Sudakov si presenta: "Sono cresciuto tanto e non ho paura a essere leader"

Sudakov si presenta: "Sono cresciuto tanto e non ho paura a essere leader"TuttoNapoli.net
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Oggi alle 17:10Le Interviste
di Fabio Tarantino

Sarà Georgiy Sudakov il primo regalo che Aurelio De Laurentiis proverà a fare ad Antonio Conte? Il giocatore ha aperto ad un suo trasferimento in azzurro. A Tmw ha rilasciato una lunga intervista in cui ha raccontato anche del suo recente passato.

A soli 22 anni, stai vivendo una stagione molto importante a livello numerico. In cosa ti senti cresciuto?
"Sì, questa stagione è stata davvero molto importante per me. A 22 anni, sento di aver iniziato a capire il gioco molto meglio, non solo con la palla, ma anche per la fase di non possesso. Sono cresciuto tatticamente, ho imparato a leggere meglio le situazioni e a prendere decisioni più rapide. Ma forse il progresso più grande è stato a livello psicologico. Mi sento più sicuro di me, mi assumo la responsabilità nei momenti chiave e non ho paura di essere un leader".

In Italia fatichiamo anche solo ad immaginare le difficoltà che potete aver incontrato in questi anni di guerra, nel continuare a fare calcio. Quanto incidono sulla tua vita quotidiana questi aspetti, considerando ad esempio le grandi distanze che dovete percorrere per giocare le partite?
"La guerra ha cambiato completamente le nostre vite, non solo come calciatori, ma come persone. Ciò che una volta sembrava normale – le partite in casa, gli allenamenti, il tifo delle nostre tribune – è diventato inaccessibile. Tutti sogniamo di tornare al vero calcio in un'Ucraina pacifica. Ma per ora, dobbiamo rimanere forti, sia dentro che fuori dal campo".

Cosa ti ha lasciato De Zerbi?
"De Zerbi ha lasciato un segno enorme. È probabilmente l'allenatore che ha influenzato di più il mio modo di pensare al calcio. Con lui, ho iniziato a vedere il gioco in modo diverso: non solo correre in campo, ma capire perché facciamo certe cose, come posizionarci, come attrarre l'avversario, quando correre rischi e quando no. Mi ha insegnato a pensare. Un'altra cosa che mi ha colpito è stata la sua ossessione per i dettagli".