L’editoriale di Chiariello: “Non ho apprezzato la conferenza di ADL, ma ne traggo tre elementi positivi”
Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: “Torniamo a parlare della conferenza stampa di Palazzo di Petrucci dove sono stati affrontati temi importanti sia di analisi di recente passato che del futuro, che appare in questo momento parecchio nebuloso.
Il Napoli è decimo in classifica, è sprofondato, può ancora pensare di raggiungere il nono posto. L’ottavo, francamente, è quasi un miracolo. Forse col nono posto si potrebbe aprire un posto in Europa se la Fiorentina vincesse la Conference. Questa questione non mi sorprende, semmai mi sorprende che il Napoli società non sia preparato al nono-decimo posto perché ha fissato un ritiro a Castel di Sangro fino al 10 di agosto quando sa che con ogni probabilità in quella data deve giocare a Napoli in Coppa Italia. Voglio dire: ci sono quei meravigliosi segretari di Promozione, Eccellenza, Quarta Serie che conoscono i regolamenti a memoria, una società primaria come il Napoli che si trova impreparata difronte a questa cosa mi lascia perplesso.
Veniamo ai vari temi che sono sul piatto dopo quello dichiarato da De Laurentiis. Lungi da me dare lezioni di comunicazione a chi nella comunicazione ci vive e ci lavora da quando è nato, ma da giovane amavo Carlo Levi come autore che diceva una cosa che per me è sempre stata lezione di vita: ‘Le parole sono pietre’. Non si possono dire a vanvera, oggi poi a maggior ragione in epoca social che sono marchi indelebile. Dici una cosa, un minuto dopo ti tirano fuori quello che hai detto ieri, l’altro ieri, un mese, un anno fa e ti mettono in contraddizione con te stesso. E poi non è vero che le parole sono parole, spesso la forma è sostanza. Prima le parole dopo il primo incontro fatto con il ministro Fitto e poi quelle di Palazzo Petrucci, De Laurentiis passa dal faremo, diremo, metteremo, giocheremo al ‘Mi sono convinto che non si può fare, c’è il bradisismo, c’è l’aria non salubre, ci sono le ruspe, c’è da aspettare tanto tempo’, ma perché non lo sapevi già prima? E’ questo modo di comunicare, non il contenuto in sé, che fa sì che la gente non ha più fiducia. Io, però, conoscendo il personaggio ormai da 20 anni e avendo anche qualche piccola frequentazione ho imparato a far finta di non sentire quello che non serve sentire. Tutta la soprastruttura a me non ha mai interessato, a me hanno interessato i fatti di questi 20 anni. 19 anni di grandi fatti, un anno di grandi disastri, ci può stare, così no ma ci può stare. Da quella conferenza che non mi è piaciuta per niente, lo dico chiaramente, ne traggo delle considerazioni anche interessanti.
Sull’allenatore sgombro il campo da equivoci. Le sue parole su quando prese Sarri e Spalletti hanno fatto pensare a qualcuno che sia la sorpresa Baroni o Palladino, che quello sia un segnale. O qualcuno altro adesso sogna De Zerbi sia il colpo a sorpresa perché si è liberato dal Brighton, non ha più la clausola rescissoria. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Il Napoli sta trattando quattro allenatori di cui nomi sono noti. Conte e Gasperini che sono i due in testa nelle preferenze, poi Pioli e Italiano. Sono tutti e quattro sotto osservazione del Napoli che ci sta lavorando. Il preferito è Gasperini, più di Conte. E Gasperini è interessato ad un’avventura a Napoli non da oggi. Pensa anche lui come Klopp di lasciare dopo 8 anni. A Napoli Gasperini vuole venire, ma è tutto da vedere: se vince l’Europa League, se Percassi lo convince a restare, la mozione dei sentimenti, è quello il punto. Se chiudono con Gasperini bene, altrimenti con Conte stanno discutendo. Conte è molto caro, è anche la famosa favola che ho raccontato della rana e dello scorpione. In realtà qui ci sono due scorpioni sono due e rischiano di pungersi a vicenda, se poi trovassero una forma di convivenza sarebbero straordinari. E rimane il mio preferito. In seconda fascia ci sono il solido Pioli e il progettuale Italiano, fine del discorso sull’allenatore.
Quello che a me lascia molto perplesso, oltre alle parole sullo stadio, è l’esame degli errori. Un giorno ho detto a mio figlio che l’uomo non si valuta dalle vittorie e dalle sconfitte, ma da quello che riesce a fare nella vita e come riesce a rialzarsi dalle sconfitte. Perché l’uomo debole è colui che dalla sconfitta ne esce abbattuto e piegato, l’uomo forte è colui che sa rialzarsi e trae linfa vitale dalla sconfitta analizzando gli errori e facendoli un motivo per andare meglio in futuro. Saprà De Laurentiis far tesoro degli errori sapendo di averli commessi? A sentirlo giovedì no, perché ha continuato a parlare di Giuntoli juventino, apostrofando Modugno romanista, siamo fuori strada! Poi prendi Manna che viene dalla Juventus e fino all’altro ieri esultava ai gol della Juve, se prendi poi Conte che è il simbolo della juventinità poi che fai? Non si conciliano le due cose. Ti ho dato un assist per dire: ‘L’errore che non rifarò è fare tutto da solo’, questo dovevi dire. Però poi hai detto che in società entreranno molti volti nuovi. Allora da quella conferenza, che io non ho apprezzato, ne traggo tre elementi positivi. Ha detto che farà il centro sportivo, io credo che davvero lo farà, perché non è l’unico che me lo dice in società. Credo che davvero entrerà più di una persona in società e verrà rinforzata notevolmente tutta l’aria tecnica. E terzo, al di là delle parole, penso che loro sappiano quanti errori hanno fatto, nonostante li vogliono rimpallare sulla stampa. Dire che Garcia l’ha mandato via per colpa nostra è risibile, visto che dopo Napoli-Fiorentina l’ha sfiduciato tu parlando di Conte. Dissi all’epoca o vai nello spogliatoio e fai come Berlusconi dicendo: ‘Questo è il vostro tecnico e ve lo tenete per due anni’, poi a fine anno lo mandi se non ti è piaciuto; oppure lo mandi via. Ma un mese di commissariamento ha prodotto agli occhi dei giocatori solo disastri, poi le scelte successive sono state assurde! Un ex allenatore e uno che non è stato mai allenatore. Assurde e capisci, guarda Tudor, ce l’avevi in mano. Non mi puoi dire: ‘Mandarlo via dopo un anno con due anni di contratto non è nel mio stile’, ma che significa? Tu sei un presidente che deve valutare il valore della società. 70mln persi valgono un anno di contratto a vuoto di Tudori come rischio? E oltre a tutto il valore dei calciatori che hai perso, ne vogliamo parlare?
Allora chiudo dicendo: non abbiamo tanti buoni auspici da questa conferenza stampa, ma io nonostante tutto alcuni segnali positivi li vedo. Credo che farà il centro sportivo, allo stadio non ci ho mai creduto, si farà una lavata di faccia al Maradona per Euro 2032, lui non metterà un euro e finirà così. Il centro sportivo, invece, è un discrimine che darà un valore alla presidenza di De Laurentiis in un senso o nell’altro. Credo al fatto che un allenatore importante e un rinforzo nell’area tecnica è da farsi. Chiudo con una frase del Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein: “Su ciò di cui non si può parlare meglio tacere’, una letturina De Laurentiis non sarebbe male”.
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