Gianello torna sulla squalifica: "Feci solo una battuta da bar, ora vengo etichettato come 'amico del boss', è ingiusto"
In diretta a “Un Calcio Alla Radio”, trasmissione condotta da Umberto Chiariello su Radio CRC Targato Italia, è intervenuto Matteo Gianello, ex portiere del Napoli: "La mia squalifica? Inutile nascondersi dietro un dito: le battute fanno parte della quotidianità, sono le classiche battute che si fanno dietro a un bar. Io ero nello spogliatoio, ho fatto una battuta. In quel momento ero il terzo portiere. Era una battuta che faccio ancora adesso. Quale? Dopo tanto tempo non la ricordo nemmeno.
Avrei voluto andar via da Napoli in modo diverso e ho sempre cercato di farmi trovar pronto. Mi è stato buttato di tutto addosso, facendomi passare per l’amico del boss, ma il risultato è stato fumo. Mi dispiace perché vengo etichettato per quello che non sono. Per quello che mi è stato detto, alla fine ho preso 20 mesi. Mi sembrava giusto scontarli per una superficialità che ho commesso, ma non mi sembra giusto puntare il dito dicendo “ ecco quello dello scommesse”.
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