Sarri non rimpiange il 'no' al Milan di Berlusconi: "Non avrei allenato quel grande Napoli"
“Il mio futuro? Ora vado a pranzo con i’ mi’babbo”. A dirlo è Maurizio Sarri, con le parole riportate da La Gazzetta dello Sport, dal circolo ARCI di Matassino, dove si trova a sostenere uno dei sei candidato sindaco. La frase più importante però è quella successiva, visto che dà un orizzonte temporale a cosa succederà. “Fra 2-3 anni smetto e mi occuperò di aiutare il mio territorio e le persone che se lo meritano per quello che hanno fatto negli anni". "Sono ancorato a Figline, sono cresciuto in piazza. Poi ho giocato nelle giovanili del Figline e cinque anni in prima squadra. Devo rendere grazie a chi mi ha cresciuto, gli allenatori e tutti coloro che hanno fatto parte della mia carriera. E oggi sono qui a prendere un caffè con il mio amico da sempre Valerio Pianigiani. Così come nei giorni scorsi mi sono fermato a un allenamento degli Under 12 locali e ho visto il calcio vero. Sono tornato a casa con un senso di contentezza”.
Sul passato, possibile, al Milan. "Arrigo è uno dei pochi che ha cambiato il calcio. C’è un prima Sacchi e un dopo Sacchi nell’ultimo secolo. Se non fosse arrivato per me il no da parte di Berlusconi al Milan, non avrei mai allenato quel grande Napoli”.
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