non c’è Di Lorenzo il Napoli non vince, senza il capitano manca il carisma e l’identità.
La perdita di Spalletti e probabilmente di Giuntoli cambia totalmente il progetto. Abbiamo detto che il Napoli è in pole position, mentre le altre fanno fatica. Avevamo un progetto che poteva andare avanti col pilota automatico e dobbiamo cambiare il pilota e anche l’automatico. Ribadisco: nel calcio i contratti andrebbero rispettati, ma il calcio sembra un mondo a sé. Ricordo quando Benitez se ne voleva andare, aveva un contratto di un anno più un altro anno di opzione. Iniziò la seconda stagione di mala voglia e l’anno fu fallimentare con l’eliminazione nel preliminare di Champions contro l’Athletic Bilbao. Si dice che nel calcio se uno ha il mal di pancia ha il diritto di andare via. Fatto sta che Spalletti molla, è giusto? E’ giusto un calcio dove solo le società sono vincolate? Vogliamo dire che i protagonisti stanno esagerando? Ci sono degli impegni morali che devono essere rispettati. Ci sono un po’ di voci che fanno pensare: Spalletti va via perché non crede più nel suo lavoro o perché crede che questa squadra non possa ripetersi? Qualsiasi sia la sua motivazione speriamo che Spalletti si sia sbagliato, perché vuol dire che il Napoli continuerà ad essere protagonista e magari a vincere ancora”.
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