Pazienza, la moglie: "Napoli? Ho pianto quando..."

Pazienza, la moglie: "Napoli? Ho pianto quando..."
Foto di Fortunato Celentino
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martedì 6 aprile 2010, 16:30Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
"Amo Spaccanapoli, il posto più bello e caratteristico: a Natale è adorabile, con quelle strade strette e gli addobbi"

Lorena, moglie del calciatore azzurro Michele Pazienza, ha rilasciato un' intervista a 'Il Partenopeo'. Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net

Come hai reagito quando hai saputo del passaggio di Michele al Napoli?
"A Firenze stavo benissimo. Confesso: ho pianto molto quando abbiamo deciso di venire qui. Lì avevo le mie amicizie, e adoravo la nostra casa. All'inizio avevo paura, ma alla fine i pericoli ci sono ovunque, non solo qui. Ora conosco meglio la città, amo Spaccanapoli, il posto più bello e caratteristico: a Natale è adorabile, con quelle strade strette e gli addobbi. E poi appena posso guardo il mare, e m'incanto. E´ bellissimo. E poi c´è la squadra, che è molto unita. Quando fanno qualcosa si aggregano tutti, e si va insieme a cena".

Sei legata alle mogli di altri calciatori?
"Con tutte. In particolare con Annamaria Rinaudo e Caterina Aronica".




Gesti scaramantici prima delle sfide che dovete affrontare?
"No. Non siamo scaramantici. Sono una donna di fede. Entrambi lo siamo. Dopo aver avuto i miei cuccioli devo confessare che lo sono diventata ancora di più. Pensa che io in chiesa mi emoziono, soprattutto la notte di Natale".


Che farà da grande il bimbo?
"Michele è cresciuto nella scuola calcio di famiglia. Il piccolo farà quello che vuole. I nonni e i cugini fanno tutti calcio".

"A San Severo mio papà e mio zio hanno una scuola calcio, dove ho imparato tutto. Mio nipote per esempio ha cinque anni, e già gioca", precisa, intervenendo, il mediano azzurro.

Come siete nell'educazione dei figli, chi fa il buono e chi il cattivo?
"Quando vedono il padre impazziscono, lo adorano. Io sono severa. Credo sia giusto così. Michele è molto paziente con i bimbi. Gioca con loro e insieme si divertono". “Su cosa faranno da grandi –interviene Michele- lo decideranno loro. A San Severo mio papà e mio zio hanno una scuola calcio, dove ho imparato tutto. Mio nipote per esempio ha cinque anni, e già gioca. Ma spetta a loro decidere, noi non interferiremo su questo. Se sono geloso della femminuccia? Mi sento male al solo pensiero e poi Rebecca lo sa, ai ragazzi ci penso io!! (mentre parla Michele prende in braccio la piccola e la stringe forte). Si è fatta ora di cena e prima di concludere l’intervista, ci affacciamo in cucina. “A cena filetto di carne e poi il crudo di mare. Se c’è un vassoio di cento ostriche michele se le mangia tutte”.