L'ex talent scout dell'Atalanta a TN: “Tre segreti alla base di un settore giovanile vincente"

Morfeo, Donati, Montolivo, Bonaventura, Pazzini, Grassi. Questo solo alcuni dei calciatori cresciuti nel settore giovanile dell’Atalanta, fucina di talenti che per 24 anni ha giovato dell’esperienza e della competenza di Mino Favini. L’attuale responsabile del vivaio del Como, in un’intervista rilasciata a Tuttonapoli.net, affronta così l’argomento in questione: “In Campania, dove ogni anno esplodono grandi giocatori, di sicuro no. Il segreto è circondarsi di persone competenti che monitorino la zona, facciano ricerche sul posto. Occorre coraggio da parte della società e poi tanta pazienza: mica tutti nascono fenomeni? Serve un certo tipo di lavoro e allenatori che accudiscano il ragazzo, aiutandolo a crescere e ad avere fiducia in se stesso. E poi, ancora, è necessario dotarsi di un centro sportivo che raccolga la prima squadra e il settore giovanile. A dividerli dev’essere solo una siepe, la stessa che, una volta oltrepassata, formerà dei professionisti e non più dei ragazzini. Chi è bravo ha l’obbligo di impegnarsi più degli altri. Non basta avere talento, solo col lavoro si ottengono determinati risultati. Questo, però, non tutti lo comprendono, oppure lo capiscono quando è troppo tardi”.
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