Fiore parla di Lobotka: "Ci sono due motivi dietro al suo calo"

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Fiore, ex calciatore, tra le altre, di Lazio e Udinese.
Non sarà una gara facile per il Real Madrid?
“Non credo sia una partita che il Real pensi di vincere facile. In Europa troppe volte ci sono stati risultati inaspettati. È vero che l’Europa è la casa dei Blancos, ma avere ragione di questo Napoli non sarà facile. A Bergamo, gli azzurri hanno dimostrato di avere determinazione. La sfida del Bernabeu, difatti, può essere utile soprattutto al morale”.
La presenza di Osimehn può essere fondamentale o può essere l’occasione giusta per Simeone?
“Quando hai a disposizione un giocatore così fondamentale è difficile lasciarlo fuori. L’allenatore dovrà fare delle valutazioni a 360 gradi, e la sua responsabilità deve poter guardare oltre. Gli equilibri sono importanti”.
Come si spiega l’inizio sottotono di Lobotka?
“Lo scorso anno, anche se la scena è stata rubata da altri giocatori, è stato tra i calciatori più in forma. Dopo una annata travolgente, è comprensibile vive un calo di condizione. Anche il cambio di allenatore può aver inciso. Chi ha giocato ad alti livelli sa quanto sia difficile mantenere un livello di rendimento sempre al top”.
Come vede lo scontro tra Bellingham e Kvaratskhelia?
“Sono due giocatori molto bravi ma anche molto diversi. L’inglese ha avuto un’esplosione incredibile. È vero che aveva già dimostrato le sue qualità al Borussia, ma non mi sarei aspettato questo rendimento dopo così poco tempo al Real. L’assenza di Benzema gli ha permesso di giocare molto a ridosso dell’area di rigore e, dunque, Bellingham si è mostrato un calciatore incredibile. Kvara, allo stesso modo del giocatore del Madrid, ha saputo imporsi. Speriamo che questa sera possano essere decisivi entrambi”.
Crede che Elmas possa giocare mezzala?
“Credo di sì, è molto più centrocampista che attaccante esterno. È un calciatore che deve stare in mezzo al campo, che ha palleggio, rifinitura e gol. Credo che il ruolo dove possa esprimere al meglio le sue caratteristiche sia la mezzala”.
Dove crede possa giocare, invece, Lindstrom?
“E’ un calciatore più anarchico, meno decifrabile rispetto al macedone. Lo lascerei più libero, un po’ come Bellingham. Ha bisogno di cercare la posizione migliore anche se, in un 4-2-3-1 lo vedrei bene dietro le punte”.
Che effetto può fare il Bernabeu?
“Non nascondo un po’ di invidia, sono le emozioni più belle che ti restano quando no giochi più a calcio. Si parla troppo di stipendi e di ingaggi, tralasciando le vere fortune emotive del calcio. Quando ci giocai io, erano i tempi dei Galacticos di Zidane, Ronaldo e Beckham. La storia che respiri quando entri in uno stadio come il Bernabeu è un qualcosa che può anche bloccarti”.
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